{"id":7715,"date":"2009-07-17T00:00:00","date_gmt":"2009-07-17T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7715"},"modified":"2013-06-14T01:54:02","modified_gmt":"2013-06-13T23:54:02","slug":"anche-qui-un-santo-curato","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/anche-qui-un-santo-curato\/","title":{"rendered":"Anche qui un santo curato"},"content":{"rendered":"

Il 19 giugno, solennit\u00e0 del Sacro Cuore, \u00e8 iniziato l’Anno sacerdotale indetto dal Santo Padre per ricordare i 150 anni della morte del Curato d’Ars, san Giovanni Maria Vianney, dichiarato da Pio XI, nel 1925, patrono dei parroci. Il nostro settimanale ha gi\u00e0 parlato dell’evento, in particolare l’ha felicemente fatto mons. Pietro Bottaccioli sottolineando la coincidenza, per noi umbri, con l’inizio della causa di beatificazione del presbitero spoletino don Andrea Bonifazi. La nostra piccola regione \u00e8 considerata, da sempre, terra fertile di santit\u00e0. Una fertilit\u00e0 non solo dei tempi passati, ma ancora attuale: basti ricordare il gi\u00e0 citato don Andrea Bonifazi, ma anche il chirurgo Vittorio Trancanelli, della diocesi di Perugia, ed altri di cui \u00e8 in corso il processo diocesano. Quando nel 1859 moriva in Francia il Curato di Ars, a Spoleto un giovane di 18 anni stava decidendo di donare la vita al Signore nel sacerdozio ministeriale per l’annuncio del Vangelo e per il servizio ai poveri. Pietro Bonilli, questo era il suo nome, come Giovanni Maria Vianney, trov\u00f2 molte difficolt\u00e0 per seguire gli studi a motivo dell’estrema povert\u00e0, ma una volta prete non cerc\u00f2 parrocchie con un buon beneficio; accett\u00f2 invece, nell’obbedienza, di compiere il ministero assegnatogli dall’Arcivescovo, dedicandosi al soccorso dei poveri, condividendo con loro il poco che aveva per vivere. Seppe leggere i segni dei tempi e raccogliendo il grido della povera gente fond\u00f2 un ordine religioso per venire in aiuto dei pi\u00f9 bisognosi. Visitando la canonica dove visse il beato Bonilli sono stato colpito da un particolare: nella cucina a piano terra del curato di Cannaiola si apre una piccola finestra, con lo sportello di chiusura che si aziona dall’esterno. I poveri non dovevano bussare, ma avevano libero accesso, e aprendo lo sportello della finestra trovavano sempre un po’ di acqua e qualcosa da mangiare. Come pure chi voleva condividere ci\u00f2 che possedeva poteva lasciare cibo per il curato e per i poveri. Mi piace considerare Cannaiola una piccola Ars con il suo curato santo, che pu\u00f2 divenire un punto di riferimento per tutti i parroci umbri. Molte diocesi italiane, ed anche della nostra regione, stanno organizzando un pellegrinaggio in Francia alla tomba del santo Curato d’Ars; alcune l’hanno gi\u00e0 realizzato, ma ritengo che anche un pellegrinaggio alla tomba del santo curato di Cannaiola possa dare frutti di grazia per i nostri presbiteri e per le loro comunit\u00e0. Nella lettera di indizione dell’anno sacerdotale, il Santo Padre rivolge ai fedeli un invito pressante alla preghiera per i presbiteri, che sono un immenso dono non solo per la Chiesa, ma anche per l’intera umanit\u00e0. Egli scrive: ‘Come non sottolineare le loro fatiche apostoliche? E che dire della fedelt\u00e0 coraggiosa di tanti sacerdoti che, pur tra difficolt\u00e0 e incomprensioni, restano fedeli alla loro vocazione’. Il Papa parla di ‘fedelt\u00e0 coraggiosa’, che oggi \u00e8 la virt\u00f9 forse pi\u00f9 difficile da conservare, nel clima sociale sempre pi\u00f9 dimentico di Dio, e che nell’ottica della secolarizzazione pu\u00f2 far sembrare addirittura anacronistico l’annuncio di Cristo: non solo da parte dei presbiteri e dei religiosi, ma di tutti i testimoni, anche laici, del Vangelo. Pensiamo allo sforzo delle famiglie cristiane, che cercano di meglio scoprire la loro identit\u00e0 nel costume attuale, ispirato al consumismo e agli interessi soltanto materiali. Lo stesso curato di Cannaiola si era preoccupato della famiglia. Allora, in questa nostra atmosfera inquieta, quale immersione nella pace e nella bellezza pu\u00f2 offrire una sosta in quell’angolo della terra spoletana che vide pregare e operare il curato di Cannaiola! Certo uno stimolo per proseguire anche noi, in coraggiosa fedelt\u00e0, il nostro cammino.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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