{"id":7531,"date":"2009-05-15T00:00:00","date_gmt":"2009-05-14T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7531"},"modified":"2015-07-31T09:53:36","modified_gmt":"2015-07-31T07:53:36","slug":"nel-nome-dellunico-dio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/nel-nome-dellunico-dio\/","title":{"rendered":"Nel nome dell’unico Dio"},"content":{"rendered":"

Scendendo dal monte Nebo, dopo averla contemplata come Mos\u00e8, Benedetto XVI \u00e8 entrato nella Terra promessa, dove ha avuto un forte impatto con un tragica ferita della storia, ancora viva nella memoria del popolo di Israele: la Shoah. Papa Joseph Ratzinger, tedesco, ha gi\u00e0 vissuto personalmente con particolare intensit\u00e0, nella visita al campo di sterminio ad Auschwitz (28 maggio 2006), l’umiliazione di appartenere al popolo che fu il principale artefice delle atrocit\u00e0 commesse contro gli ebrei. In quell’occasione os\u00f2 ripetere il grido da molti rivolto al Cielo: perch\u00e9, Signore, hai taciuto? ‘Perch\u00e9 hai potuto tollerare tutto questo?’. L’11 maggio, al mausoleo dello Yad Vashem di Gerusalemme, Benedetto XVI ha avuto parole alte e nuove, diverse, con altrettanta intensit\u00e0 ed emozione, concise, pregnanti, immergendosi nell’abissale mistero di Dio che conosce e custodisce ognuno per nome. Yad infatti vuol dire ‘memoriale’, shem significa ‘nome’. All’uomo si possono rubare le cose che possiede, togliere persino la vita, ma nessuno pu\u00f2 rubargli il nome: ‘Milioni di ebrei uccisi nell’orrenda tragedia della Shoah persero la propria vita, ma non perderanno mai il loro nome’. Oltre che nella memoria dei loro cari, i loro nomi ‘sono incisi in modo indelebile nella memoria di Dio onnipotente’. Il discorso del Papa non \u00e8 da leggere in chiave puramente consolatoria, ma come un vero e proprio atto di fede comune, ebraica-cristiana, e un comune impegno perch\u00e9 quanto accaduto non si ripeta. Un impegno da prendere ‘oggi’ a difesa di quanti sono soggetti a persecuzioni per causa dell’etnia, del colore, della condizione di vita e della religione. Questo discorso \u00e8 correlato con l’altro, pi\u00f9 ampio e articolato, rivolto ai membri delle Organizzazioni per il dialogo interreligioso nel Centro di N\u00c8tre Dame Jerusalem. Benedetto XVI ha impostato la riflessione su Abramo, la sua fede, la sua storia, nella quale si ritrovano le antiche radici di ebrei, musulmani, e cristiani ed \u00e8, in qualche modo, paradigma perenne di una autentica fede religiosa personale. \u00c8 convinzione del Papa che sia possibile, nella diversit\u00e0 delle religioni, trovare – o meglio, scoprire – un dato di fondo che unisce i credenti e favorisce lo sviluppo culturale dell’intera societ\u00e0. In modo particolare, oggi, nel mondo globale, a coloro che calcano la penna e la voce sulle differenze e paventano la conflittualit\u00e0 tra le religioni e lo scontro delle civilt\u00e0, si deve presentare la potenzialit\u00e0 che i credenti hanno di plasmare la cultura in cui si trovano a vivere la loro esperienza religiosa, innestando in essa i principi della trascendenza, dell’amore alla verit\u00e0, del rispetto per la razionalit\u00e0. ‘Insieme possiamo proclamare che Dio esiste, e che pu\u00f2 essere conosciuto; che la terra \u00e8 sua creazione; che noi siamo sue creature e che Egli chiama ogni uomo e ogni donna ad uno stile di vita che rispetta il suo disegno per il mondo’. La nostra unit\u00e0 per la pace nel mondo non dipende dalla uniformit\u00e0, perch\u00e9 il superiore senso di ‘rispetto per l’universale, per l’assoluto, per la verit\u00e0 spinge le persone religiose innanzitutto a stabilire rapporti l’una con l’altra’. Il discorso di Benedetto XVI, articolato e complesso, sulla linea della dichiarazione conciliare sulle religioni Nostra aetate, segna un punto di ripresa del dialogo interreligioso che negli ultimi tempi, soprattutto dopo l’11 settembre 2001, ha sub\u00ecto forti ritardi. Se questa prospettiva sar\u00e0 accolta, aiuter\u00e0 a vincere le tentazioni ricorrenti in tutte le religioni di chiusura e lettura letteralistica delle proprie sacre Scritture.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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