{"id":77458,"date":"2024-09-05T19:05:27","date_gmt":"2024-09-05T17:05:27","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=77458"},"modified":"2024-09-05T19:05:27","modified_gmt":"2024-09-05T17:05:27","slug":"spiagge-la-posta-in-gioco","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/spiagge-la-posta-in-gioco\/","title":{"rendered":"Spiagge: la posta in gioco"},"content":{"rendered":"<div class=\"first column\">\n<div class=\"div_padding0\">\n<p class=\"abody\"><span class=\"Fid_3\"> Non si pu\u00f2 parlare sempre dei massimi sistemi, qualche volta ci si pu\u00f2 occupare di questioni particolari. Una questione particolare, ma molto discussa, \u00e8 il contenzioso relativo alle <strong>concessioni di spiagge demaniali<\/strong> agli imprenditori balneari. I mezzi di comunicazione ne parlano molto da anni, ma mi pare che non siano mai stati chiariti bene i termini della questione.<\/span><\/p>\n<p class=\"abody\"><span class=\"Fid_3\"> In genere si crede che gli imprenditori balneari si battano per difendere un sistema che consentiva loro di fare ricchi proventi pagando al demanio canoni trascurabili. C\u2019\u00e8 anche questo, naturalmente, ma non \u00e8 il cuore della questione. In realt\u00e0 <strong>ci\u00f2 che spaventa i balneari \u00e8 la prospettiva di vedere azzerato un altissimo valore patrimoniale sul quale facevano affidamento<\/strong>: e cio\u00e8 quello che avrebbero potuto realizzare cedendo la loro concessione \u2013 e la relativa azienda &#8211; a trattativa privata ad un altro imprenditore. <\/span><\/p>\n<p class=\"abody\"><span class=\"Fid_3\">La<strong> normativa europea<\/strong> che ha originato il contenzioso obbliga gli Stati a rilasciare concessioni di suolo demaniale solo a tempo determinato e a bandire, ad ogni scadenza, una gara pubblica aperta ai concorrenti provenienti da tutti i paesi dell\u2019Unione. <\/span><\/p>\n<p class=\"abody\"><span class=\"Fid_3\">Il sistema del <strong>diritto interno italiano<\/strong> \u00e8 (era) molto diverso. Era basato <\/span><span class=\"Fid_3 split\">sul principio che il <strong>suolo demaniale non pu\u00f2 diventare in alcun caso di propriet\u00e0 privata<\/strong>, ma pu\u00f2 essere solo dato in concessione temporanea e revocabile; e fin qui nulla \u00e8 cambiato. Diceva anche che tutto ci\u00f2 che il concessionario vi impianti per suo uso entra di diritto nella propriet\u00e0 dello Stato; e anche qui nulla \u00e8 cambiato. Diceva per\u00f2 anche che, ad ogni scadenza, la concessione poteva essere rinnovata e che il concessionario uscente aveva un titolo di preferenza; in pratica, una volta avuta la concessione si poteva perderla solo se lo Stato avesse deciso di usare direttamente quel terreno (ad esempio per usi militari). <\/span><\/p>\n<p class=\"abody\"><span class=\"Fid_3 split\">Il concessionario aveva anche (con qualche semplice espediente legale) la possibilit\u00e0 di vendere a prezzo di mercato l\u2019azienda, la concessione e l&#8217;avviamento ad un nuovo titolare scelto da lui. In questo quadro, sinora, tutti i concessionari hanno investito grossi capitali nelle attrezzature fisse come se il terreno fosse di loro propriet\u00e0 privata. Non sto dicendo che i balneari hanno ragione se si oppongono alle nuove regole: dico che la posta in gioco \u00e8 questa.<\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>Non si pu\u00f2 parlare sempre dei massimi sistemi, qualche volta ci si pu\u00f2 occupare di questioni particolari. Una questione particolare, ma molto discussa, \u00e8 il contenzioso relativo alle concessioni di spiagge demaniali agli imprenditori balneari. 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