{"id":7767,"date":"2009-08-07T00:00:00","date_gmt":"2009-08-06T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7767"},"modified":"2015-07-20T14:44:29","modified_gmt":"2015-07-20T12:44:29","slug":"lumbria-degli-inconvenienti-ambientali","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/lumbria-degli-inconvenienti-ambientali\/","title":{"rendered":"L’Umbria degli ‘inconvenienti’ ambientali"},"content":{"rendered":"
Il mito dell’Umbria verde \u00e8 svanito da un pezzo lasciando spazio, purtroppo, a numerosi problemi di inquinamento ambientale. Il tutto nasce spesso dalla saturazione dei siti organizzati per accogliere i rifiuti (pi\u00f9 o meno speciali) e da mancanze di alternative valide e di rapida attuazione. Insomma, non funziona pi\u00f9 l’associazione di due concetti tanto cari agli amministratori umbri: la relazione ‘virtuosa’ tra sostenibilit\u00e0 ambientale e produzione. Un incendio scoppiato ai primi giorni di luglio nella zona industriale di Vascigliano di Stroncone ha interessato un capannone di un rottamatore di auto, di plastica ed altri rifiuti potenzialmente molto pericolosi. L’incendio ha sprigionato una nube carica di inquinanti tra i quali benzene e polveri sottili in quantit\u00e0 ben oltre la soglia di allerta. Si \u00e8 registrato anche l’inquinamento dei terreni da diossine, con il divieto per alcuni giorni di consumare frutta e verdura nella zona circostante il disastro. Un altro ‘inconveniente’ si \u00e8 verificato durante i lavori della Terni-Rieti. \u00c8 stata intaccata una bolla di acque reflue contenenti cromo esavalente. I lavori stavano interessando l’area al di sotto di una discarica gestita prima dal Comune di Terni e poi dalla acciaieria Thyssen Krupp. Il cantiere \u00e8 stato bloccato dalla magistratura ternana. Ora c’\u00e8 la possibilit\u00e0 di attuare un particolare trattamento per bonificare le acque dal cromo esavalente e scongiurare uno stop prolungato che metterebbe a rischio l’intera tempistica per la realizzazione dell’opera, nonch\u00e8 il posto di lavoro di decine di operai. A Terni \u00e8 ancora in corso l’indagine sugli effetti dell’utilizzo del depuratore dell’Asm e le conseguenze che avrebbe provocato nei confronti degli addetti dell’azienda. \u00c8 un panorama sconfortante. In questo quadro si inserisce la vicenda della gestione del depuratore comunale di Bettona che ha portato all’arresto di cinque componenti o ex componenti del consiglio di amministrazione della cooperativa che gestisce lo stesso impianto di depurazione, utilizzato da pi\u00f9 di 40 allevamenti industriali, con 100mila suini, nelle zone di Bettona, Cannara e Bastia Umbra. Agli arresti domiciliari sono finiti in sei, compresi tre dipendenti dell’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione ambientale. Il coinvolgimento \u00e8 ampio con 60 aziende interessate e 96 persone denunciate a piede libero. Le accuse sono pesantissime: associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti speciali non pericolosi, avvelenamento delle acque, disastro ambientale e falso. Secondo l’accusa, lo smaltimento finale di liquidi e solidi sarebbe avvenuto in modo illecito su terreni agricoli. Con la conseguenza di penetrare nel terreno e danneggiare le falde acquifere. In sintesi: un disastro ambientale. E tutto questo sarebbe avvenuto con la complicit\u00e0 di persone inserite negli organismi di controllo. La vicenda di Bettona \u00e8 esemplare: un comitato di cittadini denuncia da anni la ‘mala gestione’ del depuratore. Senza avere trovato grandi consensi tra il ceto politico. Basti pensare che Stefano Vinti (Rc) ha chiesto, dopo l’indagine della magistratura, di sospendere la firma del protocollo d’intesa tra Regione, Comune e Codep (la societ\u00e0 di gestione dell’impianto) approvata recentemente dal Consiglio regionale. E magari, ora, si verificher\u00e0 la situazione del depuratore di Marsciano, dove accanto ai liquami degli allevamenti, vengono collocati altri rifiuti. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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