{"id":7642,"date":"2009-06-26T00:00:00","date_gmt":"2009-06-25T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7642"},"modified":"2015-07-23T12:22:31","modified_gmt":"2015-07-23T10:22:31","slug":"discernimento-sugli-stili-di-vita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/discernimento-sugli-stili-di-vita\/","title":{"rendered":"Discernimento sugli stili di vita"},"content":{"rendered":"

In un’Italia che ‘non vuole uscire dal buio’, quali sfide per la comunit\u00e0 cristiana pi\u00f9 vicina ai poveri e alle persone in difficolt\u00e0? Se ne \u00e8 parlato a Torino dal 22 al 25 giugno al 33’convegno nazionale della Caritas, che ha riunito 600 delegati di 220 sedi diocesane. Il tema: ‘Non conformatevi a questo mondo. Per un discernimento comunitario’. Rivedere gli stili di vita. Secondo mons. Giuseppe Merisi, presidente della Caritas italiana, la crisi economica e finanziaria pu\u00f2 innescare ‘pericolose reazioni a catena’ con effetti negativi soprattutto su stranieri e gruppi minoritari. La crisi ‘chiede dunque di ridefinire a livello culturale e comunitario il nostro modo di intendere la realt\u00e0, il rapporto tra fede e vita, la capacit\u00e0 di districarci nella complessit\u00e0 delle interdipendenze dei fenomeni’. A suo parere ‘occorre tornare ad educare al bene comune nell’era della complessit\u00e0. Educarci ed educare al sentirci tutti responsabili di tutti’. Questa educazione al bene comune, ha sottolineato, ‘non \u00e8 indolore. Comporta rinunce a privilegi ingiustificati da parte di tutti – dei pi\u00f9 garantiti e anche di quelli in disagio ma meno sfortunati di altri -, la creazione di nuove scale di priorit\u00e0, l’assunzione di nuovi stili di vita coerenti coi nostri valori, con senso di solidariet\u00e0 e sobriet\u00e0’. ‘Non conformarsi a questo mondo’ – ha sottolineato – vuol dire capire che ‘solidariet\u00e0 e interdipendenze vanno coniugate’ per una ‘glocalizzazione solidale’ che riparta ‘dai poveri, da tutti i poveri, per costruire comunit\u00e0 nuove’. Intanto in Italia sono 120 le iniziative diocesane attivate in risposta alla crisi. Parlando del Fondo di solidariet\u00e0 creato dalla Cei, mons. Merisi ha ricordato che esso dovr\u00e0 ‘essere vissuto come un ulteriore e opportuno strumento di solidariet\u00e0, da affiancare alle attivit\u00e0 ordinarie e straordinarie che le nostre Chiese hanno assunto per contrastare i fenomeni di povert\u00e0 e disagio e gli effetti della crisi economica’. L’aiuto ai terremotati. A proposito del terremoto in Abruzzo, mons. Merisi ha sintetizzato l’impegno Caritas dal 6 aprile ad oggi, con le delegazioni regionali da subito gemellate con le zone dell’Aquilano. Anche oltre 60 Caritas straniere hanno manifestato interesse per interventi di ricostruzione. ‘Si stanno anche riattivando – ha detto – i servizi tradizionali per vecchie e nuove povert\u00e0: centro di ascolto, osservatorio delle povert\u00e0 e delle risorse, laboratorio Caritas parrocchiali, ufficio legale, servizio civile, servizio immigrazione ed educazione alla mondialit\u00e0, Progetto Policoro’. Immigrazione e asilo. In materia di immigrazione e richiedenti asilo ‘non \u00e8 in discussione la necessit\u00e0 della legalit\u00e0, ma semmai il rapporto tra la legalit\u00e0 e il rispetto dei diritti umani fondamentali’. Mons. Merisi lo ha ribadito ricordando il documento congiunto sul pacchetto sicurezza stilato dalla Caritas e altre associazioni, e il convegno del coordinamento immigrazione di Caritas italiana del marzo scorso a Lampedusa. ‘La grande domanda che rimane aperta – ha affermato – \u00e8 quella relativa all’adeguatezza dell’attuale legislazione nel contemperare le ragioni dell’umanit\u00e0, e del rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo, con quelle di una regolamentazione efficace e ordinata delle migrazioni nel nostro Paese. Questo interrogativo deve accompagnare l’azione concreta di intervento in questi ambiti, senza ingenuit\u00e0 e tantomeno pregiudizi’. Il nostro obiettivo, ha aggiunto, ‘deve essere quello di promuovere relazioni capaci di produrre integrazione nel rispetto delle persone e della legge, in un contesto che si fa luogo di relazione autentica’. L’Italia, ha osservato, ‘nel corso dell’ultimo anno si \u00e8 distinta per l’elevato numero di persone a cui \u00e8 stata riconosciuta protezione internazionale; ma al contempo ha attuato, pi\u00f9 di recente, una politica del contrasto dell’immigrazione clandestina, per s\u00e9 legittima e necessaria, ma spesso pregiudizievole per i richiedenti asilo. Il nostro \u00e8 certamente un Paese esposto a questo tipo di flussi – ha rilevato ancora – ed \u00e8 per questo motivo che crediamo siano necessari interventi e politiche sempre pi\u00f9 coordinate a livello europeo, ma sempre ispirate ad una grande cautela, e soprattutto rispettose dei diritti di coloro che giungono chiedendo protezione’. Lo scandalo delle spese militari. Anche lo scandalo delle spese militari in aumento nel mondo \u00e8 stato denunciato dal presidente della Caritas: ‘Purtroppo negli ultimi 10 anni sono aumentate addirittura del 45%, arrivando alla cifra astronomica di 1.330 miliardi di dollari, pi\u00f9 di 10 volte gli aiuti allo sviluppo ai Paesi poveri’. Perci\u00f2 ha chiesto alle Caritas di celebrare degnamente il 2010, Anno europeo dedicato alla lotta alla povert\u00e0. In una lettera, i 600 delegati delle 193 (su 220) Caritas diocesane in Italia e delle Caritas nazionali di Grecia, Turchia, Moldavia, Bulgaria, Polonia, Francia, Slovenia e Romania, esprimono al Papa ‘filiale devozione’ e ‘gratitudine’, ricordando che il percorso di quest’anno – scegliere di animare alla carit\u00e0 attraverso il discernimento – deve molto alla ricchezza del suo magistero, e al cammino unitario della Chiesa in Italia’. I partecipanti al convegno hanno anche stilato una lettera per il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, e il segretario generale mons. Mariano Crociata, nella quale si esprime gratitudine per le ‘riflessioni e prospettive che il Consiglio permanente e l’Assemblea generale della Cei hanno offerto in pi\u00f9 occasioni a Caritas italiana e alle Caritas diocesane’. In vista dei prossimi Orientamenti pastorali, viene confermato l’impegno della Caritas sul versante dell’educazione. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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