{"id":76422,"date":"2024-05-30T19:29:58","date_gmt":"2024-05-30T17:29:58","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=76422"},"modified":"2024-05-30T19:30:43","modified_gmt":"2024-05-30T17:30:43","slug":"la-nuova-stagione-del-morlacchi-intervista-al-direttore-marino","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-nuova-stagione-del-morlacchi-intervista-al-direttore-marino\/","title":{"rendered":"La nuova stagione del Morlacchi, intervista al direttore Nino Marino"},"content":{"rendered":"
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\u201cLe presenze a Perugia sono state circa 40 mila, con un aumento di quasi il 20% rispetto alla precedente. Tra spettacoli prodotti e ospitati, abbiamo raggiunto oltre 115 mila presenze<\/strong>. Il pubblico ha dimostrato di aver apprezzato la qualit\u00e0 delle singole proposte e la stagione nell\u2019insieme\u201d. A dirlo,<\/span> Nino Marino<\/strong>, direttore del Teatro stabile dell\u2019Umbria<\/strong> (Tsu) e del teatro Morlacchi<\/strong>, la cui nuova stagione \u00e8 stata presentata nei giorni scorsi da Brunello Cucinelli.<\/span><\/p>\n

Una stagione variegata, dalla danza ai classici, fino alle nuove esperienze artistiche\u2026<\/strong><\/p>\n

\u201cIl Morlacchi ha una programmazione rivolta a tutta la citt\u00e0. Il filo rosso \u00e8 il desiderio di presentare le pi\u00f9 significative esperienze nazionali e internazionali, dando voce a realt\u00e0 e linguaggi diversi. Lo scopo \u00e8 stimolare un dibattito socio-culturale in dialogo con il pubblico e tra il pubblico\u201d.<\/span><\/p>\n

Anche per questa stagione non sono mancati riconoscimenti alle produzioni del Tsu, come Zio Vanja e La locandiera
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\u201cLe produzioni del Tsu rappresentano il nostro biglietto da visita, la nostra storia e identit\u00e0 artistica. Spettacoli creati in Umbria, poi presentati nei pi\u00f9 prestigiosi teatri italiani. Il nostro teatro<\/span> negli anni ha contribuito alla crescita di tutto il teatro italiano. \u00c8 importante, in un continuo rinnovamento di forme e linguaggi, mantenere un\u2019autenticit\u00e0 identitaria e una proposta artistica di livello\u201d.<\/span><\/p>\n

Prossima stagione alle porte. Quale sar\u00e0 il filo rosso?<\/strong><\/p>\n

\u201cLa \u2018Parola\u2019, come ricerca di autori contemporanei, scritture originali, adattamenti di grandi romanzi e autori del passato visti con lo<\/span> sguardo dei protagonisti del teatro di oggi. Anche nella danza, il movimento non sostituisce la parola, ma \u00e8 esso stesso parola\u201d.<\/span><\/p>\n

Cosa dobbiamo aspettarci? A parte il debutto al Festival dei Due mondi del Giardino dei ciliegi a conclusione della trilogia dedicata a<\/strong> \u010cechov\u2026<\/strong><\/p>\n

\u201cA Solomeo ha debuttato<\/span> Eretici<\/em> di Matthias Martelli, con un riscontro di pubblico positivo. Al Festival di Spoleto debutter\u00e0 anche in prima nazionale<\/span> La morte a Venezia<\/em> di Liv Ferracchiati, ispirato all\u2019opera di Thomas Mann; sar\u00e0 riproposto<\/span> Una relazione per un\u2019accademia<\/em> di Franz Kafka, per la regia di Luca Marinelli. Completano il nostro progetto artistico<\/span> Seconda classe<\/em> di Controcanto collettivo e<\/span> Tourist trap<\/em>, coproduzione internazionale per la regia di Thom Luz, uno dei pi\u00f9 importanti registi del teatro musicale europeo\u201d.<\/span><\/p>\n

Si rimprovera qualcosa?<\/strong><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n

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\u201cLe scelte fatte sono nate dal desiderio di dialogare con tutto il pubblico. Non credo nella classificazione dei generi, ma nello spettatore che si<\/span> siede e vive la propria personale esperienza. Il teatro \u00e8 un bene universale, la sua forza \u00e8 nell\u2019incontro con il pubblico nella sua totalit\u00e0 e diversit\u00e0\u201d.<\/span><\/p>\n

La rassegna del ridotto, con lo spettatore direttamente sul palcoscenico, piace\u2026<\/strong><\/p>\n

\u201cOspita e condivide nuove esperienze che privilegiano un rapporto intimo. Sono spettacoli che integrano e completano la stagione. Ed \u00e8 un\u2019occasione per quegli autori che, adottando determinate soluzioni drammaturgiche e registiche, non troverebbero un\u2019adeguata collocazione su palcoscenici di grandi dimensioni. La risposta ci sembra positiva\u201d.<\/span><\/p>\n

Quali attenzioni richiede la gestione di un teatro come il Morlacchi?<\/strong><\/p>\n

\u201c\u00c8 un teatro del \u2019700, monumento storico, meta turistica. La sala, con le sue stoffe preziose e decorazioni dorate richiede una manutenzione ordinaria quotidiana. Ci sono gli interventi straordinari come quello del 2018-2019, grazie al contributo di Brunello Cucinelli, che ha permesso la sostituzione delle poltrone della platea e delle tavole del palcoscenico, la ristrutturazione dei camerini, il rifacimento del tetto, l\u2019adeguamento dell\u2019impianto antincendio, l\u2019intervento sul muro portante in fondo al palcoscenico con le nuove norme antisismiche. Poi l\u2019intervento per il restauro del sipario storico. Il suo inserimento nei monumenti nazionali potrebbe risultare decisivo per<\/span> quello che \u00e8 considerato dagli addetti ai lavori uno dei teatri all\u2019italiana pi\u00f9 belli d\u2019Italia\u201d.<\/span><\/p>\n

Qualcuno auspica la stagione della lirica al Morlacchi, originariamente pensato proprio per questo.<\/strong><\/p>\n

\u201cIl Tsu in 40 anni di attivit\u00e0 si occupa della diffusione della prosa e della danza e ha costruito un pubblico tramite un\u2019esperienza unica nel panorama nazionale. Esiste il Teatro lirico sperimentale di Spoleto che ha una sua storia ed \u00e8 riconosciuto dal ministero della Cultura. La lirica \u00e8 di competenza dei teatri lirici e le produzioni, per il numero di artisti coinvolti e per l\u2019imponenza delle scenografie, non vanno in tourn\u00e9e, ma sono presentati nei teatri in cui nascono\u201d.<\/span><\/p>\n

Rosaria Parrilla<\/strong><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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