{"id":77976,"date":"2024-10-14T13:11:11","date_gmt":"2024-10-14T11:11:11","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=77976"},"modified":"2024-10-14T13:11:11","modified_gmt":"2024-10-14T11:11:11","slug":"allistituto-serafico-una-cena-con-pane-e-dolci-preparati-dai-ragazzi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/allistituto-serafico-una-cena-con-pane-e-dolci-preparati-dai-ragazzi\/","title":{"rendered":"All’Istituto Serafico una cena con pane e dolci preparati dai ragazzi"},"content":{"rendered":"

Una cena speciale, fatta di sorrisi e gesti di gratitudine, ha illuminato il chiostro del Serafico<\/a> di Assisi quando i ragazzi con disabilit\u00e0 hanno portato in tavola il pane preparato da loro e servito gli ospiti<\/strong>, in un clima di condivisione che ha saputo toccare i cuori di tutti. Un momento in cui l’Istituto guidato da Francesca Di Maolo ha voluto ringraziare chi, con il proprio impegno e la propria generosit\u00e0, ha reso possibile il cammino di crescita e di inclusione dei ragazzi.<\/p>\n

I ragazzi del Serafico hanno cucinato e servito ai tavoli<\/h2>\n

L\u2019inclusione, infatti, \u00e8 stata la vera protagonista della serata: non solo come concetto, ma anche come esperienza concreta, vissuta dai ragazzi attraverso il lavoro in cucina e il servizio ai tavoli. Un\u2019esperienza che ha permesso loro di superare le difficolt\u00e0 quotidiane e di dimostrare che, con il giusto sostegno, non esistono limiti invalicabili.<\/p>\n

… e hanno preparato pane e dolci<\/h2>\n

Tra i momenti pi\u00f9 emozionanti della serata, la preparazione del pane e dei dolci: sotto la guida del mastro panificatore Andrea Pioppi<\/strong>, i ragazzi del Serafico si sono cimentati in un\u2019attivit\u00e0 che, pi\u00f9 di ogni altra, ha simboleggiato la loro partecipazione attiva e creativa. Pane fragrante e crostate deliziose sono stati serviti agli ospiti, divenendo un simbolo tangibile del percorso di crescita e inclusione che si realizza ogni giorno all\u2019interno della struttura assisana. Servire a tavola, poi, \u00e8 stato un ulteriore passo nel superamento dei limiti: un gesto che ha permesso ai ragazzi di sentirsi protagonisti, di mettersi alla prova e di ricevere il caloroso ringraziamento degli ospiti, tra cui i propri familiari, gli amici e i sostenitori del Serafico.<\/p>\n

Francesca Di Maolo: “una cena per dire grazie”<\/h2>\n

La serata, infatti, \u00e8 stata soprattutto un atto di gratitudine verso chi, negli anni, ha reso possibile tutto questo loro contribuendo a far s\u00ec che il Serafico rappresenti un luogo di crescita e di speranza per tanti bambini e ragazzi con disabilit\u00e0. Come ha dichiarato la presidente Francesca Di Maolo<\/strong>, \u201cquesta cena \u00e8 il nostro modo di dire grazie a chi ha reso possibile il cammino del Serafico. L\u2019inclusione infatti non si limita a far partecipare, ma significa abbattere barriere, dare a ciascuno la possibilit\u00e0 di esprimersi e di partecipare alla vita. Grazie al sostegno della comunit\u00e0, i ragazzi qui possono sentirsi parte integrante del mondo, superano i propri limiti e valorizzano le proprie capacit\u00e0\u201d.<\/p>\n

Il rapporto tra la comunit\u00e0 e i ragazzi del Serafico<\/h2>\n

Il legame tra gratitudine e inclusione, infatti, al Serafico<\/a> \u00e8 molto profondo: da una parte la comunit\u00e0 che supporta e rende possibili i percorsi di crescita, dall\u2019altra i ragazzi che, grazie a questo sostegno, possono vivere esperienze che permettono loro di scoprire nuove capacit\u00e0 e raggiungere traguardi impensabili.<\/p>\n

I mostaccioli umbri fatti dai ragazzi donati agli ospiti<\/h2>\n

A chiusura della serata un dolce gesto ha suggellato questo significato di gratitudine e comunit\u00e0, leitmotiv di tutto l’evento: agli ospiti sono stati donati i mostaccioli umbri, confezionati dai volontari del Serafico e dalle mamme di alcuni dei ragazzi<\/strong>. Questi dolci, legati alla tradizione francescana, ricordano il legame tra san Francesco e Jacopa dei Settesoli, l\u2019amica a cui, negli ultimi giorni della sua vita, il santo chiese di portare i suoi mostaccioli preferiti: \u201cPortami quei dolci che eri solita farmi a Roma,\u201d le disse. Un simbolo di dolcezza e amicizia, dunque, che ha voluto celebrare, ancora una volta, il legame speciale tra il Serafico e la figura di san Francesco.<\/p>\n\n