{"id":74428,"date":"2024-01-05T17:20:54","date_gmt":"2024-01-05T15:20:54","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=74428"},"modified":"2024-01-05T17:47:11","modified_gmt":"2024-01-05T15:47:11","slug":"piccolo-mohamed-ricongiunge-mamma-papa-italia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/piccolo-mohamed-ricongiunge-mamma-papa-italia\/","title":{"rendered":"La storia a lieto fine del piccolo Mohamed"},"content":{"rendered":"
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Sembra scritta apposta per il Natale \u2013 tra lungo cammino, sofferenze e poi gioia \u2013 la storia di<\/span> Mohamed<\/strong>, uno splendido bambino della Costa d\u2019Avorio<\/strong>.<\/span> Mohamed \u00e8 per\u00f2 nato in Tunisia, a Sfax, dove la mamma, incinta di lui, aveva raggiunto il marito che si trovava l\u00ec per raggranellare gli ultimi soldi necessari al viaggio verso l\u2019Italia. Quando, in Tunisia, la loro condizione di immigrati ha cominciato a diventare difficile e pericolosa, il padre ha deciso di pagare con i soli soldi allora disponibili il viaggio alla moglie insieme a Mohamed. Lui invece sarebbe partito dopo, appena avesse avuto la somma completa<\/span><\/p>\n

In spiaggia per l’imbarco, Mohamed parte da solo<\/h2>\n

Il 20 giugno scorso, giorno fissato per la partenza, Mohamed e la mamma sono andati in spiaggia per l\u2019imbarco. L\u00ec gli uomini al comando hanno costretto con la violenza i passeggeri a salire di corsa con il barcone in movimento. La mamma, con il piccolo in braccio, non riusciva a salire, ma ha chiesto che il bambino fosse passato per primo dentro l\u2019imbarcazione. Nel frattempo \u00e8 arrivata la polizia, \u00e8 successo il caos, e il barcone con dentro Mohamed \u2013 da solo \u2013 \u00e8 partito. <\/span>La madre \u00e8 riuscita a contattare un\u2019amica che si era imbarcata, chiedendole disperata di prendersi cura del piccolo. Ha dovuto attendere altri nove giorni per partire anche lei, con un altro viaggio per l\u2019Italia. Intanto la donna<\/span> che aveva preso in cura Mohamed, allo sbarco, lo ha consegnato alle autorit\u00e0; il bambino \u00e8 stato trasferito in una struttura speciale per minori non accompagnati a Benevento. <\/span><\/p>\n

L’arrivo della mamma nel Cas di Perugia<\/h2>\n

La madre, arrivata in Italia, \u00e8 stata trasferita a Perugia in un Cas (Centro accoglienza straordinaria) gestito dalla cooperativa Unitatis Redintegratio, mentre il pap\u00e0 a sua volta \u00e8 riuscito a imbarcarsi, e infine \u00e8 stato trasferito in un Cas di Brescia. Fin da quando la mamma \u00e8<\/span> arrivata a Perugia, l\u2019assistente sociale della cooperativa e la coordinatrice del progetto si sono attivate per iniziare una lunga pratica di relazione con gli enti di gestione dei Cas e le prefetture di Brescia e Perugia, nonch\u00e9 i Tribunali dei minori di Perugia e Salerno per il ricongiungimento familiare. <\/span><\/p>\n

Anche il pap\u00e0 di Mohamed arriva a Perugia<\/h2>\n

Cos\u00ec, dapprima il padre si \u00e8 potuto ricongiungere con la moglie, arrivando a Perugia. Poi \u00e8 cominciato un percorso che, grazie all\u2019impegno dei Servizi sociali del Comune di Salerno, ha permesso di ottenere dal Tribunale dei minori il nulla<\/span>osta al trasferimento e ricongiungimento di Mohamed con i genitori. <\/span><\/p>\n

Mamma e pap\u00e0 si ricongiungono con il figlio<\/h2>\n

Accompagnati dagli operatori e dall\u2019assistente sociale della cooperativa, mamma e pap\u00e0 il<\/span> 6 settembre hanno potuto finalmente riabbracciare il loro bambino, festeggiare il suo secondo compleanno e tornare a vivere tutti insieme a Perugia. Ora sanno che li aspetta un futuro ancora pieno di incertezze e non certo facile. Per\u00f2 potranno affrontarlo di nuovo insieme, grazie a chi ha saputo riannodare quei fili spezzati con competenza e impegno. Ma soprattutto con amore. Perch\u00e9 si tratta di persone e non di cose.<\/span><\/p>\n

L’attivit\u00e0 della cooperativa Unitatis Redintegratio<\/h2>\n<\/div>\n<\/div>\n
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La cooperativa Unitatis Redintegratio gestisce nel territorio della diocesi di Perugia – Citt\u00e0 della Pieve alcuni Centri di accoglienza straordinaria, strutture in cui le persone possono risiedere temporaneamente e ricevere assistenza per il tempo in cui i profughi rimangono in attesa dell\u2019accoglimento della propria domanda di asilo in Italia. La vicinanza quotidiana con le persone accolte porta gli operatori Unitatis Redintegratio attivi nei Cas ad ascoltare e conoscere dalla viva voce dei protagonisti storie di vite spezzate, di futuri infranti, di lontananze, di desideri naufragati. <\/span>Tutto ci\u00f2 fa nascere un\u2019empatia e un coinvolgimento personale tali da spingere ad andare al di l\u00e0 delle strette competenze richieste nell\u2019organizzazione dei servizi.<\/span> Nella convinzione, condivisa da tutti, che prima e al di l\u00e0 di tutto ci sono le persone con le loro vite, i loro dolori e le loro gioie.<\/span><\/p>\n

Simone Foresi<\/strong><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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