{"id":7819,"date":"2009-09-11T00:00:00","date_gmt":"2009-09-10T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7819"},"modified":"2015-07-24T13:18:36","modified_gmt":"2015-07-24T11:18:36","slug":"i-miei-pensieri-non-sono-i-vostri-pensieri","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/i-miei-pensieri-non-sono-i-vostri-pensieri\/","title":{"rendered":"\u201cI Miei pensieri non sono i vostri pensieri\u201d"},"content":{"rendered":"
Siamo a met\u00e0 del Vangelo di Marco<\/em>, quando l\u2019evangelista introduce una svolta nell\u2019itinerario di fede che sta disegnando dal battesimo di Ges\u00f9, alla mattina radiosa della sua pasqua di risurrezione. \u00c8 un cammino che gli apostoli hanno seguito con fatica e con tanti interrogativi addosso. Oggi Ges\u00f9 propone loro un cambiamento decisivo di mentalit\u00e0; rivoluziona le idee che si erano fatte finora di lui. E lo fa partendo da una specie di inchiesta che propone loro: \u201cChe dice la gente di me? E voi che ne dite?\u201d. Circolavano su Ges\u00f9 le opinioni pi\u00f9 varie e pi\u00f9 strane, come oggi, quando viene proposta una variet\u00e0 di immagini deformate, che contaminano anche coloro che pure si dicono credenti. Da tre secoli circa si \u00e8 scatenata una gara di interpretazioni, le pi\u00f9 varie e strane sulla persona di Cristo, in contrasto con la figura presentataci dal vangelo.<\/p>\n Ognuno sembra volersi fabbricare un Ges\u00f9 fatto in casa con gli ingredienti che la cultura imperante di volta in volta gli fornisce. \u00c8 sempre un Ges\u00f9 di comodo, adattato alle nostre esigenze troppo umane e ai nostri capricci. Un Ges\u00f9 annacquato, innocuo, tuttalpi\u00f9 romantico e filantropo, niente affatto impegnativo. Ges\u00f9 non si inventa, si riceve dal vangelo e dalla tradizione apostolica. Gli apostoli furono gli unici testimoni oculari di lui, e solo loro sono abilitati a parlarcene con obbiettivit\u00e0. Anche perch\u00e9, durante la loro vita accanto a Ges\u00f9, hanno dovuto correggere con fatica le loro opinioni sbagliate o parziali su di lui, come ci racconta il vangelo di oggi.<\/p>\n La narrazione di Marco \u00e8 ambientata nell\u2019estremo nord della Galilea, nella regione pagana di Cesarea di Filippo, la capitale del regno di Erode Filippo, figlio di Erode il Grande. Sulle strade di quella terra pagana, Ges\u00f9 interroga a bruciapelo i discepoli che lo seguono. Quello che gli apostoli stanno compiendo non \u00e8 solo un viaggio locale, \u00e8 un itinerario di fede. Siamo vicino alle sorgenti del Giordano, quel fiume che nel suo corso inferiore, molti chilometri pi\u00f9 a sud, vide la prima presentazione di Ges\u00f9 da parte di Dio Padre: \u201cTu sei il Figlio mio, l\u2019amato, in te mi sono compiaciuto\u201d (1,11). \u00c8 come un richiamo alle origini dell\u2019esperienza. Vuole verificare l\u2019incisivit\u00e0 della sua azione, quale impressione abbia suscitato sulle folle e sui suoi seguaci. Perci\u00f2 domanda: \u201cLa gente chi dice che io sia?\u201d. Affiorano una serie di opinioni diffuse, che gi\u00e0 il vangelo aveva rilevato (6,14-16) e che erano presupposte nella formulazione della domanda posta di Ges\u00f9.<\/p>\n Dopo la carrellata di convinzioni popolari scontate, la domanda di Ges\u00f9 si fa allora pi\u00f9 personale: \u201cMa voi, chi dite che io sia?\u201d. Qui l\u2019interrogazione diventa impegnativa. \u201cMa voi\u201d (in greco ymeis d\u00e8), sta ad indicare che Ges\u00f9 si aspetta da loro una risposta pi\u00f9 precisa e puntuale, dopo la conoscenza ravvicinata che hanno fatto alla sua sequela. Pietro, a nome di tutti, d\u00e0 la risposta giusta, anche se ancora parziale e incompleta: \u201cTu sei il Cristo\u201d, cio\u00e8 \u201cil Messia\u201d annunciato dai profeti e atteso da secoli da tutto il popolo d\u2019Israele. La dichiarazione di Pietro nasce dall\u2019esperienza che gli apostoli hanno potuto fare durante il ministero di Ges\u00f9 in Galilea, ascoltando i suoi insegnamenti e vedendo i suoi miracoli. Perci\u00f2 la