{"id":7400,"date":"2009-03-20T00:00:00","date_gmt":"2009-03-19T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7400"},"modified":"2015-06-09T15:13:21","modified_gmt":"2015-06-09T13:13:21","slug":"priorita-suprema-lamore","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/priorita-suprema-lamore\/","title":{"rendered":"Priorit\u00e0 suprema: l’amore"},"content":{"rendered":"

Con la lettera appassionata ai Vescovi della Chiesa cattolica, Papa Benedetto ci ha fatto entrare nelle pieghe pi\u00f9 intime del suo animo, in un momento di particolare amarezza. Che il Papa, in un modo insolito, debba spiegare i motivi del suo gesto della remissione della scomunica ai quattro vescovi, ordinati illecitamente dall’arcivescovo Lefebvre senza mandato dalla Santa Sede, e debba scusare gli sbagli occorsi sia nella insufficiente chiarezza al momento della pubblicazione del provvedimento, sia ancor prima, il non aver esplorato, da parte di chi doveva, tutte le fonti possibili prima di aggiornarlo sulla precisa situazione, sbagli che hanno provocato ‘una discussione di una tale veemenza quale da molto tempo non si era pi\u00f9 sperimentata’, \u00e8 un atto di grande trasparenza e umilt\u00e0. Ritenuto necessario, quel chiarimento, ‘per contribuire alla pace nella Chiesa’. Partecipando con profonda emozione alla sua pena, abbiamo colto, proprio nella sua sofferenza, l’amore per la unit\u00e0 e la pace della Chiesa e la responsabilit\u00e0 del suo mandato di ‘confermare i fratelli nella fede’. Le grandi priorit\u00e0 del suo pontificato, gi\u00e0 chiare nei discorsi dell’inizio, il Papa ha voluto rammentarcele con drammatica convinzione: ‘Nel nostro tempo in cui in vaste zone della terra la fede \u00e8 nel pericolo di spegnersi come una fiamma che non trova pi\u00f9 nutrimento, la priorit\u00e0 che sta al di sopra di tutte \u00e8 di rendere Dio presente in questo mondo e di aprire agli uomini l’accesso a Dio’. Ne deriva una conseguenza essenziale: ‘Chi annuncia Dio come Amore sino alla fine deve dare testimonianza dell’amore: dedicarsi con amore ai sofferenti, respingere l’odio e l’inimicizia’. \u00c8 quanto Papa Benedetto ci aveva gi\u00e0 detto nell’enciclica Deus caritas est, ricordandoci la dimensione sociale della fede cristiana. Di fronte a questo orizzonte, come stride ‘quel morderci e divorarci, che esiste anche oggi nella Chiesa come espressione di una libert\u00e0 male interpretata’Condurre gli uomini verso Dio, verso il Dio che parla nella Bibbia, questa \u00e8 la priorit\u00e0 suprema e fondamentale della Chiesa e del Successore di Pietro in questo tempo. Da qui deriva come logica conseguenza che dobbiamo avere a cuore l’unit\u00e0 dei credenti. La loro discordia, infatti, la loro contrapposizione interna mette in dubbio la credibilit\u00e0 del loro parlare di Dio. Per questo lo sforzo per la comune testimonianza di fede dei cristiani ‘ per l’ecumenismo ‘ \u00e8 incluso nella priorit\u00e0 suprema. A ci\u00f2 si aggiunge la necessit\u00e0 che tutti coloro che credono in Dio cerchino insieme la pace, tentino di avvicinarsi gli uni agli altri, per andare insieme, pur nella diversit\u00e0 delle loro immagini di Dio, verso la fonte della Luce ‘ \u00e8 questo il dialogo interreligioso. Chi annuncia Dio come Amore sino alla fine deve dare la testimonianza dell’amore’. Noi, cristiani umbri, abbiamo subito un’occasione favorevole per misurarci con quanto il Papa ci propone. \u00c8 la grande raccolta di domenica 29 marzo, quinta di Quaresima, che i Vescovi delle otto diocesi umbre hanno indetto col documento Le Chiese umbre di fronte alla crisi, per venire incontro ad alcune necessit\u00e0 di famiglie e persone rimaste senza lavoro e nel bisogno, che non potranno rientrare nelle categorie protette con interventi governativi, regionali, comunali. Un’offerta generosa che ci aiuti ad entrare sul serio nel significato del digiuno quaresimale, finalizzato alla carit\u00e0 verso Dio autenticata dalla carit\u00e0 verso i fratelli.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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