{"id":76661,"date":"2024-06-19T17:57:04","date_gmt":"2024-06-19T15:57:04","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=76661"},"modified":"2024-08-23T18:00:48","modified_gmt":"2024-08-23T16:00:48","slug":"elezioni-chi-ha-davvero-vinto-nellunione-europea","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/elezioni-chi-ha-davvero-vinto-nellunione-europea\/","title":{"rendered":"Elezioni. Chi ha davvero vinto nell’Unione Europea"},"content":{"rendered":"
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Dopo ogni consultazione elettorale, c\u2019\u00e8 il rischio di rimanere \u201cstorditi\u201d dalle dichiarazioni dei vari schieramenti su chi abbia vinto, chi perso e su quali siano le reali proporzioni dei risultati. Ecco perch\u00e9 in Umbria<\/strong>, ormai da anni, analisti politici e comuni cittadini attendono le stime dei flussi elettorali delineate dall\u2019Universit\u00e0 di Perugia, in collaborazione con il Consiglio regionale dell\u2019Umbria e il Comitato regionale per le comunicazioni. In particolare, stavolta sono stati analizzati i risultati delle elezioni europee dell\u20198 e 9 giugno scorsi, in relazione alle elezioni politiche e ai dati dei voti per la Camera dei deputati del 2022.<\/span><\/p>\n

Il primo elemento di interesse \u00e8 la questione su chi abbia vinto davvero. \u201cCome da lunga tradizione delle elezioni europee – afferma il documento -, anche in questa occasione ha \u2018vinto\u2019 soprattutto l\u2019astensione dal voto che, comprese le schede bianche e nulle, rispetto alle Politiche del 2022 in Umbria \u00e8 aumentata di quasi 65 mila unit\u00e0, raggiungendo la percentuale record del 42.6%, mentre nella media del Paese ha raggiunto il 53% (e al Sud il 61%)\u201d.<\/span><\/p>\n

L\u2019analisi<\/strong> realizzata dai docenti<\/span> Bruno Bracalente <\/strong>e Antonio Forcina <\/strong>e da Nicola Falocci<\/strong> spiega che – nonostante questa crescita dell\u2019astensionismo – ad aumentare di pi\u00f9 i voti \u00e8 stato il Partito democratico, che sembra aver invertito la prolungata tendenza al declino iniziata con le Politiche del 2013, riportandosi oltre quota 100 mila voti e al 26.4% (+5.5% rispetto alle ultime Politiche). \u201cSignificativo – continua il documento \u00e8 stato anche l\u2019incremento di voti della Sinistra (Avs e liste minori della sinistra radicale): quasi 2 mila voti in pi\u00f9 (+1.4%). Sul fronte del centro destra soltanto Forza Italia (con Noi moderati) ha aumentato sia i voti (+1200) che la percentuale (+1.2%), mentre Fratelli d\u2019Italia ha aumentato la percentuale di quasi altri 2 punti, portandosi al 32.6%, nonostante la diminuzione di circa 6 mila voti assoluti\u201d.<\/span><\/p>\n

Ecco, dunque, che ne consegue il risultato di chi \u00e8 andato peggio e quindi<\/span> ha perso, cio\u00e8 tutte le altre liste, che hanno diminuito sia i voti assoluti che le percentuali.<\/span> \u201cPi\u00f9 di tutti ha perso l\u2019ex Terzo polo sostengono Bracalente, Forcina e Falocci – , che rispetto alle politiche del 2022 ha pi\u00f9 che dimezzato i voti (-23 mila) e ha ridotto la percentuale di quasi 5 punti, portandosi al 5.6%. Segue il M5S, che ha perso pi\u00f9 di 20 mila voti e il 3.8%, portandosi all\u20198.4% (stessa percentuale della sinistra radicale). Infine ha perso la Lega, che dopo il tracollo delle ultime Politiche ha perso altri 7 mila voti e un altro punto percentuale, portandosi al 6.8%\u201d.<\/span><\/p>\n

Come alcuni analisti commentavano gi\u00e0 all\u2019indomani del voto, le stime sui flussi confermano che, \u201ca confronto con tutte le precedenti tornate <\/span>elettorali degli ultimi dieci anni, a partire dalle<\/span> Politiche del 2013, quello delle ultime Europee nel complesso \u00e8 stato un voto pi\u00f9 nel segno della stabilit\u00e0 che del cambiamento\u201d. Il 39% degli elettori umbri ha cambiato scelta rispetto a due anni fa, anche passando dal voto all\u2019astensione e viceversa, mentre il restante 61% dei votanti \u00e8 rimasto fedele al proprio partito o movimento confermando le scelte del 2022, anche se con rilevanti differenze tra le liste.<\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n

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In particolare, il Pd \u00e8 riuscito a conservare alle Europee il voto del 78% dei propri elettori del 2022, seguito da Sinistra e Fratelli d\u2019Italia con, rispettivamente, il 76% e il 68% di fedelt\u00e0. \u201cSpecularmente – aggiunge l\u2019analisi sul voto umbro – , la scarsa capacit\u00e0 di mantenere il consenso delle precedenti Politiche ha quasi sempre determinato l\u2019insuccesso dei restanti partiti e movimenti: l\u2019ex Terzo polo e la Lega (con Adx), entrambi con il 44% di fedelt\u00e0; poi il M5S con il 58%. Fa eccezione Forza Italia che ha aumentato i consensi anche potendo contare su una modesta fedelt\u00e0 dei propri elettori del 2022 (57%), grazie a un notevole afflusso di nuovi voti\u201d.<\/span><\/p>\n

Ma torniamo all\u2019astensionismo perch\u00e9 proprio questa disaffezione al voto \u00e8 il fenomeno pi\u00f9 evidente nel determinare<\/span> le differenze fra Politiche 2022 ed Europee 2024. \u201cComplessivamente spiega il documento sui flussi – , il fenomeno ha riguardato poco meno di 60 mila elettori: circa 120 mila nuovi astenuti meno 63 mila ex astenuti tornati al voto\u201d. Tra le liste che pi\u00f9 hanno contribuito alla crescita dell\u2019astensionismo ci sono la Lega, che ha lasciato al non voto circa il 40% dei propri elettori del 2022, il M5S il 28%, l\u2019ex Terzo polo il 27%, FI e FdI che hanno ceduto all\u2019astensione rispettivamente il 31% e il 28% dei propri elettori delle Politiche. Meglio hanno invece fatto, anche da questo punto di vista, Sinistra e Pd i cui elettori hanno mostrato la minore propensione a farsi attrarre dal non voto alle Europee, rispettivamente il 15% e il 19%.<\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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