risposta che danno per bocca di Pietro \u00e8 un passo avanti nei confronti delle opinioni superficiali dalla gente che identificava Ges\u00f9 con Giovanni Battista, con Elia, o con la figura pi\u00f9 generica di un profeta. A questa prima dichiarazione, manca ancora la seconda parte della confessione completa cristiana: \u201cTu sei Cristo, il Figlio di Dio\u201d. Proprio perch\u00e9 la dichiarazione di Pietro era ancora incompleta e poteva essere fraintesa, Ges\u00f9 proibisce agli apostoli di propagarla. Essa partecipava delle aspettative politico-religiose degli ebrei del tempo, che avevano suscitato gi\u00e0 troppe sommosse nazionali, subito represse dai romani.<\/p>\n Ges\u00f9 inizia proprio da qui a spiegare il tipo di messianismo che intende realizzare. Esso \u00e8 anticipato e sintetizzato gi\u00e0 dalla prima lettura ascoltata oggi nella liturgia, che riporta il terzo canto del Servo del Signore perseguitato e disprezzato, come lo vide il profeta Isaia settecento anni prima (50,5-9). L\u2019evangelista illustrer\u00e0 quel concetto in tutta la seconda parte del suo vangelo con tre annunci della passione sempre pi\u00f9 dettagliati (8,31s; 9,31s; 10,33s). La sua nuova istruzione si apre con queste parole: \u201cE cominci\u00f2 ad insegnare loro che il Figlio dell\u2019uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato, venire ucciso e dopo tre giorni risorgere\u201d. Mentre poco prima aveva proibito ai discepoli di dire in giro che egli era il Cristo, ora invece parla del suo destino apertamente e solennemente, perch\u00e9 \u00e8 proprio questo \u00e8 il mistero della sua persona pi\u00f9 difficile da accettare.<\/p>\n Quanto sia ostica e scandalosa questa verit\u00e0, lo dice la reazione di Pietro, che, inorgoglito dalla confessione appena enunciata, si sente in dovere di rimproverare Ges\u00f9 per quello che ha detto. Lo prende in disparte come per fargli rimangiare, almeno privatamente, le sue dichiarazioni cos\u00ec sconvolgenti. Anzich\u00e9 smentirsi, Ges\u00f9 respinge apertamente il tentativo di Pietro e dichiara davanti a tutti: \u201cVai dietro a me, Satana! Perch\u00e9 tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini\u201d. L\u2019atteggiamento di Pietro gli richiama alla memoria le tentazioni del demonio all\u2019inizio della sua vita pubblica: anche Satana allora tent\u00f2 di distoglierlo dalla volont\u00e0 di Dio prospettandogli le vie umane di un sicuro successo. Forse \u00e8 questo il momento in cui Ges\u00f9 decise di raccontare in forma scenica le tentazioni demoniache che aveva subito allora. Pietro, come allora il diavolo, pretendeva di insegnare a Ges\u00f9 quel che doveva fare, voleva fargli da guida con sfacciata presunzione. Ges\u00f9 se lo toglie dai piedi con un netto comando che rimette Pietro al suo posto: \u201cVai dietro a me e seguimi\u201d. Come a dire: \u201cRientra nei ranghi, non frapporti tra me e Dio. Solo il Padre ha il diritto di farmi da guida, perch\u00e9 io sono venuto a fare la sua volont\u00e0, non quella degli uomini\u201d.<\/p>\n Questo ci fa capire quanto siamo saccenti e presuntuosi anche noi quando vogliamo piegare Ges\u00f9 alle nostre piccole vedute umane, quando lo vorremmo diverso da quello che \u00e8, quando tentiamo di insegnargli il mestiere di salvatore e dettargli ci\u00f2 che deve fare per salvare noi e il mondo. Egli chiede a noi e a tutti di seguirlo con fiducia, di operare in noi un capovolgimento di idee, rinnegando i nostri interessi egoistici e accettando umilmente e con fede la volont\u00e0 di Dio nella croce di fatica e di sofferenza che la vita ci riserva.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Siamo a met\u00e0 del Vangelo di Marco, quando l\u2019evangelista introduce una svolta nell\u2019itinerario di fede che sta disegnando dal battesimo di Ges\u00f9, alla mattina radiosa della sua pasqua di risurrezione. \u00c8 un cammino che gli apostoli hanno seguito con fatica e con tanti interrogativi addosso. 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