{"id":75929,"date":"2024-05-01T19:31:33","date_gmt":"2024-05-01T17:31:33","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=75929"},"modified":"2024-05-01T19:31:33","modified_gmt":"2024-05-01T17:31:33","slug":"presentata-pubblicazione-storia-cristianesimo-umbria","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/presentata-pubblicazione-storia-cristianesimo-umbria\/","title":{"rendered":"Presentata la pubblicazione “Storia del cristianesimo in Umbria”"},"content":{"rendered":"
\u201cL\u2019Umbria \u00e8 traversata da una storia di entusiasmo, e il<\/span> cristianesimo \u00e8 anche storia di entusiasmo. Io credo che questo libro se lo leggiamo, lo sfogliamo, ci meditiamo, ci fa capire questo carattere particolare, spirituale del cristianesimo umbro, che \u00e8 come un\u2019isola vicina e lontana da Roma.<\/span> Questa grande storia cristiana di venti secoli \u00e8 un\u2019eredit\u00e0 per la Chiesa e per i cristiani, ma anche per tutti gli umbri. Senza il cristianesimo non si comprende una parte dell\u2019Umbria<\/strong>\u201d. Lo ha affermato il prof.<\/span> Andrea Riccardi<\/strong>, esperto di Storia contemporanea e fondatore della Comunit\u00e0 di Sant\u2019Egidio, a margine della presentazione<\/strong> dell\u2019opera in due tomi della<\/span> Storia del cristianesimo in Umbria<\/strong> (editrice Lev), tenutasi a Perugia il 23 aprile in sala dei Notari.<\/strong> <\/span><\/p>\n Riccardi, parafrasando il filosofo Benedetto Croce, \u201cperch\u00e9 non possiamo non dirci cristiani\u201d, ha poi commentato: \u201cPerch\u00e9 davanti a una storia cos\u00ec grande, cos\u00ec importante, non possiamo sottovalutare il fatto che non si capisce l\u2019Umbria senza il cristianesimo<\/strong>; e quanto questo cristianesimo, per credenti e non credenti, abbia influito profondamente e abbia segnato tutta la Regione, ma anche, come ha detto il card. Giuseppe Betori, l\u2019Umbria fuori dall\u2019Umbria.<\/span><\/p>\n L\u2019Umbria non \u00e8 cristianesimo provinciale, \u00e8 la meta di pellegrinaggi<\/strong>, \u00e8 attrattiva, da Carlo Carretto ad Aldo Capitini, all\u2019Eremo di Maria di Campello a tanti uomini e donne di fede, di santit\u00e0, che sono venuti in questa Regione e si sono<\/span> installati fino ai nostri giorni, come il giovane Carlo Acutis. C\u2019\u00e8 un\u2019attrazione spirituale dell\u2019Umbria che ha radici stratificate e molto profonde, le quali hanno avuto la massima espressione e forza di testimonianza, influenzando non poco l\u2019intera storia della Chiesa, e non solo, come in Benedetto da Norcia e Francesco d\u2019Assisi\u201d<\/strong>.<\/span><\/p>\n Soffermandosi sulla storia del cattolicesimo dopo il Concilio Vaticano II, ha quindi precisato: \u201cHa una sua forza tutta particolare, e mi sembra molto importante, il significato post-conciliare dell\u2019Umbria. La vicenda postconciliare \u00e8 stata una vicenda di entusiasmo, se penso a figure di preti intellettuali, modernisti in giovent\u00f9, che disserro e scrissero: con il Concilio i nostri sogni sono realizzati\u201d.<\/span><\/p>\nAndrea Riccardi: “Non si capisce l’Umbria senza il cristianesimo”<\/h2>\n
L’attrattiva dell’Umbria ha radici stratificate e profonde<\/h3>\n
La forza particolare del significato post conciliare dell’Umbria<\/h3>\n
I relatori intervenuti alla presentazione<\/h2>\n