{"id":78250,"date":"2024-10-25T11:30:43","date_gmt":"2024-10-25T09:30:43","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=78250"},"modified":"2024-10-25T11:30:43","modified_gmt":"2024-10-25T09:30:43","slug":"magistrati-e-politici-tutti-sotto-la-legge","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/magistrati-e-politici-tutti-sotto-la-legge\/","title":{"rendered":"Magistrati e politici, tutti sotto la legge"},"content":{"rendered":"<p class=\"abody\"><span class=\"Fid_6\"> Ancora una volta, si \u00e8 aperto uno <strong>scontro fra il Governo e la<\/strong><\/span><span class=\"Fid_6\"><strong> magistratura<\/strong>. Perch\u00e9 il Governo aveva disposto che un certo numero di <strong>immigrati richiedenti asilo fosse trattenuto, in stato di semidetenzione, in un centro di soggiorno<\/strong>. Tutti sapevano che un provvedimento di questo tipo, che incide sulla libert\u00e0 personale, per essere eseguito ha bisogno di essere convalidato dall\u2019autorit\u00e0 giudiziaria.<\/span><span class=\"Fid_6\"> La quale si deve pronunciare sulla base di regole assai complesse e delicate \u2013 molte delle quali stabilite dalla normativa dell\u2019Unione Europea e interpretate dall\u2019apposita Corte di Giustizia. <\/span><\/p>\n<p class=\"abody\"><span class=\"Fid_6\">Dal momento che l\u2019approvazione della magistratura era necessaria \u2013 su questo non c\u2019\u00e8 dubbio \u2013 si doveva pur mettere nel conto la possibilit\u00e0 che il magistrato competente dicesse no; e cos\u00ec \u00e8 stato.<\/span><span class=\"Fid_6\"> Non a capocchia; <strong>il provvedimento \u00e8 motivato<\/strong>. \u00c8 una decisione che tecnicamente pu\u00f2 essere giusta o sbagliata; \u00e8 consentito appellarsi, e qualcun altro decider\u00e0.<\/span><\/p>\n<p class=\"abody\"><span class=\"Fid_6\">Quello che assolutamente non si pu\u00f2 dire \u00e8 che la magistratura sia andata fuori della propria sfera di competenza e abbia invaso quella del potere esecutivo. Una delle <strong>leggi pi\u00f9 importanti della storia d\u2019Italia, la n. 2248 del 20 marzo 1865<\/strong>, ancora in vigore, stabilisce che quando sono in gioco i diritti civili e politici delle persone \u2013 e questo \u00e8 il caso \u2013 i giudici possono (devono) \u201cdisapplicare\u201d gli atti del potere esecutivo se non sono conformi alle leggi. E non importa se il potere esecutivo \u00e8 eletto dal popolo e i giudici no. <\/span><span class=\"Fid_6\">Si chiama <strong>principio dello \u201cstato di diritto\u201d<\/strong> e della separazione dei poteri, ovvero del loro bilanciamento. Lo ammettevano anche Vittorio Emanuele II e i suoi ministri, i quali erano di quel partito che \u00e8 ricordato con il nome \u2013 guarda un po\u2019 \u2013 di \u201cdestra storica\u201d. <\/span><\/p>\n<p class=\"abody\"><span class=\"Fid_6\">E poi, nel 1865 non esistevano ancora l&#8217;Unione Europea, n\u00e9 le carte (e le corti) sovranazionali per la tutela dei diritti fondamentali dell\u2019uomo; cio\u00e8 quei superpoteri che hanno il compito di garantire il rispetto dei diritti di chiunque nei confronti degli stati, al di sopra persino delle legislazioni dei singoli paesi, se occorre. <strong>Poi, la singola decisione di un singolo magistrato pu\u00f2 essere tecnicamente discutibile; ma i princ\u00ecpi rimangono.<\/strong> \u00c8 anche vero che i magistrati come persone dovrebbero stare pi\u00f9 attenti, quando parlano di politica in privato, a non fornire pretesti a chi li accusa di essere di parte.<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>Ancora una volta, si \u00e8 aperto uno scontro fra il Governo e la magistratura. 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