{"id":7527,"date":"2009-05-08T00:00:00","date_gmt":"2009-05-08T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7527"},"modified":"2018-01-18T20:43:23","modified_gmt":"2018-01-18T18:43:23","slug":"maria-dottoranda-con-quattro-figli-al-seguito","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/maria-dottoranda-con-quattro-figli-al-seguito\/","title":{"rendered":"Maria, dottoranda con quattro figli ‘al seguito’"},"content":{"rendered":"
‘Che mamma sono? Contenta. Felice di essere la mamma dei miei figli. Sono una mamma normale: vado e vengo corro, voglio tanto bene ai miei bambini, sono la vita mia, mi fanno battere il cuore. Sono calma e severa, ma credo che i limiti servano a crescere: sempre ragionati e decisi con il pap\u00e0’. \u00c8 questo il ritratto che fa di s\u00e9 Maria Filom\u00c8a, 36 anni, di Perugia, madre di Chiara Francesca, 9 anni, Marta, 8, Giovanni, 5, e Claudio Walter, 3 anni la prossima settimana. Domenica sar\u00e0 la sua festa e di tante altre mamme, e l’entusiasmo di Maria quando parla dei suoi figli \u00e8 qualcosa di meraviglioso: ‘Li ho voluti tutti. \u00c8 un fatto di scelte. Abbiamo anche una figlia ‘speciale’ che \u00e8 la grande: abbiamo deciso che era meglio – per la bambina stessa e per la sorella gi\u00e0 nata quando Chiara Francesca si \u00e8 ammalata, e per noi due – avere una famiglia numerosa, che avrebbe aiutato tutti a vivere meglio, anzich\u00e9 lasciare Chiara Francesca sola con Marta a vivere la dimensione del problema. Non ho problemi a organizzarmi. Per me quattro figli non sono un peso, non \u00e8 una complicazione: io vado sola con loro ovunque’.<\/p>\n
Certamente anche le super mamme hanno bisogno di un supporto, e cos\u00ec, visto che pap\u00e0 Lino lavora tutto il giorno, c’\u00e8 pronta una squadra di baby sitter. Quattro? No problem’ I miei quattro figli non sono i miei problemi – sottolinea Maria -; se ho problemi, vengono da altre parti. Li carico tutti e quattro in macchina e li porto a passeggio, a guardare i giocattoli, in biblioteca. Obiettivamente richiedono tanto lavoro, ma avere una famiglia numerosa \u00e8 solo una questione di scelte, non bisogna lasciare nulla al caso. Ad esempio, la televisione \u00e8 una scelta educativa per noi, quindi anch’essa ha le sue regole, i suoi tempi e le sue modalit\u00e0. L’alimentazione \u00e8 un fattore importante, l’uscita con la mamma \u00e8 una dimensione importante… per\u00f2 devono comprendere che, se si esce, ci sono delle condizioni. Loro lo sanno come funziona: parto con la sorella che sta sulla sedia a rotelle, Claudio Walter si tiene da un freno, Giovannino dall’altro, e Marta che \u00e8 pi\u00f9 grande d\u00e0 la mano a uno dei due. Se vogliamo andare da qualche parte mi devono aiutare, devono stare buoni. I bambini, quando si rendono conto che una scelta ha un motivo giustificato, lo capiscono e ti aiutano. La sera poi raccontiamo la nostra giornata al pap\u00e0, e loro sono contenti’.<\/p>\n
Ma non \u00e8 una mamma a tempo pieno: ‘Io ci tengo al fatto di lavorare. Ora ho un dottorato di ricerca all’universit\u00e0. Sono anche nelle graduatorie comunali nell’ambito delle supplenze all’asilo nido, che ho dovuto abbandonare quando ho vinto il dottorato perch\u00e9 non ce la facevo a fare tutto: cos\u00ec ho scelto di proseguire nel mio sogno, perch\u00e9 ho fatto tanto per entrarci, anzi abbiamo, perch\u00e9 l’estate l’abbiamo passata tutti quanti a far studiare me. Il pap\u00e0 ha dovuto tenere i bambini, i bambini hanno dovuto rinunciare a me per tanto tempo perch\u00e9 io potessi preparare il concorso. \u00c8 stato un sacrificio per tutti. E quando ho saputo la notizia, grida di gioia da parte di tutti: ‘Abbiamo vinto il concorso, abbiamo vinto!’, perch\u00e9 insieme ce l’abbiamo fatta’.<\/p>\n
E aggiunge: ‘Ognuno di loro \u00e8 un mistero a parte. Abbiamo una vita tutti insieme, tutti e sei siamo una vita. Poi io ho una vita con ognuno di loro e lo stesso per il pap\u00e0. Questa combriccola \u00e8 ben assortita’.<\/p>\n
Prospettive Progetti per il futuro?<\/p>\n
‘Non vorrei pi\u00f9 figli, non perch\u00e9 non mi piacciano, ma perch\u00e9 ho bisogno di dedicarmi a loro; soprattutto Chiara Francesca ha bisogno di molta attenzione. E sono anche felice di lavorare: in questo mi ha sostenuto molto anche mio marito Lino, perch\u00e9 sa che a lungo avevo rinunciato al sogno del dottorato, e se non fossimo stati insieme a volere le cose non ce l’avrei fatta. Lui me lo dice sempre: se tu vai all’universit\u00e0, torni pi\u00f9 felice e serena, ti diverti di pi\u00f9 anche con i bambini. Non mi perdo niente n\u00e9 dell’essere mamma n\u00e9 dell’essere moglie n\u00e9 del seguire il dottorato di ricerca’.<\/p>\n
Si sente pi\u00f9 mamma moglie o lavoratrice?<\/p>\n
‘Io mi sento Maria. Sono sempre stata estremamente razionale ed entusiasta delle cose. La mia storia \u00e8 questa: moglie, mamma di quattro figli, e ora vincitrice del dottorato. Con il dottorato – dove vado tre volte a settimana – mi posso occupare anche dei bambini. Non mi spaventa il futuro: abbiamo passato un periodo in cui non avevamo lavoro tutti e due e non sapevamo nemmeno come comprare il latte. Sono convinta che bisogna fare le cose con prudenza, ma nella vita succedono tante cose. N\u00e9 mi spaventa cambiare: se posso, continuo a studiare, altrimenti ci sar\u00e0 qualcos’altro. Per ora studio Media education che \u00e8 l’educazione all’uso critico dei mass media. La professoressa vorrebbe che io ritagliassi nel mio percorso di ricerca un’attenzione particolare per la formazione delle famiglie all’uso critico dei media. Portare la mia realt\u00e0, le mie esperienze personali, la mia famiglia anche nel mio lavoro mi piace davvero molto’.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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