{"id":7546,"date":"2009-05-22T00:00:00","date_gmt":"2009-05-21T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7546"},"modified":"2015-08-11T10:45:15","modified_gmt":"2015-08-11T08:45:15","slug":"vai-in-rete-e-incontri-il-parroco","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/vai-in-rete-e-incontri-il-parroco\/","title":{"rendered":"Vai in Rete e incontri il parroco"},"content":{"rendered":"

Non chiese, ma sagrati virtuali su web, utili per allacciare relazioni con chi \u00e8 lontano dalle mura della chiesa o anche per intensificare e prolungare un rapporto gi\u00e0 iniziato off line. \u00c8 questo quello che emerge da una ricerca che abbiamo condotto presso il dipartimento Istituzioni e societ\u00e0 dell’Universit\u00e0 degli studi di Perugia, commissionata dall’Associazione webmaster cattolici italiani, sul rapporto delle parrocchie italiane con internet, con particolare riguardo alla possibilit\u00e0 di un utilizzo attivo degli strumenti informatici per usi pastorali. ‘Il mio blog si chiama sagrato, perch\u00e9 non posso costringere la gente ad entrare in chiesa. Io li incontro sul sagrato; se poi vogliono entrare in chiesa, ci organizziamo’: sono le parole di uno dei 165 parroci intervistati in tutta Italia, che fanno intravedere alcune delle nuove opportunit\u00e0 di utilizzo del web per l’evangelizzazione. Cos\u00ec come chi afferma che ‘i giovani dicono di pi\u00f9 su Messenger che in confessionale’, anche quelli che abitualmente frequentano la parrocchia. Le pi\u00f9 recenti teorie sui digital media ritengono ormai superata l’idea tipica della fase iniziale delle ricerche, secondo la quale la Rete sarebbe uno spazio autonomo, un ambiente sociale a s\u00e9, slegato dai contesti ‘reali’ e dalle modalit\u00e0 sociali in cui essa viene effettivamente utilizzata. Il virtuale e il reale non corrono pi\u00f9 su binari paralleli, come \u00e8 stato pensato per anni. Lo stesso Benedetto XVI parla di ‘nuove tecnologie, nuove relazioni’. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia sottolinea i cambiamenti determinati dalle nuove tecnologie digitali nei rapporti umani. Il nostro studio va proprio in questa direzione: le ricadute nella vita di tutti i giorni di quanto esperito on line sono sempre pi\u00f9 importanti. La ricerca ha prodotto anche dei numeri che aiutano a capire meglio il panorama delle parrocchie italiane sul web: in quasi l’86% delle parrocchie italiane esiste un computer, e nel 70% esiste una connessione a internet che viene utilizzata per una pluralit\u00e0 di scopi. Il 61,7% delle parrocchie ha un indirizzo di posta elettronica. Ci\u00f2 avviene nonostante l’et\u00e0 piuttosto avanzata della maggior parte dei parroci: quasi il 50% di essi ha pi\u00f9 di 60 anni. Tuttavia l’et\u00e0 anagrafica non ha un peso cos\u00ec rilevante sulla diffusione delle nuove tecnologie: lo scarto tra parroci giovani e pi\u00f9 anziani nell’uso di internet \u00e8 infatti piuttosto limitato. Il 16% degli intervistati ha un sito web parrocchiale. Quasi 13.000 sono i siti cattolici italiani (fonte: www.siticattolici.it) di cui la percentuale pi\u00f9 consistente \u00e8 costituita proprio dai siti web parrocchiali. Un mondo, quello cattolico on line, che trova oggi in WeCa (di cui anche la diocesi di Perugia-Citt\u00e0 della Pieve \u00e8 socio fondatore) un punto di riferimento importante. Da alcuni anni, infatti, l’associazione opera in Italia con l’obiettivo di creare una rete nella Rete fra i siti internet di ispirazione cattolica, e promuovere attivit\u00e0 formative, educative e culturali. L’indagine condotta potr\u00e0 essere un supporto per orientare l’attivit\u00e0 dell’associazione al servizio della realt\u00e0 ecclesiale italiana. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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