Il convegno nazionale delle Acli a Perugia, dal titolo \u201cCittadini in-compiuti. Quale polis globale per il XXI secolo\u201d ha fatto giocare all\u2019associazionismo cattolico quel ruolo, importante, che la societ\u00e0 italiana attende: fare politica. Quella vera, lontana dalle sterili schermaglie e dalle noie quotidiane dei partiti, quella che riconosce i problemi comuni e vuole affrontarli insieme; questioni \u201cpesanti\u201d quali l\u2019immigrazione, il lavoro, la famiglia e l\u2019informazione. Il presidente aclista Andrea Olivero ha invitato a esprimersi il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e il leader del Partito democratico, Dario Franceschini, apparsi in sintonia sul varo di una moderna legge sulla cittadinanza che introduca il diritto dello jus soli (diritto del suolo, ovvero chi nasce in Italia \u00e8 italiano) e dimezzi (da 10 a 5 anni) il tempo di residenza necessario agli stranieri per poter chiedere di diventare cittadini italiani. Immigrazione, una nuova visione globale? Il quadro culturale raggiunto, in cui abitano tali idee, \u00e8 stato ben descritto dallo stesso presidente della Camera dei deputati: \u201cSono d\u2019accordo con Olivero – ha detto Fini – quando dice che ridefinire il concetto di cittadinanza \u00e8 una delle grandi sfide della democrazia contemporanea\u201d. Una consapevolezza non nuova alla persona del presidente della Camera (che gi\u00e0 anni fa, da leader di Alleanza nazionale, era pronto a migliorare il percorso degli stranieri verso la cittadinanza). Giudizio senza appello, largamente condiviso dalla platea aclista del teatro Pavone, quello del segretario del Partito democratico, che ha definito \u201corribili\u201d i respingimenti dei clandestini. \u201cLa politica dei respingimenti messa in atto dal Governo – ha detto Franceschini – \u00e8 contro la cultura di questo Paese, contro la Costituzione italiana, contro l\u2019accoglienza che \u00e8 nel Dna di questa societ\u00e0\u201d. Le Acli hanno pertanto chiesto al ministro dell\u2019Interno, Roberto Maroni, di non chiudere le porte \u201cai nuovi italiani\u201d. La cittadinanza economica e quella familiareLe proposte delle Acli per un nuovo modello di cittadinanza non hanno riguardato solo l\u2019immigrazione. Anticipando i contenuti di un manifesto che presto verr\u00e0 inviato alle Acli provinciali, affinch\u00e9 si confrontino con i parlamentari eletti nei rispettivi territori, Olivero ha affrontato la questione del lavoro annunciando per ottobre l\u2019avvio di una campagna nazionale per un nuovo \u201cStatuto dei lavoratori\u201d che \u201cgarantisca i diritti di cittadinanza di tutti i lavoratori, a prescindere dal tipo di contratto\u201d. Nel convegno delle Acli si \u00e8 parlato anche di \u201ccittadinanza economica\u201d, sollecitando l\u2019elaborazione \u201cdi nuove forme di accesso dei lavoratori al capitale sociale e agli utili di impresa\u201d. Sul tema della \u201ccittadinanza familiare\u201d, le Acli hanno poi rilanciato la sfida pi\u00f9 importante al Governo: \u201cDovete mantenere adesso – ha detto Olivero – gli impegni elettorali sull\u2019introduzione del quoziente familiare nel sistema fiscale italiano\u201d. Si \u00e8 invece rifatto al \u201cfondamento della laicit\u00e0\u201d costituito dalle celebri parole di Ges\u00f9 su Dio e Cesare mons. Aldo Giordano, osservatore vaticano all\u2019Ue. Parlando del \u201cruolo per i cristiani nella societ\u00e0 civile europea\u201d, \u00e8 tornato sul mancato riferimento alle radici cristiane nel preambolo del Trattato di Lisbona: \u201cPer alcuni, citare il cristianesimo significava dividersi una torta di potere. Per altri era uno schiaffo agli amici musulmani. Per altri ancora, specie i francesi e i belgi, un pericolo per la laicit\u00e0\u201d. In realt\u00e0, \u201csi usava la parola cristianesimo senza che ci fossero i veri contenuti del cristianesimo\u201d, che invece pu\u00f2 aiutare un\u2019Europa \u201cin cerca d\u2019identit\u00e0\u201d a ritrovare un senso. Mons. Giordano ha anche sottolineato \u201cl\u2019urgenza di un salto qualitativo nella fraternit\u00e0\u201d.Concludendo l\u2019incontro Olivero ha annunciato l\u2019adesione delle Acli alla giornata di mobilitazione nazionale indetta sabato 19 settembre dalla Federazione della stampa italiana (Fnsi): \u201cRiteniamo – ha