i monasteri di cui si ha testimonianza hanno lasciato traccia. Di alcuni rimane solo la chiesa. A Gualdo Tadino, per esempio, molti sono stati rasi al suolo all\u2019inizio del \u2019900 \u2013 spiega la studiosa. \u2013 Anche a Gubbio, un monastero molto importante e citato in numerosi documenti, quello di San Donato di Pulpiano, a un certo punto \u00e8 stato abbandonato e ad oggi non ce n\u2019\u00e8 pi\u00f9 traccia\u201d. <\/span><\/p>\nNumerosi furono i monasteri benedettini femminili<\/h2>\n
Massiccia fu <\/span>la presenza dei monasteri femminili<\/strong>, molti nati sia nel contado che entro le mura delle citt\u00e0. \u201cBen presto queste comunit\u00e0 femminili si ritrovarono troppo esposte ai<\/span> pericoli derivanti dall\u2019isolamento: guerre, predoni, invasioni saracene, violenze, saccheggi. Per cui furono costrette con il tempo a trasferirsi addossate alle porte urbiche o entro le mura cittadine. L\u00ec realizzarono anche degli orti per la loro sussistenza\u201d<\/span><\/p>\nLe congregazioni monastiche in Umbria<\/h2>\n
In questo secondo volume<\/strong> sono stati recensiti i monasteri delle diocesi di Citt\u00e0 di Castello, Gubbio, Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, Perugia-Citt\u00e0 della Pieve.<\/strong> La maggior parte di questi monasteri furono fondati dal Benedettini neri, altri ancora dai Camaldolesi, presenti in gran numero nell\u2019Alta Valtiberina e a Perugia. Nell\u2019Alta Valtiberina molto rilevante fu la presenza dei monaci vallombrosani. Solo a Perugia troviamo monasteri fondati dai Cistercensi. <\/span><\/p>\nL\u2019appennino umbromarchigiano costitu\u00ec la maggior<\/span> area di espansione della congregazione dei Silvestrini. Pi\u00f9 limitata fu la presenza di monasteri fondati dai Celestini; nel XIII giunsero a Perugia anche gli Olivetani. Una delle prime istituzioni a entrare nella Congregazione cassinese fu l\u2019abbazia di San Pietro a Perugia, che vi ader\u00ec nel 1436.<\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n\n
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L\u2019espansione<\/strong> del monachesimo benedettino in Umbria continu\u00f2 anche in et\u00e0 moderna<\/strong>: nella prima met\u00e0 del XVI secolo a Montecorona si stabilirono gli eremiti camaldolesi. Infine ricordiamo a Perugia, nel XVII secolo, la presenza della congregazione cistercense dei Foglianti. A queste se ne aggiungono altre due: quella delle Serve di Maria, detta di San Sperandio, o pi\u00f9 nota con il nome delle Santucce, e quella cistercense del Corpo di Cristo. <\/span><\/p>\nLa congregazione delle Santucce<\/h2>\n
\u201cLa beata Santuccia Carabotti da Gubbio – ricorda l\u2019autrice – cre\u00f2 una delle prime congregazioni monastiche femminili. Alla sua morte <\/span>contava 26 monasteri femminili eretti sull\u2019Appennino dell\u2019Italia centrale. <\/span>L\u2019autonomia della congregazione delle Santucce,<\/strong> rispetto alla giurisdizione vescovile, permise di realizzare piccole unioni locali di monasteri, guidate da una badessa che rispondeva direttamente alla superiora generale\u201d. <\/span><\/p>\nSi deve a padre<\/span> Giustino Farnedi<\/strong> la relazione sulle figure di santi fondatori e riformatori pi\u00f9 famosi, senza dimenticare di citare anche quelli meno noti.<\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n\n
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I monasteri benedettini umbri<\/h1>\n<\/div>\n
I primi 90 monasteri<\/strong> benedettini dell\u2019Umbria sono stati censiti nel primo volume Monasteri benedettini in Umbria. Alle radici del paesaggio umbro<\/em><\/strong> pubblicato nel 2014; altri 154 sono descritti nel secondo volume<\/strong> relativo alle diocesi dell\u2019Umbria settentrionale<\/strong> uscito nel 2023 e presentato il 21 marzo a San Pietro di Perugia<\/strong>. Un terzo volume \u00e8 previsto per le diocesi dell\u2019Umbria meridionale.<\/p>\nDi tutti questi monasteri attualmente in Umbria ne rimangono attivi solo nove<\/strong>:<\/p>\nAmelia, San Magno (femminile)
\nAssisi, San Giuseppe (femminile)
\nAssisi, San Pietro (maschile)
\nBastia Umbria, Sant\u2019Anna (femminile)
\nCiterna, Santissimo Crocifisso e Santa Maria (femminile)
\nFossato di Vico, Santa Maria del Fonte (femminile)
\nPerugia, San Pietro (maschile)
\nPerugia, Santa Caterina Novella (femminile)
\nScheggia e Pascelupo, Eremo di San Girolamo (maschile)<\/p>\n
Il volume si pu\u00f2 richiedere presso il Centro Storico Benedettino Italiano, Abbazia di Santa Maria del Monte, via del Monte, 999, 47521 Cesena (FC). Tel. 0039 0547 645080. – 339 1302754
\n<\/strong><\/p>\nMail: centrostoricobenedettino@abbaziadelmonte.it<\/a><\/strong><\/p>\no inviando una mail a nadia.togni@unige.ch<\/strong><\/p>\n <\/p>\n
Le foto della galleria sono di Nadia e Sandra Togni<\/strong><\/p>\n <\/p>\n<\/div>\n\n