{"id":7745,"date":"2009-07-24T00:00:00","date_gmt":"2009-07-24T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7745"},"modified":"2009-07-24T00:00:00","modified_gmt":"2009-07-24T00:00:00","slug":"in-trepidante-attesa-della-ripresa","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/in-trepidante-attesa-della-ripresa\/","title":{"rendered":"In trepidante attesa della ripresa"},"content":{"rendered":"
La crisi economica in Umbria. \u00c8 passata? No, s\u00ec, forse. Per quanto riguarda l’Italia, il Governo ‘ che fa il suo ruolo ‘ \u00e8 ottimista. Ma in tanti, ancora, non si sbilanciano. Una crisi esplosa come finanziaria, che ha poi provocato complicazioni nell’economia reale, non va via come un semplice raffreddore. E le difficolt\u00e0 di erogare credito da parte delle banche intimidisce fortemente la ripresa. La Voce ha chiesto al presidente di Confindustria Perugia, Antonio Campanile, di avanzare un’analisi sullo stato dell’arte. In attesa dell’autunno, quando si sapr\u00e0 la verit\u00e0: ovvero se la gente riprender\u00e0 a consumare o no, che \u00e8 la cosa che conta. Il compito chiesto a Campanile \u00e8 difficile: nessuno ha la sfera di cristallo per leggere il futuro. ‘I segnali di stabilizzazione della produzione industriale – esordisce il presidente della Confindustria perugina – non hanno fatto registrare un’evoluzione in direzione di una vera ripresa della crescita. I livelli produttivi rimangono stagnanti e sono inferiori, mediamente, del 25-30 per cento rispetto a quelli corrispondenti dello scorso anno’. Poi una nota di speranza: ‘Per\u00f2, pur non parlando di vera ripresa, almeno possiamo affermare che la caduta \u00e8 finita’. Le banche: poco credito alle impreseIn Italia, l’attivit\u00e0 manifatturiera si \u00e8 stabilizzata, ma i livelli produttivi sono ancora molto bassi. Secondo Confindustria, nel giugno scorso, la produzione \u00e8 cresciuta dello 0,6 per cento rispetto a maggio. L’Istat, a maggio, ha rilevato una percentuale nazionale relativa agli ordini del + 0,4 per cento. ‘In Umbria, dai nostri imprenditori associati – spiega Campanile -, riceviamo soprattutto segnali di recupero rispetto al drammatico crollo degli ordinativi dei mesi scorsi. Ma i livelli di produzione sono ancora lontani rispetto a quelli del 2008’. ‘Tutti i settori industriali, pi\u00f9 marcatamente quelli dell’edilizia e del mondo dell’automobile – precisa – risentono tuttora delle ricadute economiche innescate dalla crisi finanziaria internazionale, nonch\u00e9 dalla restrizione e, soprattutto, dall’aggravamento delle condizioni per l’accesso al credito’. Insomma: la contrazione c’\u00e8 e si sente. Le banche, che fino a ieri speculavano ‘allegramente’, adesso hanno ‘il braccino corto’ nell’erogare alle imprese quei finanziamenti indispensabili, anche a quelle imprese (virtuose) che avevano investito ben prima dell’inizio della crisi finanziaria ed economica. A Perugia meno cassa integrazione ordinariaCome si stanno barcamenando le imprese italiane ed umbre nell’attesa del tanto fatidico settembre, che ‘ si spera – dovrebbe essere il primo mese della ripresa economica? In queste settimane estive le imprese ricorrono alle ferie per rallentare la produzione senza far ricorso agli ammortizzatori sociali. Ammortizzatori a cui si \u00e8 fatto ricorso, nei mesi scorsi, attraverso la cassa integrazione. ‘\u00c8 da rilevare – osserva infatti Campanile – l’impegno delle imprese umbre per ridurre l’impatto delle difficolt\u00e0 produttive sul piano dell’occupazione attraverso un consistente utilizzo degli ammortizzatori sociali’. ‘A livello nazionale – prosegue il presidente di Confindustria Perugia -, per la prima volta nel giugno 2009, il ricorso alla cassa integrazione ordinaria ha fatto registrare una riduzione della richiesta di interventi dell’11,5 per cento rispetto al precedente mese di maggio. In Umbria la riduzione \u00e8 stata pi\u00f9 sensibile, con un calo in giugno del 61,57 per cento rispetto a maggio, il miglior dato tra le regioni dell’Italia centrale. A Perugia la riduzione \u00e8 stata del 72 per cento, contro il 22 per cento registrato nel Ternano’. Umbria, nuovo fondo Fidindustria-RegioneA livello nazionale, Governo, Abi e Confindustria starebbero per concordare una moratoria sulle scadenze dei mutui contratti con il sistema bancario. La presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, invoca pure la temporanea sospensione dell’accordo di Basilea 2, per consentire pi\u00f9 flessibilit\u00e0 alle banche nella concessione dei finanziamenti alle imprese. A livello locale, al fine di contrastare la contrazione del credito, Fidindustria Umbria, il consorzio di garanzia fidi di Confindustria Umbria, ha quasi raddoppiato – nel primo semestre del 2009, rispetto al 2008 – le garanzie a sostegno dei finanziamenti alle imprese, sia per le attivit\u00e0 correnti, sia d’investimento. Inoltre c’\u00e8 stato un recente accordo – fra la Regione Umbria, la Confindustria e le Casse del Centro ‘ per favorire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese di fronte alla crisi che ancora c’\u00e8. Il nuovo fondo, pari a 500 mila euro, \u00e8 stato costituito ‘alla pari’ tra Fidindustria e la finanziaria della Regione Umbria, Gepafin. Tale impegno, attraverso l’azione di una forte leva finanziaria, dovrebbe garantire fino a 15 milioni di euro di nuovi finanziamenti. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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