{"id":7778,"date":"2009-08-07T00:00:00","date_gmt":"2009-08-06T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7778"},"modified":"2015-07-20T13:07:55","modified_gmt":"2015-07-20T11:07:55","slug":"poverte-in-italia-dati-istat-superenalotto-politica-educazione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/poverte-in-italia-dati-istat-superenalotto-politica-educazione\/","title":{"rendered":"Povert\u00e0 in Italia. Dati Istat, superenalotto, politica, educazione"},"content":{"rendered":"
Nei giorni in cui milioni di italiani si sono messi in movimento per ritemprarsi dalle fatiche e godersi le meritate ferie, l’Istat ha fornito i dati relativi alla ‘povert\u00e0 in Italia nel 2008’. I dati confermano la stazionariet\u00e0 nel numero e nelle tipologie di poveri che rimangono pressoch\u00e9 immutati negli anni che vanno dal 2005 al 2008. Complessivamente le famiglie che si trovano in condizioni di povert\u00e0 relativa sono stimate in 2 milioni 737 mila e rappresentano l’11,3% delle famiglie residenti; nel complesso gli individui poveri sono il 13,6% della popolazione e sono pari a 8 milioni 78 mila. La povert\u00e0 viene calcolata sulla base di una soglia convenzionale che individua il valore di spesa per consumi al di sotto dei quali una famiglia viene definita povera: la linea sotto cui \u00e8 accertata la povert\u00e0 \u00e8 pari a una spesa inferiore a circa 600 euro se il nucleo \u00e8 composta da 1 individuo, 1.000 euro se ci sono 2 individui, 1.330 euro se ce ne sono 3, 1.630 euro se ce ne sono 4, 1.900 se gli individui sono 5, 2.160 se sono 6 e 2.400 se sono pi\u00f9 di 7. Il fenomeno della povert\u00e0 \u00e8 maggiormente diffuso nel Sud con il 23,8% delle famiglie dove l’incidenza \u00e8 quasi 5 volte superiore a quella osservata al Nord (4,9%) e al Centro (6,7%). Le Regioni dove la percentuale di povert\u00e0 \u00e8 pi\u00f9 alta sono Sicilia e Basilicata (28,8%), seguite da Campania (25,3%) e Calabria (25%). Stupisce la presenza della Basilicata, ma forse in quella Regione opera una maggiore parsimonia dei suoi abitanti, unita a condizioni ambientali favorevoli (minore densit\u00e0 abitativa, terreni coltivabili, assenza di grandi citt\u00e0). Situazioni che permettono ai suoi abitanti di ‘non acquistare’ ma di usufruire ugualmente dei beni e servizi essenziali alla sopravvivenza. Nella parte alta della classifica dove ci sono meno poveri ci sono invece tre Regioni del Nord-Est e due del Centro: Emilia Romagna (3,9%), Lombardia (4,4%), Veneto (4,5%), Toscana (5,3%), Marche (5,4%). Regioni ricche sia di lavoro sia di solidariet\u00e0, espressa attraverso la presenza di numerose associazioni che, oltre ad aiutare le famiglie, promuovono lo sviluppo sociale. La povert\u00e0 \u00e8 pi\u00f9 diffusa nelle famiglie numerose: si passa dal 7,1% di famiglie povere sul totale in quelle composte da 1 persona, fino ad arrivare al 25,9% in quelle composte da 5 o pi\u00f9 componenti: sono il 9,9% dove ci sono 2 componenti, il 10,5% dove sono 3 e il 16,7% dove sono 4. Il titolo di studio della persona di riferimento incide notevolmente sul tasso di povert\u00e0 relativa: solo il 5,3% di coloro che possiedono un titolo di studio di media superiore e laurea risulta essere povero, sono poveri il 13,2% di quelli che hanno il diploma di media inferiore e il 17,9% di quelli con nessun titolo o con le classi elementari. L’incidenza della povert\u00e0 pi\u00f9 elevata \u00e8 presente nelle famiglie in cui non vi sono occupati: circa la met\u00e0 sono poveri (49,6%).L’Istat ha poi provveduto a calcolare la povert\u00e0 assoluta sulla base di una spesa minima mensile su un paniere minimo di beni e servizi rapportato anche al territorio (piccoli centri, grandi citt\u00e0, ripartizione geografica ecc.). Da tale indagine risulta che in Italia il 4,6% delle famiglie pari a 1.126 mila risulta in condizioni di povert\u00e0 assoluta. Le caratteristiche ricalcano in gran parte quelle descritte per la povert\u00e0 relativa. A poche ore di distanza dalla diffusione dei dati dell’indagine \u00e8 in programma la consueta lotteria del Superenalotto con un premio di oltre 110 milioni di euro che risulta essere in valore il pi\u00f9 alto nel mondo. Nello stesso giorno la societ\u00e0 Lottomatica ha annunciato risultati record di bilancio e l’amministratore delegato cos\u00ec ha commentato: ‘Nonostante le attuali condizioni economiche abbiamo raggiunto un solido livello di crescita. Inoltre i governi stanno impegnandosi ad aumentare i ricavi derivanti dal settore giochi”.Si sa che molti poveri sono diventati tali o rimangono tali perch\u00e9 giocano e non hanno fiducia in se stessi. Politiche che migliorano il livello di istruzione, di assistenza e di accompagnamento alla ricerca del lavoro possono fare molto, ma sono pi\u00f9 impegnative per i governanti rispetto alla decisione di aumentare i ricavi del settore giochi. Maggiore efficacia, nel combattere la povert\u00e0, ottengono coloro che vivono vicino ai poveri con il loro esempio e con politiche d’intervento pi\u00f9 puntuali, vedesi la ‘sussidiariet\u00e0’, ma prima di tutto viene la volont\u00e0 personale. Quella volont\u00e0 che \u00e8 disposta a suon di sacrifici a investire nel futuro con costanza come pu\u00f2 essere lo studio, non in quei pochi minuti che servono a sognare dentro un locale mangiasoldi chiamato ‘ricevitoria’. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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