{"id":76968,"date":"2024-07-10T18:21:36","date_gmt":"2024-07-10T16:21:36","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=76968"},"modified":"2024-07-11T15:50:41","modified_gmt":"2024-07-11T13:50:41","slug":"elezioni-inglesi-non-e-un-sistema-razionale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/elezioni-inglesi-non-e-un-sistema-razionale\/","title":{"rendered":"Elezioni inglesi. Non \u00e8 un sistema razionale"},"content":{"rendered":"<p class=\"abody\"><span class=\"Fid_3\"> Quasi contemporaneamente, nel giro di pochi giorni, si sono svolte le <strong>elezioni politiche<\/strong> in <strong>Gran Bretagna<\/strong> e in <strong>Francia<\/strong>. Se ne \u00e8 parlato molto perch\u00e9 si tratta di due Paesi di una certa importanza nella politica mondiale e, comunque, in quella dell\u2019Europa. E, in tutti e due i casi, il loro esito ha visto il successo delle forze politiche genericamente qualificabili di sinistra.<\/span><\/p>\n<p class=\"abody\"><span class=\"Fid_3\"> Oggi per\u00f2 non voglio commentarle dal punto di vista politico, ma da quello, diciamo, tecnico e istituzionale, perch\u00e9 i due popoli hanno votato secondo le rispettive leggi elettorali, che sono simili fra loro, ma diverse dal sistema in vigore in Italia. <\/span><span class=\"Fid_3\">Semplificando: sia in Francia che in Gran Bretagna il territorio e di conseguenza l\u2019elettorato sono divisi in tanti collegi uninominali quanti sono i deputati da eleggere, cosicch\u00e9 ogni collegio elegge un deputato. Viene eletto il candidato pi\u00f9 votato. <\/span><\/p>\n<p class=\"abody\"><span class=\"Fid_3\">In <strong>Gran Bretagna<\/strong> si vota a turno unico, il che vuol dire che se i candidati sono pi\u00f9 di due \u00e8 possibile, e anche frequente, che sia vincitore uno che ha avuto solo il trenta o il quaranta per cento dei voti. <\/span><\/p>\n<p class=\"abody\"><span class=\"Fid_3\">In <strong>Francia<\/strong> invece si vota a doppio turno, quindi se nessuno dei candidati ha raggiunto la maggioranza assoluta nel primo turno, si fa il ballottaggio fra i primi due (ma in Francia anche fra i primi tre o quattro, se hanno superato una certa soglia). Il sistema del collegio uninominale \u00e8 apprezzato da molti perch\u00e9 appare semplice e chiaro. A questo punto per\u00f2 introduco la mia critica personale, che \u00e8 questa: con l\u2019una e con l\u2019altra persona, il parlamento \u00e8 l\u2019insieme dei candidati che hanno vinto nei rispettivi collegi e non vi \u00e8 alcuna garanzia che la sua composizione rispecchi quella dell\u2019elettorato nazionale. <\/span><\/p>\n<p class=\"abody\"><span class=\"Fid_3\"><strong>Colpisce il caso della Gran Bretagna<\/strong>: il partito laburista ha avuto, su scala nazionale, un po\u2019 meno del 34% dei voti, ma ha avuto circa il 63% dei seggi; il partito conservatore ha avuto il 24% dei voti ma solo il 18% dei seggi. Ed \u00e8 stato solo un caso, nel senso che il partito conservatore ha avuto il suo mucchietto di seggi solo perch\u00e9 qua e l\u00e0 \u00e8 risultato il primo classificato nel collegio.\u00a0<\/span><span class=\"Fid_3\"> Niente vietava che, ferme le percentuali complessive su scala nazionale, i laburisti si ritrovassero il 100% dei seggi. Mi fermo qui ma mi pare chiaro che non \u00e8 un sistema razionale.<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>Quasi contemporaneamente, nel giro di pochi giorni, si sono svolte le elezioni politiche in Gran Bretagna e in Francia. Se ne \u00e8 parlato molto perch\u00e9 si tratta di due Paesi di una certa importanza nella politica mondiale e, comunque, in quella dell\u2019Europa. 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