detto il presidente nazionale delle Acli facendo riferimento agli attacchi di Feltri a Boffo – che in questo momento c\u2019\u00e8 un grande problema che riguarda la libert\u00e0 di stampa\u201d. Acli: \u201cL\u2019educazione \u00e8 la grande assente nella politica italiana\u201d Le Acli si interrogano sul significato dell\u2019educazione, in uno dei sei \u201ccantieri della cittadinanza\u201d di \u201cCittadini in-compiuti\u201d dal titolo \u201cEducazione e partecipazione\u201d. Guidano la riflessione il professor Mario Pollo della Lumsa e la vicepresidente nazionale della Acli, Paola Vacchina. La Chiesa italiana ha deciso di dedicare il prossimo decennio alla questione dell\u2019educazione: dal 2010 al 2020. Le Acli, dalla loro fondazione del 1944 ad opera di Achille Grandi, si definiscono un movimento educativo e sociale. La discussione inizia sulla parola \u201ccrisi\u201d. E non c\u2019\u00e8 solo la crisi economica. \u201cSiamo in difficolt\u00e0 sull\u2019idea di uomo – ha detto il professor Pollo -, c\u2019\u00e8 una reale questione antropologica\u201d. Gli fa eco la vicepresidente delle Acli: \u201cChe idea di persona abbiamo, come Acli?\u201d. Entrambi ricordano l\u2019identit\u00e0 del cristiano. \u201cNoi cristiani – continua Pollo – pensiamo ad un essere umano dotato di libert\u00e0 e di una coscienza, che pu\u00f2 compiere della scelte. Nell\u2019antropologia biblica siamo esseri in relazione, dipendenti da Dio e in relazione con gli altri\u201d. Torna alla mente l\u2019ultimo messaggio di Benedetto XVI: occorre che le persone siano capaci di vivere in pienezza e dare il proprio contributo alla comunit\u00e0. Le Acli stanno rilanciando i laboratori di formazione sociale e politica, in collaborazione con l\u2019Agesci, la comunit\u00e0 Exodus, la Caritas italiana. \u201cL\u2019educazione – ha detto Vacchina – \u00e8 la grande assente del nostro Paese. Sta di fatto che in Italia non si fanno politiche attive sull\u2019educazione\u201d. C\u2019\u00e8 poi la questione dei giovani assenti dalla vita sociale e politica. \u201cCi sono gli elementi critici che rendono difficili sia la loro educazione, sia la loro partecipazione – afferma Pollo. – Ma la societ\u00e0 \u00e8 cambiata, tutto \u00e8 nuovo. Pertanto anche la partecipazione va declinata in questa nuova ottica, sapendo che essa stenta in un sistema \u2018tecnico\u2019. La tecnica – prosegue – ha eliminato la natura: l\u2019uomo non ha pi\u00f9 un rapporto con la natura, ma la tecnica \u00e8 diventata il nuovo ambiente dell\u2019uomo. Se prima l\u2019uso della tecnica era strumentale, oggi \u00e8 diventata l\u2019unico strumento di mediazione fra l\u2019uomo, la natura e gli altri uomini\u201d. Il prof. Pollo ha poi analizzato la cultura del sistema tecnico: essa sfugge ad ogni sistema di valori, \u201csterilizza\u201d, semplificando e riducendo, tende ad esclude la cultura e la coscienza; il regionalismo, le diversit\u00e0 culturali, il particolarismo vengono esaltati dal sistema tecnico. Anche l\u2019altruismo \u00e8 stato reso tecnico, specie quando istituzionalizzato. Ad esempio, si \u00e8 scoperto che, pur in un sistema di welfare State, alcune forme di assistenza producevano patologie a causa del modo tecnico con cui erano erogate. Si classifica anche l\u2019uomo: il tossico, il lavoratore, la cistifellea del letto 10, ecc. Quali ricette per dribblare le distorsioni della societ\u00e0 della tecnica? \u201cOrmai l\u2019educazione si sta trasformando in didattica\u201d, spiega Pollo, \u201cLa nostra scuola \u00e8 malata di \u2018didattichese\u2019: ci sono le schede, se non fai questo sei out, tutto \u00e8 standardizzato. Prima c\u2019era un professore che ti raccontava ci\u00f2 che amava e riusciva a farti innamorare di una materia. Bisogna tornare all\u2019amore e alla riscoperta dell\u2019anima. Nell\u2019epoca contemporanea – continua Pollo – siamo all\u2019estrema fragilit\u00e0 dell\u2019io. Come si pu\u00f2 riscoprire la propria anima? Sospendendo il giudizio sull\u2019altro e accettandolo. Costruire questa relazione \u00e8 la condizione principale dell\u2019educazione dell\u2019altro, per scoprire anche la nostra vocazione e non privare l\u2019umanit\u00e0 del dono delle singole persone\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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