{"id":73097,"date":"2023-08-10T13:19:50","date_gmt":"2023-08-10T11:19:50","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=73097"},"modified":"2023-08-10T13:20:44","modified_gmt":"2023-08-10T11:20:44","slug":"celebrata-la-solennita-di-san-lorenzo-diacono-e-martire-titolare-della-cattedrale-2","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/celebrata-la-solennita-di-san-lorenzo-diacono-e-martire-titolare-della-cattedrale-2\/","title":{"rendered":"Celebrata la Solennit\u00e0 di San Lorenzo, diacono e martire, titolare della Cattedrale"},"content":{"rendered":"

Una lettera<\/em>\u00a0dal tono molto confidenziale, toccante temi anche di carattere sociale, pu\u00f2 essere colta l\u2019omelia pronunciata dall\u2019arcivescovo Ivan Maffeis durante la solenne celebrazione eucaristica della memoria liturgica del Santo titolare della Cattedrale di Perugia<\/a>, il diacono e martire Lorenzo, che la Chiesa celebra il 10 agosto. \u00c8 la prima tenuta da monsignor Maffeis in occasione della solennit\u00e0 di San Lorenzo<\/a>, avendo ricevuto l\u2019ordinazione episcopale l\u201911 settembre dello scorso anno nella Cattedrale del capoluogo umbro.<\/p>\n

Il presule, nel rivolgersi a San Lorenzo, esorta i cristiani e tutti gli uomini di buona volont\u00e0 a vivere sull\u2019esempio di questo martire della primordiale Chiesa di Cristo, non tralasciando nei ringraziamenti il neo diacono permanente Massimo Pio Gall\u00ec, ordinato, come \u00e8 tradizione, il giorno della festa, in Cattedrale, e le tante persone che, come te, gi\u00e0 vivono la logica del Vangelo e consegnano la loro libert\u00e0 in tanti piccoli atti di servizio<\/em>.<\/p>\n

Caro San Lorenzo <\/em>-scrive l’arcivescovo- in questo giorno santo donaci la grazia di non rassegnarci a tanta superficialit\u00e0. Non stancarti di ricordarci che l\u2019amore, anche se tante volte appare perdente, rimane il segreto intimo, la forza della vita, la forza che genera e rende feconda la vita.<\/p>\n

Aiutaci a calarci con disponibilit\u00e0 nella terra della nostra famiglia, in quella del lavoro, nella terra della nostra Chiesa e in quella, altrettanto sacra, della nostra Citt\u00e0”.<\/p>\n

\u00a0Il testo integrale dell\u2019omelia dell\u2019arcivescovo Maffeis in occasione della Solennit\u00e0 di San Lorenzo<\/h2>\n

\u00a0<\/em>Caro San Lorenzo<\/em>, la prima tentazione che in questo momento s\u2019affaccia nell\u2019animo nostro \u00e8 quella di confinarti in una lontana vicenda -del resto, capirai anche tu, sei vissuto nella prima met\u00e0 del III secolo\u2026; una vicenda che rievochiamo volentieri una volta all\u2019anno, come si sfoglia un album di fotografie ingiallite dalla polvere del tempo; una vicenda, la tua, tra le pi\u00f9 conosciute, che per\u00f2 stentiamo a raccordare con il nostro presente.<\/p>\n

Cos\u00ec,\u00a0da una parte<\/em>, siamo pronti a celebrare le tue virt\u00f9 e a venerarti nostro patrono, ma,\u00a0dall\u2019altra<\/em>, badiamo di farlo tenendocene a debita distanza.<\/p>\n

Davanti a te, che sei stato bruciato vivo a causa della tua testimonianza, usiamo la prudenza di chi \u2013 una volta colto il pericolo dell\u2019acqua calda \u2013 gira al largo perfino da quella tiepida\u2026<\/p>\n

Perch\u00e9, lo intuiamo, se per un attimo, un attimo soltanto, incrociassimo il tuo sguardo, se ci lasciassimo catturare dal fascino che la tua figura emana, se specchiassimo la nostra vita nella tua, fino a imitarla, potremmo rischiare di scottarci per davvero.<\/p>\n

