{"id":7602,"date":"2009-06-05T00:00:00","date_gmt":"2009-06-05T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7602"},"modified":"2009-06-05T00:00:00","modified_gmt":"2009-06-05T00:00:00","slug":"diritti-umani-sempre-peggio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/diritti-umani-sempre-peggio\/","title":{"rendered":"Diritti umani sempre peggio"},"content":{"rendered":"
La crisi economica e la recessione hanno aggravato, nel mondo, le violazioni dei diritti umani, soprattutto nei confronti dei pi\u00f9 deboli: \u00e8 la denuncia contenuta nel Rapporto annuale 2009 di Amnesty International, presentato nei giorni scorsi a Roma e in altre capitali. Il Rapporto analizza la situazione dei diritti umani in 157 Paesi e territori. ‘Il mondo \u00e8 seduto su una bomba a orologeria sociale, politica ed economica, innescata da una crisi dei diritti umani – ha affermato Christine Weise, presidente della sezione italiana di Amnesty. – Dietro alla crisi economica si cela un’esplosiva crisi dei diritti umani. La recessione ha aggravato le violazioni dei diritti umani, distolto l’attenzione da esse e creato nuovi problemi. Prima i diritti umani erano messi in secondo piano in nome della sicurezza; ora in nome della crisi economica’. La crisi ha aggravato ‘la mancanza di cibo, di lavoro, di acqua potabile, di terra e di alloggio’ ma anche portato ad un ‘aumento di disuguaglianza, xenofobia, razzismo, violenza e repressione’. Come ha sottolineato Weise: ‘Osserviamo nel mondo crescenti segnali di rivolta e violenza politica. Il rischio \u00e8 che la recessione porti con s\u00e9 maggiore repressione. Lo abbiamo gi\u00e0 visto in Tunisia, Egitto, Camerun e altri Paesi africani, quando i Governi hanno stroncato duramente le proteste contro la situazione economica, sociale e politica. Abbiamo apprezzato la decisione del presidente Obama di chiudere Guant\u00c8namo e denunciare la tortura – ha proseguito. – Assumere la responsabilit\u00e0 per quanto accaduto nella guerra al terrore e chiamare a rispondere i responsabili delle violazioni dei diritti umani commesse nel suo contesto, accrescer\u00e0 tanto la sicurezza globale quanto l’autorit\u00e0 morale degli Stati Uniti’. Un anno fa, ricorda, ‘lanciammo l’allarme per la china razzista presa dall’Italia. Oggi siamo precipitati in un clima di insicurezza che sta mettendo a repentaglio l’incolumit\u00e0 di molte persone, soprattutto le minoranze rom e gli immigrati’. Weise ha quindi criticato ‘il proseguimento degli sgomberi dei rom’ nel corso del 2008 e l’aumento delle ‘aggressioni di stampo razzista. La criminalizzazione dei gruppi minoritari – ha affermato – \u00e8 sempre l’ingrediente di tutte le campagne elettorali’. Amnesty punta il dito, in particolare, sul ‘preoccupante percorso’ delle norme contenute nel pacchetto sicurezza, che ‘hanno un impatto pericoloso sui diritti umani’. Se il Senato approver\u00e0 il reato di clandestinit\u00e0, ha denunciato, ‘gli irregolari avranno paura a rivolgersi a scuole, ospedali, istituzioni e uffici pubblici’, provocando cos\u00ec ‘un allontanamento dei migranti dalla societ\u00e0’. In merito ai respingimenti in mare, Weise ha ricordato che a maggio ‘500 persone, tra cui somali ed eritrei, sono state portate a forza in Libia’: fatti considerati da molti un illecito internazionale. ‘I respingimenti – ha affermato – sono espressione del disprezzo dei diritti umani e delle persone disperate che cercano aiuto. L’Italia sar\u00e0 considerata responsabile per ci\u00f2 che accadr\u00e0 a queste persone’. Nel Rapporto 2009 Amnesty apprezza l’iniziativa del G20, che si propone come ‘soggetto nuovo’ ma critica l’approccio ‘vecchio e fallimentare’ di molti di questi Paesi in materia di diritti umani. Lo dimostrano alcuni dati contenuti nel Rapporto: almeno 2.390 prigionieri sono stati messi a morte in 25 Paesi, ma il 78% delle esecuzioni ha avuto luogo nei Paesi del G20. Torture e altre forme di maltrattamento sono state compiute, nel corso degli interrogatori, in circa 80 Paesi (il 79% delle torture e dei maltrattamenti nei G20). Processi iniqui sono stati celebrati in circa 50 Paesi, di cui il 47% nei G20. Prigionieri sono stati sottoposti a periodi di detenzione prolungata, spesso senza accusa n\u00e9 processo, in circa 90 Paesi (il 74% nei G20). Inoltre, sottolinea il Rapporto, ‘persone che chiedevano asilo politico sono state respinte da almeno 27 Paesi verso Stati in cui sono andate incontro ad arresti, torture e morte’. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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