{"id":7689,"date":"2009-07-10T00:00:00","date_gmt":"2009-07-10T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7689"},"modified":"2021-03-26T16:53:36","modified_gmt":"2021-03-26T14:53:36","slug":"piccoli-ma-gia-nella-grande-rete","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/piccoli-ma-gia-nella-grande-rete\/","title":{"rendered":"Piccoli ma gi\u00e0 nella grande rete"},"content":{"rendered":"

‘Ricostruire le esperienze e le pratiche dei minori e dei loro genitori in relazione agli usi di internet, alle opportunit\u00e0 e ai rischi online’. \u00c8 questo l’obiettivo di Eu Kids Online II, progetto di ricerca promosso dal Safer Internet Programme della Commissione europea: in continuit\u00e0 con la precedente indagine Eu Kids Online, i cui risultati sono stati presentati lo scorso giugno, la versione II analizzer\u00e0 l’uso di internet tra i minori in Europa. Al progetto, avviato all’inizio di luglio, partecipa per l’Italia il Centro di ricerca sui media e la comunicazione dell’Universit\u00e0 Cattolica di Milano (OssCom). Secondo gli ultimi dati del Safer Internet Programme, l’uso di internet fra i bambini e gli adolescenti continua a crescere in tutti i Paesi dell’Unione (in cui sono online il 75% dei minori) e l’et\u00e0 in cui si inizia ad usare internet tende ad abbassarsi. Risulta infatti che in Italia usa internet il 74,9 per cento dei ragazzi in et\u00e0 compresa tra i 15 e i 17 anni, il 57,9 per cento di quelli tra gli 11 e i 14 anni, nonch\u00e9 il 21,5% per cento dei bambini tra i 6 e i 10 anni. In pratica, un bambino delle elementari su cinque si connette regolarmente alla Rete. Da un lato, la scuola stessa promuove l’accesso alle nuove tecnologie anche tra i minori; d’altra parte per\u00f2 emergono preoccupazioni relative ai potenziali rischi della Rete per gli utenti della fascia di et\u00e0 pi\u00f9 bassa. Tra i pericoli non rientra solo la possibilit\u00e0 di imbattersi in contenuti ‘inappropriati’ (pornografia, violenza), ma anche quella di cadere in patologie quali l’anoressia, oppure di finire vittime di episodi di cyber-bullismo. Ma quanto sono realmente diffusi questi rischi? Quali categorie vi sono pi\u00f9 esposte? E come reagiscono i minori, e i loro genitori? Quale tipo di intervento \u00e8 il pi\u00f9 appropriato? Ecco i compiti che attende la ricerca futura. ‘Nel biennio 2009-2011 ‘ informa una nota dell’OssCom ‘ sar\u00e0 condotta una ricerca empirica che coinvolger\u00e0 campioni nazionali di ragazzi di et\u00e0 compresa fra i 9 e i 16 anni e i loro genitori, per produrre una base empirica quantitativa, rigorosa e comparabile a livello transnazionale, sugli usi di internet in Europa. I dati di ricerca empirica, infatti, sono vitali per informare politiche di promozione della qualit\u00e0 di internet per i ragazzi e, al tempo stesso, per evitare il diffondersi di ansie e panico morale che rischiano di produrre interventi restrittivi che limitino le opportunit\u00e0 dei minori online’. Eu Kids Online II – fa sapere ancora il Centro di ricerca dell’Universit\u00e0 Cattolica – si occuper\u00e0 di ‘aree poco esplorate’, tra cui ‘l’analisi dei contenuti (in particolare il web 2.0) o servizi emergenti e dei pericoli che questi comportano; le strategie con cui i minori e i loro genitori affrontano i rischi online; una valutazione comparativa dell’efficacia delle diverse misure di sicurezza online’. La precedente indagine, condotta tra il 2006 e il 2009, ha analizzato ricerche empiriche disponibili in 21 Paesi europei. Il Rapporto finale \u00e8 disponibile su www.eukidsonline.net’ su www.unicatt.it\/osscom. ‘I principali risultati ‘ commenta l’OssCom ‘ rivelano una correlazione positiva fra rischi e usi di internet: al crescere delle competenze digitali, tendono ad aumentare anche i rischi a cui il minore si espone’. Dall’analisi comparativa dei dati finora disponibili a livello europeo, nota il Centro di ricerca, emerge che ‘la violazione della privacy e la disseminazione di informazioni personali’ sono ‘il pi\u00f9 comune dei comportamenti a rischio per i minori europei. Seguono l’esposizione a contenuti pornografici e la visione di contenuti violenti’. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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