{"id":7551,"date":"2009-05-22T00:00:00","date_gmt":"2009-05-21T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7551"},"modified":"2015-07-24T15:36:00","modified_gmt":"2015-07-24T13:36:00","slug":"addio-senza-lacrime-e-unassenza-presenza","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/addio-senza-lacrime-e-unassenza-presenza\/","title":{"rendered":"Addio senza lacrime: \u00e8 un’assenza-presenza"},"content":{"rendered":"

Quando il profeta Elia fu assunto in cielo in un carro di fuoco, il suo discepolo Eliseo gli grid\u00f2 dietro tutta la sua disperazione per il grande vuoto che lasciava (2 Re<\/em> 2,11s). Quando sal\u00ec al cielo Ges\u00f9, non comparve nessun carro di fuoco, n\u00e9 ci furono scene di dolore o di pianto, come ci racconta il libro degli Atti degli apostoli nella prima lettura di oggi. Tutto si concluse in pochi attimi, tanto da sembrare un evento semplice e normale. I discepoli videro Ges\u00f9 staccarsi da loro, “fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi”. Era come uno che tornava a casa dopo essere stato in compagnia di amici. I discepoli rimasero cogli occhi fissi in alto come incantati a vederlo partire, senza un cenno di saluto magari con la mano. Finch\u00e9 vennero due angeli a distoglierli dal loro incanto e ad annunciare che Ges\u00f9 sarebbe tornato alla fine dei tempi, proprio su quella nube che lo aveva avvolto (At<\/em> 1,9-11).<\/p>\n

\u00c8 sorprendente la sobriet\u00e0 dei racconti dell’ascensione di Ges\u00f9 in cielo. Quello degli Atti, che abbiamo ascoltato nella prima lettura biblica di oggi, \u00e8 addirittura il pi\u00f9 ampio, pur nella sua stringatezza. Altri due riferimenti ancora pi\u00f9 sintetici li abbiamo alla fine del Vangelo di Luca<\/em> e a conclusione del Vangelo di Marco<\/em> che oggi leggiamo. Luca se la cava scrivendo: Ges\u00f9 “condusse i suoi discepoli fuori, verso Betania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si stacc\u00f2 da loro e fu portato su in cielo” (Lc<\/em> 24,50s). Il brano del Vangelo di Marco che ci viene proposto oggi \u00e8 ancora pi\u00f9 sobrio: “Il Signore Ges\u00f9, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio”. Il breve racconto fa parte di una finale (Mc<\/em> 16,9-20) che non fu scritta inizialmente da Marco, ma fu aggiunta in un secondo momento al suo Vangelo per completare il racconto, che finiva bruscamente con l’annuncio della risurrezione di Ges\u00f9 alle donne da parte degli angeli nella tomba vuota. Bisognava completare lo scritto, sia pure in maniera sintetica, con il racconto delle apparizioni di Ges\u00f9 risorto, come avevano fatto gli altri evangelisti. Allora Marco, o chi per lui, inser\u00ec il brano che leggiamo prendendolo dalla tradizione orale della Chiesa apostolica, gi\u00e0 in circolazione.<\/p>\n

Gli studiosi hanno riconosciuto il carattere arcaico del racconto, che appare addirittura pi\u00f9 antico dello scritto di Marco. Comunque, nessun problema di autenticit\u00e0 e di autorevolezza apostolica fu mai sollevato. Dietro c’\u00e8 la stessa mano dello Spirito santo che ha ispirato i Vangeli e ha lavorato “in tandem” con gli evangelisti. Cerchiamo di capire la dinamica del racconto. Esso narra l’apparizione di Ges\u00f9 agli Undici (tali sono rimasti dopo il tradimento di Giuda) radunati insieme. Si tratta di certo dell’apparizione pi\u00f9 importante fatta a testimoni qualificati, incaricati poi di annunciarla al mondo come autentico Vangelo. Certamente non fu l’unica apparizione del Risorto ai suoi collaboratori nei quaranta giorni che precedettero l’ascensione. Luca e Giovanni collocano la prima di queste apparizioni la sera stessa di Pasqua nel cenacolo (Lc<\/em> 24,36-43; Gv<\/em> 20,19-23), Matteo e Marco collocano l’ultima apparizione in Galilea, in prossimit\u00e0 del quarantesimo giorno (Mt<\/em> 28,16-20; Mc<\/em> 16,14-19).<\/p>\n

