{"id":74667,"date":"2024-01-24T20:24:14","date_gmt":"2024-01-24T18:24:14","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=74667"},"modified":"2024-01-24T20:41:21","modified_gmt":"2024-01-24T18:41:21","slug":"fratelli-gli-ebrei-e-tutti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/fratelli-gli-ebrei-e-tutti\/","title":{"rendered":"Fratelli: gli ebrei e tutti"},"content":{"rendered":"
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\u00c8 inutile negare che la celebrazione della Giornata della Memoria della Shoah<\/strong> quest\u2019anno assume un significato particolarissimo. Non vi sia nemmeno l\u2019ombra di un\u2019incertezza nella condanna dell\u2019antisemitismo in tutte le sue espressioni!<\/strong>\u00a0<\/span> Oggi pi\u00f9 che mai, occorre vigilare per arginare la vigliaccheria o l\u2019ignoranza di ogni negazionismo. Cos\u00ec come bisogna continuare a mostrarsi inflessibili verso ogni discriminazione che si abbatte contro uno specifico gruppo sociale o etnico, religioso o nazionale.<\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n

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La feroce guerra in corso a Gaza non solo non deve attenuare la condanna dello sterminio degli ebrei pianificato da Hitler e dal nazismo, semmai deve radicarci nella condanna di ogni violenza, specie quando \u00e8 condotta su vasta scala<\/strong> e soprattutto contro una specifica popolazione, come in questo caso i palestinesi.<\/span><\/p>\n

Se adottiamo il paradigma del dolore e dello sguardo delle vittime al di l\u00e0 della loro appartenenza, non possiamo che chiedere di cessare il fuoco. Sempre. \u201cColtivare la Memoria \u00e8 ancora oggi un vaccino prezioso contro l\u2019indifferenza\u201d ci ricorda Liliana Segre<\/strong>.<\/span> Ed \u00e8 per questo che, proprio coltivando la memoria dello sterminio del popolo ebraico nei campi di concentramento nazisti, riterremmo una colpa grave voltarci dall\u2019altra parte mentre si continuano a bombardare le case e <\/span>la vita degli abitanti della Striscia di Gaza.<\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n

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Dobbiamo esorcizzare dall\u2019umanit\u00e0 l\u2019idea della punizione collettiva a causa delle responsabilit\u00e0 e delle nefandezze inenarrabili compiute da un gruppo o per le colpe presunte che i suoi antenati avrebbero commesso. <\/span>Come non ricordare a questo proposito il commento di Papa Benedetto al dialogo\/intercessione di Abramo con Dio<\/strong> (<\/span>Genesi<\/em> 18)? \u201cIl pensiero di Abramo, che sembra quasi paradossale, si potrebbe sintetizzare cos\u00ec: ovviamente non si possono trattare gli innocenti come i colpevoli, questo sarebbe ingiusto, bisogna invece trattare i colpevoli come gli innocenti, mettendo in atto una giustizia \u2018superiore\u2019, offrendo loro una possibilit\u00e0 di salvezza\u201d (Benedetto XVI, udienza generale del 18 maggio 2011).<\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n

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Ecco, trattare i colpevoli come innocenti per non correre il rischio di far cadere sugli innocenti la punizione destinata ai colpevoli<\/strong>. Gli ebrei ci sono cari per mille e mille ragioni, al punto da sentirli \u201cfratelli maggiori\u201d, secondo la bella definizione di san Giovanni Paolo II. Ma<\/span> ogni vita ci \u00e8 cara, perch\u00e9 custodisce e manifesta il palpito dell\u2019universo intero, l\u2019immagine stessa di Dio.<\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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