{"id":7651,"date":"2009-06-26T00:00:00","date_gmt":"2009-06-26T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7651"},"modified":"2015-06-17T12:31:51","modified_gmt":"2015-06-17T10:31:51","slug":"la-fede-che-strappa-a-dio-la-salvezza","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-fede-che-strappa-a-dio-la-salvezza\/","title":{"rendered":"La fede che strappa a Dio la salvezza"},"content":{"rendered":"
Oggi Marco ci racconta due miracoli intrecciati fra loro in progressione. Hanno per protagoniste due donne: quella che soffre di emorragie inarrestabili e la bambina di 12 anni appena morta. I due miracoli erano legati insieme gi\u00e0 nella tradizione orale, attestata da tutti e tre i Vangeli sinottici. Il nostro evangelista ha voluto raccogliere insieme quattro miracoli, tutti particolarmente spettacolari, a dimostrare lo straordinario potere divino di Ges\u00f9, la sua compassione e la forza della fede. Sono tutti casi disperati che solo Dio pu\u00f2 risolvere. Il racconto inizia con il gesto spettacolare, descritto domenica scorsa, col quale Ges\u00f9 domina con potere divino i venti e le acque tempestose del lago di Genezaret (4,35-41). Narra poi, con colori vivaci e con ricchezza di particolari, l’esorcismo operato nel paese dei Gadareni. Qui Ges\u00f9 libera un indemoniato furioso e devastatore, posseduto da una legione di diavoli, che si gettano inferociti su un branco di duemila porci al pascolo e li affogano tutti nelle acque del lago (5,1-20).<\/p>\n
Nel brano che abbiamo appena letto l’evangelista ci riferisce due miracoli l’uno all’interno dell’altro. Sono tutti casi disperati davanti ai quali l’uomo, anche il pi\u00f9 esperto, si sente impotente. I pescatori si devono arrendere davanti alla terribile furia delle onde ingovernabili; l’indemoniato furibondo devasta la regione in cui vive e nessuno riesce a imbrigliarlo, nemmeno con catene; la donna emorroissa ha tentato tutte le cure possibili, ma ha addirittura peggiorato la sua situazione; la bambina di Giairo, prima in agonia, \u00e8 poi morta all’arrivo di Ges\u00f9. Ci sono situazioni in cui l’uomo sperimenta la sua vulnerabilit\u00e0 e la sua impotenza. Solo la fede aiuta a superare il limite invalicabile, con la certezza che Dio non abbandona mai nessuno a se stesso e non rimane sordo al nostro grido. Al suo ritorno a Cafarnao dalla riva orientale del lago, dove ha domato la tempesta e dove ha liberato l’indemoniato, Ges\u00f9 si trova di nuovo assediato dalla folla che aveva voluto evitare prendendo il largo. Sulla barca non era riuscito a dormire in pace, perch\u00e9 la tempesta gli aveva interrotto il sonno profondo di cui aveva estremo bisogno; sulla riva orientale aveva incontrato l’indemoniato furioso che lo aveva tenuto impegnato per pi\u00f9 ore.<\/p>\n
Gli abitanti del luogo, impauriti per ci\u00f2 che avevano visto, lo avevano pregato di andarsene dal loro paese. Era tornato a Cafarnao tra la sua gente, che ora gli si stringeva attorno entusiasta. Facendosi largo tra la folla, gli si avvicina un uomo, un capo della comunit\u00e0 ebraica del luogo (sinagoga) di nome Giairo. Il nome \u00e8 gi\u00e0 un presagio perch\u00e9 nella lingua aramaica “Jair” significa “Dio risuscita”. \u00c8 un padre disperato che si prostra ai piedi di Ges\u00f9 e gli chiede di venire subito a casa sua perch\u00e9 la figlioletta sta morendo. Chiede che venga a imporre le mani su di lei, un gesto ritenuto capace di trasmettere la sua potenza risanante. Ges\u00f9 accetta di seguirlo, ma la folla non lo lascia e gli fa ressa intorno. A questo punto sbuca dalla folla una donna che soffre di metrorragia. Non ha il coraggio di esporgli la sua condizione sia per pudore, sia per paura.<\/p>\n
