{"id":7772,"date":"2009-08-07T00:00:00","date_gmt":"2009-08-07T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7772"},"modified":"2009-08-07T00:00:00","modified_gmt":"2009-08-07T00:00:00","slug":"chi-canta-prega-due-volte-o-no","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/chi-canta-prega-due-volte-o-no\/","title":{"rendered":"Chi canta prega due volte ‘ o no?"},"content":{"rendered":"
Il canto nella liturgia \u00e8 croce o delizia dei fedeli e dei celebranti, dipende da chi canta e dai gusti di chi ascolta. Pochi, in verit\u00e0, cantano, o ascoltano, con la consapevolezza di ci\u00f2 che stanno vivendo, ossia un tempo, la liturgia, nel quale i fedeli dovrebbero poter ‘toccare’, percepire con i propri sensi, la realt\u00e0 spirituale che viene celebrata. Di questo tema si occupa la Rivista di pastorale liturgica nell’ultimo numero (Luglio – Agosto\/2009 Editrice Queriniana, pp-85, 6,80 euro), con cinquanta pagine tutte da leggere, sul tema ‘Riti, canti, musica’. \u00c8 il seguito di un percorso, iniziato dalla Rivista un anno fa, sull”arte di celebrare’, e offre una approfondita introduzione al nuovo ‘Repertorio nazionale di canti per la liturgia’ appena pubblicato dalla casa editrice Elledici. Non si tratta di una semplice raccolta di canti pi\u00f9 o meno belli o pi\u00f9 o meno diffusi, ma, scrive Antonio Parisi sulla Rivista ‘sono stati selezionati canti che per il testo, per la forma musicale e per la scrittura musicale fossero liturgici a tutti gli effetti. Quindi canti non giustapposti al rito, ma canti che formano un tutt’uno con il rito stesso’. Parisi spiega come \u00e8 nato, perch\u00e9 e a quale fine risponde il Repertorio in un saggio posto a conclusione degli interventi della sezione di Studi interdisciplinari. In apertura c’\u00e8 un saggio sulle ragioni, tutte umane, del canto nella vita degli uomini, per poi approfondire la musica per la liturgia e le forme musicali del canto cristiano. Un intervento \u00e8 dedicato al ‘cantare la messa’, corredato di una tavola riassuntiva nella quale si precisano quali sono gli interventi cantati previsti dall’Ordinamento generale del messale romano e per ciascuno se ne indica la funzione, il chi (celebrante, coro, assemblea, ecc.) e il come (inno, canzone, recitativo, ecc) devono essere cantati, mentre in un’altra tabella sono indicate le priorit\u00e0: dalla celebrazione pi\u00f9 semplice in cui si cantano solo l’alleluja, l’anamnesi e la dossologia, alla pi\u00f9 solenne in cui sono cantate tutte le parti della messa . Segue un contributo dedicato al canto delle parti della liturgia riservate al presidente (prefazio, orazione propria ecc.). ‘Molti avvertono il canto dei testi di preghiera come un esercizio artificioso’ osserva Guido Genero, ma, aggiunge, ‘ci si pu\u00f2 tuttavia chiedere se non sia al contrario nuovamente utile usare questa possibilit\u00e0 musicale per sottrarre l’interpretazione dei testi liturgici alla banalit\u00e0 della lettura sciatta e incolore’ che talvolta, purtroppo, capita di ascoltare. Non si pu\u00f2 parlare di canto nella liturgia senza imbattersi nell’annoso problema della partecipazione dell’assemblea, a volte muta ma pi\u00f9 spesso inconsapevole della liturgia celebrata e dunque dell’intervento cantato. Pierangelo Ruaro offre alcune idee e suggerimenti per fare di un’assemblea che assiste un’assemblea che partecipa. Non ci si pu\u00f2 limitare ad imparare i canti. ‘I linguaggi della liturgia e dell’arte – scrive Ruaro – devono tornare a far parte integrante dei cammini di educazione alla fede nonch\u00e9 della sua celebrazione ‘ spesso, invece, si ha l’impressione che catechesi e liturgia siano vissuti come due esperienze indipendenti’. ‘Compito della catechesi \u00e8 anche quello di formare dei celebranti’ scrive Ruaro suggerendo, per esempio, di inserire la scuola di canto come elemento integrante dell’iniziazione cristiana, o anche ritagliare spazi per il canto durante gli incontri di catechesi, proporre brevi prove di canto prima delle celebrazioni, non solo per la liturgia del giorno ma anche per la liturgia dei tempi forti. All’inizio del nuovo anno pastorale la Rivista offre un valido sostegno a parroci, responsabili di coro e animatori della liturgia che desiderino migliorare la propria celebrazione. Un Repertorio di 384 canti Il Repertorio nazionale di canti per la liturgia \u00e8 una raccolta di 384 canti, curata da un gruppo di lavoro incaricato dall’Ufficio liturgico nazionale e approvata dai Vescovi italiani nel 2007 con l’obiettivo di rispondere a due esigenze: rendere patrimonio comune una serie di canti adatti alla liturgia e diffondere, mediante le scelte operate, alcuni criteri di individuazione e selezione dei canti che aiutino a scegliere in modo pi\u00f9 attento a livello locale. Il Repertorio sar\u00e0 disponibile con tre prodotti: il Libretto per i fedeli con i testi dei canti e il rigo musicale delle melodie; il Cd-Rom con i canti registrati in formato MP3, i testi e il rigo musicale della melodia; la partitura dell’accompagnamento organistico. Il prezzo non \u00e8 ancora definito ma gli uffici diocesani per la liturgia e le parrocchie possono chiedere informazioni ed effettuare prenotazioni a condizioni di favore presso l’Ufficio liturgico nazionale o presso l’ufficio vendite della Elledici. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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