{"id":75123,"date":"2024-03-06T20:19:33","date_gmt":"2024-03-06T18:19:33","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=75123"},"modified":"2024-03-06T20:23:12","modified_gmt":"2024-03-06T18:23:12","slug":"progetto-bara-ni-yiriwa-per-migliorare-la-condizione-femminile-in-mali","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/progetto-bara-ni-yiriwa-per-migliorare-la-condizione-femminile-in-mali\/","title":{"rendered":"Progetto \u201cBara Ni Yiriwa\u201d per migliorare la condizione femminile in Mali"},"content":{"rendered":"
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\u201cSiamo per un mondo pi\u00f9 equo, pi\u00f9 giusto e pi\u00f9 vicino alle donne\u201d: questo \u00e8 uno dei tanti princ\u00ecpi che muove Tamat<\/strong><\/a>, organizzazione non governativa riconosciuta dal ministero degli Affari esteri e dall\u2019Agenzia della cooperazione italiana<\/strong>. Si occupano della sicurezza alimentare, agroecologia e dell\u2019agricoltura, sostenendo le popolazioni locali nel rafforzamento delle loro competenze personali, per il miglioramento delle condizioni di vita di ognuno. <\/span><\/p>\n

Il progetto \u201cBara Ni Yiriwa – Lavoro e sviluppo in Mali”<\/h2>\n

Con il progetto \u201cBara Ni Yiriwa \u2013 Lavoro e sviluppo in Mali\u201d<\/strong> si \u00e8 data soprattutto la possibilit\u00e0 di migliorare la condizione femminile in Mali<\/strong> formandosi, per creare e gestire delle piccole imprese.<\/span> Come spiega la capo-progetto<\/span> Renata Gamboa<\/strong>: \u201cAbbiamo voluto sostenere le organizzazioni locali<\/strong> facendo in modo che ogni persona riesca a vivere di risorse e competenze proprie<\/strong>. Abbiamo supportato le popolazioni locali e la societ\u00e0 civile per implementare soluzioni di sviluppo sostenibile <\/span>in ambito sociale, ambientale, culturale ed economico. <\/span><\/p>\n

Con questo progetto abbiamo permesso alle donne<\/strong> tutto questo, per dar loro un posto in societ\u00e0 e pi\u00f9<\/strong><\/span> considerazione<\/strong>, per dar loro la possibilit\u00e0 di crearsi una libert\u00e0 economica e contribuire alle spese familiari. <\/span>Ma non solo: abbiamo dato loro un\u2019istruzione<\/strong> per farle entrare nell\u2019attivit\u00e0 economica del Paese e dei loro villaggi attivando piccole imprese. \u00c8 stata quindi importante anche la formazione per la micro-impresa<\/strong>, come gestire l\u2019ambito amministrativo e la comunicazione per potersi fare<\/span> pubblicit\u00e0\u201d. <\/span><\/p>\n

La formazione degli agronomi locali<\/h3>\n

Patrizia Spada<\/strong>, esperta agronoma<\/strong>, anche lei all\u2019interno del progetto, ha contribuito alla formazione dei formatori agronomi locali<\/strong>, costruendo con loro un approccio alla pari, avvicinandoli alle tecniche agro-ecologiche e di trasformazione agroalimentare inquadrandoli in un contesto pi\u00f9 ampio.<\/span><\/p>\n

Spada precisa che non ha voluto trasmettere solo il modo in cui lavorare il terreno per avere una migliore ritenzione d\u2019acqua, o come ottenere il pesticida con erbe locali; ma ha voluto che passasse il concetto di<\/strong><\/span> sviluppo agro-ecologico<\/strong>, cio\u00e8 un modo di fare agricoltura che preservi le risorse naturali, lasciandole intatte per le generazioni future. Conclude che \u00e8 stato importante anche <\/span>insegnare ai beneficiari come gestire l\u2019uso dell\u2019acqua<\/strong> per i quattro perimetri<\/span> agricoli e quattro pozzi che hanno costruito. <\/span><\/p>\n

Il concetto di cooperazione \u00e8 stato sviluppato in tutti gli ambiti, culturali, sociali, economici e agricoli, per sostenere la popolazione in Mali<\/strong>, poterla avviare verso lo sviluppo socioeconomico agricolo ed ecologico; avvicinandoli anche a piccoli passi, con le giuste tempistiche, a un cammino di emancipazione a favore delle donne.<\/span><\/p>\n

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La storia del progetto \u201cBara Ni Yiriwa\u201d<\/h2>\n<\/div>\n
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I<\/span><\/strong>l progetto \u201cBara Ni Yiriwa \u2013 Lavoro e sviluppo in Mali\u201d \u00e8 stato avviato a novembre 2020 e si \u00e8 concluso a dicembre 2023<\/strong>, cofinanziato dal ministero italiano dell\u2019Interno Dipartimento delle libert\u00e0 civili e dell\u2019immigrazione, nell\u2019ambito di un avviso pubblico coordinato da Tamat in partenariato con l\u2019ong Le Tonus, Caritas Mali, l\u2019Haut<\/span> Conseil des Maliens d\u2019Italie ,<\/span> Fondazione Ismu e l\u2019Universit\u00e0 Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Le attivit\u00e0 si sono svolte nella regione di Koulikoro e Bamako, nei Comuni di Kambila e Y\u00e9l\u00e9kebougou, e hanno riguardato il campo della formazione, sviluppo rurale, supporto alla micro-impresa e sensibilizzazione sui rischi della migrazione irregolare.<\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n

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Emanuela Marotta<\/strong><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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