Non \u00e8 importante l’esatta cronologia delle apparizioni, l’essenziale \u00e8 l’esperienza piena del Risorto compiuta dagli apostoli prima di essere inviati nel mondo. Infatti questa esperienza, pi\u00f9 volte fatta, \u00e8 legata indissolubilmente, in tutti quattro i Vangeli, all’invio degli Undici in missione. Matteo la formula con parole simili a quelle di Marco: “A me \u00e8 stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro a osservare tutto ci\u00f2 che io vi ho comandato” (28,18s). Luca presenta le apparizioni del Risorto come una vera scuola di ripasso, una specie di rilettura consapevole, alla luce dell’intera Bibbia, dei tre anni che i discepoli hanno trascorso al seguito di Ges\u00f9: “Allora apr\u00ec la loro mente a comprendere le Scritture” (24,45). Marco pone al centro del suo racconto l’ascensione di Ges\u00f9, sulla quale concentra l’attenzione dei suoi lettori. La descrive in modo sintetico con un linguaggio biblico gi\u00e0 usato da Ges\u00f9 durante il processo davanti al Sinedrio: “Vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo” (14,62).<\/p>\n

L’ascensione \u00e8 presentata come una intronizzazione regale divina alla destra di Dio Padre e un trasferimento di pieni poteri universali al Signore risorto (Mt<\/em> 28,18). Cos\u00ec aveva cantato il Salmo 110: “Oracolo del Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finch\u00e9 io ponga tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi”. Nel Vangelo \u00e8 scomparsa la figura del guerriero che celebra il suo trionfi contro i nemici, ed \u00e8 subentrata la figura del sovrano sacerdote “seduto alla destra del trono della maest\u00e0 divina, ministro del santuario e della vera tenda che il Signore ha costruito” (Eb<\/em> 8,1s). Egli \u00e8 l\u00ec “sempre vivo a intercedere efficacemente e ininterrottamente per noi” (Eb<\/em> 7,25). Tutto questo \u00e8 avvenuto gi\u00e0 nel giorno della risurrezione di Cristo, perch\u00e9 allora Ges\u00f9 rientr\u00f2 in possesso della sua gloria, quella che aveva prima della creazione del mondo.<\/p>\n

La Lettera agli Efesini<\/em> lo dice chiaramente: “Il Padre lo risuscit\u00f2 dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli” (Ef<\/em> 1,20). Il giorno di Pasqua lo stesso Ges\u00f9 aveva detto alla Maddalena: “Va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro” (Gv<\/em> 20,17). La resurrezione e l’ascensione si sovrappongono, perch\u00e9 ambedue esprimono la piena glorificazione di Ges\u00f9. Sono come le due facce della stessa medaglia. L’ascensione qui riferita segna la partenza definitiva di Ges\u00f9, dopo i quaranta giorni delle apparizioni. Ora egli torner\u00e0 in terra visibilmente e ufficialmente solo alla fine dei tempi. Questo non significa che Ges\u00f9 sia sparito definitivamente dal mondo. Matteo gli fa dire: “Io sono con voi fino alla fine del mondo” (28,20).<\/p>\n

Marco, dopo l’invio degli apostoli “a proclamare il vangelo ad ogni creatura”, aggiunge che “essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano”. Dunque \u00e8 vero che Ges\u00f9 si \u00e8 reso invisibile, rientrando nella sua dimensione divina dopo l’incarnazione e la passione, ma non \u00e8 scomparso dal mondo. \u00c8 presente in modo diverso accanto a ciascuno di noi, e specialmente nella sua Chiesa dove agisce insieme ai suoi ministri nella predicazione e nei sacramenti. Oggi siamo radunati per pregarlo, per incontralo nella fede, per chiedergli di non lasciarci mai soli nel difficile cammino della vita.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Quando il profeta Elia fu assunto in cielo in un carro di fuoco, il suo discepolo Eliseo gli grid\u00f2 dietro tutta la sua disperazione per il grande vuoto che lasciava (2 Re 2,11s). Quando sal\u00ec al cielo Ges\u00f9, non comparve nessun carro di fuoco, n\u00e9 ci furono scene di dolore o di pianto, come ci […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[492],"tags":[2619,1663,2756],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/7551"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=7551"}],"version-history":[{"count":7,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/7551\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":40281,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/7551\/revisions\/40281"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=7551"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=7551"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=7551"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}