Eri diacono, ministro, strettamente unito al Vescovo e consacrato al servizio degli altri, dei poveri soprattutto. Probabilmente, Papa Francesco pensava proprio a te, quando qualche giorno fa, ai giovani di tutto il mondo riuniti a Lisbona, ricordava che l\u2019amore astratto non esiste. L\u2019amore platonico sta in orbita, non nella realt\u00e0. L\u2019amore \u00e8 concreto, si sporca le mani con i poveri, i prediletti di Dio.<\/em><\/p>\n

Concreto il tuo servizio lo \u00e8 stato davvero, al punto che, quando l\u2019imperatore Valeriano cerc\u00f2 di spogliare la Chiesa, mosso dal sospetto che avesse accumulato tanti tesori nascosti, tu non ti sei fatto pregare due volte nel consegnarglieli. Hai radunato ciechi, storpi e zoppi e li hai presentati all\u2019imperatore, dicendogli: Ecco i tesori eterni, che non diminuiscono mai e che fruttano sempre..<\/em>. Una risposta puntuale e veritiera, ma che \u2013 concorderai \u2013 agli orecchi del potere doveva risuonare piuttosto beffarda, una sorta di presa in giro\u2026<\/p>\n

Hai pagato il tuo coraggio con il martirio, chicco di grano caduto nel nascondimento della terra, senza clamore alcuno.<\/p>\n

Servizio, coraggio, martirio\u2026 Sai, noi oggi abbiamo altro per la testa. Stentiamo perfino a guardarci attorno, a lasciarci coinvolgere da quello che accade, preoccupati come siamo di tutelare le nostre libert\u00e0 e i nostri diritti individuali: vi siamo aggrappati quasi fossero il nostro tutto, pretendiamo di trattenerli con avidit\u00e0, al punto che per difenderli evitiamo con cura di assumerci impegni stabili, di legarci, di riconoscerci parte attiva e responsabile di una comunit\u00e0.<\/p>\n

Certo, se , a fari spenti, tu ci chiedessi se siamo contenti di vivere cos\u00ec, di organizzare la nostra vita a prescindere dalle conseguenze che le nostre scelte hanno sugli altri, probabilmente faremmo fatica a risponderti di s\u00ec. Per paura o per calcolo, quel chicco di grano che siamo rischia di conservare la sua forza straordinaria nel chiuso del suo involucro. Ci condanniamo allora, per esprimerci ancora con parole del Papa, a una vita distillata<\/em>: Quante vite distillate, inutili, che passano senza lasciare un\u2019impronta, perch\u00e9 quelle vite non hanno peso!<\/em><\/p>\n

Caro San Lorenzo<\/em>, in questo giorno santo donaci la grazia di non rassegnarci a tanta superficialit\u00e0. Non stancarti di ricordarci che l\u2019amore, anche se tante volte appare perdente, rimane il segreto intimo, la forza della vita, la forza che genera e rende feconda la vita. Aiutaci a calarci con disponibilit\u00e0 nella terra della nostra famiglia, in quella del lavoro, nella terra della nostra Chiesa e in quella, altrettanto sacra, della nostra Citt\u00e0.<\/p>\n

Se tu intercedi per noi, sapremo abbandonarci con fiducia nelle mani di Dio. Eviteremo, allora, di assolutizzare le nostre opinioni e le nostre cose, arrivando a dare loro il giusto posto. Ricondotti all\u2019essenziale, sperimenteremo la gioia di chi trova se stesso donandosi con gratuit\u00e0; sentiremo che la vita altro non \u00e8 che restituzione, risposta all\u2019amore che abbiamo ricevuto. Grazie per le tante persone che, come te, gi\u00e0 vivono la logica del Vangelo e consegnano la loro libert\u00e0 in tanti piccoli atti di servizio.<\/p>\n

Grazie per la disponibilit\u00e0 di Massimo Pio al diaconato, grazie per sua moglie Sandra e per la loro famiglia. Grazie a padre Giulio Michelini e a don Pietro Ortica, che ne hanno curato la formazione. Grazie per i nostri diaconi e i nostri presbiteri; grazie per gli uomini delle nostre Istituzioni\u2026 Sono tutte stelle che, con il loro operato, pi\u00f9 che la notte di San Lorenzo, illuminano quella del nostro mondo.<\/p>\n

+ Don Ivan Maffeis, vescovo<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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