Il flusso di sangue uterino la rende impura come una lebbrosa, con l’aggravate di contagiare con la sua impurit\u00e0 qualunque cosa tocchi. Aveva consultato molti medici, che l’avevano impoverita; il suo male ormai era cronico. Si pu\u00f2 immaginare il suo dramma interiore: quello di sentirsi esclusa da ogni rapporto sociale e religioso, in bal\u00eca di uno scrupolo che la fa sentire colpevole di ogni suo gesto, ritualmente contagioso. Cerca di raggiungere Ges\u00f9 alle spalle per non farsi notare e di toccargli almeno il lembo del mantello, nella convinzione che solo cos\u00ec riuscir\u00e0 a guarire. Tocca, ed \u00e8 guarita. Crede di averla fatta franca, ma Ges\u00f9 avverte subito la potenza taumaturgica che \u00e8 uscita da lui e chiede: “Chi mi ha toccato?”.<\/p>\n
Ai discepoli sembra una domanda inutile, nella calca in cui tutti erano immersi, ma egli sa ci\u00f2 che dice. Si volta e cerca con lo sguardo la donna che, sopraffatta dalla vergogna, gli si getta ai piedi a chiedere perdono e a ringraziare. Con grande discrezione, senza umiliarla, Ges\u00f9 la rassicura affettuosamente: “Figlia, la tua fede ti ha salvato”. Nessuno dei presenti capisce che cosa sia successo tra i due. La delicatezza di Ges\u00f9 copre una situazione imbarazzante per la donna. Dopo questa interruzione forzata, Ges\u00f9 prosegue il suo cammino insieme a Giairo, che proprio in quel momento riceve la notizia della morte della sua bambina. Ges\u00f9 sente e, rivolto a quel padre distrutto dal dolore, cerca di rassicurarlo e consolarlo: “Non temere, soltanto abbi fede”. In certi casi non servono tante parole, conta la vicinanza e la partecipazione. Ges\u00f9 lo accompagna affettuosamente fino a casa, dove trova il consueto trambusto di gente che piange e grida di dolore. Tenta di rassicurare anche i presenti: “La bambina non \u00e8 morta, ma dorme”. Lo deridono, perch\u00e9 considerano la morte come la fine irrimediabile di tutto.<\/p>\n
Il Figlio di Dio ha un’idea diversa della morte: \u00e8 un sonno in attesa di risveglio con la risurrezione. E lo dimostrer\u00e0 tra poco. I cristiani chiameranno i loro luoghi di sepoltura “cimiteri” (koimet\u00e8rioi)<\/em>, cio\u00e8 “dormitori”. Al momento per\u00f2 nessuno gli crede. Davanti a quel muro di scetticismo, Ges\u00f9 reagisce cacciando tutti da casa. Trattiene solo il padre, la madre della ragazza e tre dei suoi discepoli: Pietro, Giacomo e Giovanni. Con loro entra nella camera dove la bambina giace esanime. Sono gli unici testimoni del miracolo sbalorditivo che si sta per compiere. Ges\u00f9 prende la bambina per mano e le grida in aramaico: “Talita kumi<\/em>“, cio\u00e8 “fanciulla, alzati”.<\/p>\n \u00c8 il grido del creatore della vita. Esso risuoner\u00e0 potente a Naim davanti alla bara di un giovane portato al cimitero (Lc<\/em> 7,14) e davanti alla tomba dell’amico Lazzaro a Betania (Gv<\/em> 11,43). Tutti lo udremo, come un forte suono di tromba, nell’ultimo giorno (Mt<\/em> 24,31). Con un gesto finale di delicatezza e di amore Ges\u00f9 invita i genitori a rifocillare la bambina, debilitata dalla lunga malattia. Quel Figlio di Dio non cessa mai di stupire! Ritto sulla tolda della nostra barca sempre in pericolo, in cerca dei nostri occhi vergognosi e imploranti, ci invita di risorgere dai nostri abissi di morte, a non disperare mai perch\u00e9 nulla \u00e8 impossibile a Dio.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Oggi Marco ci racconta due miracoli intrecciati fra loro in progressione. Hanno per protagoniste due donne: quella che soffre di emorragie inarrestabili e la bambina di 12 anni appena morta. I due miracoli erano legati insieme gi\u00e0 nella tradizione orale, attestata da tutti e tre i Vangeli sinottici. Il nostro evangelista ha voluto raccogliere insieme […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[492],"tags":[],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/7651"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=7651"}],"version-history":[{"count":2,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/7651\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":36080,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/7651\/revisions\/36080"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=7651"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=7651"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=7651"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}