{"id":7192,"date":"2008-12-19T00:00:00","date_gmt":"2008-12-18T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7192"},"modified":"2015-07-28T13:19:10","modified_gmt":"2015-07-28T11:19:10","slug":"il-bambino-disegnato-per-i-re","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-bambino-disegnato-per-i-re\/","title":{"rendered":"Il Bambino disegnato per i re"},"content":{"rendered":"
A Natale, un regalo di prestigio pu\u00f2 essere un libro d’arte. Ma… quando non esisteva ancora la fotografia, come si facevano ad ammirare i capolavori senza sobbarcarsi lunghi viaggi? Si chiamava un incisore professionista, che andava sul posto e ricopiava – a mano! – l’opera d’arte, a volte con una precisione semplicemente sbalorditiva. Come \u00e8 facile immaginare, quelle antiche stampe, che presero a diffondersi nel Rinascimento, hanno oggi un valore immenso.<\/p>\n
E non sempre stanno sepolte in chiss\u00e0 quale archivio misterioso, come l’Arca dell’alleanza del primo film di Indiana Jones. Anzi, proprio ad Assisi il 23 dicembre verr\u00e0 inaugurata alla Galleria d’arte contemporanea della Pro Civitate Christiana (via Ancajani 3, ore 16.30) la mostra ‘Quel mistero di un Dio bambino’, che espone preziose stampe dedicate alla nascita e infanzia di Ges\u00f9. “\u00c8 la prima volta che vengono mostrati al pubblico gli originali – sottolinea la responsabile della Galleria, Anna Nabot. – In passato erano a volte state esposte delle riproduzioni, ma non le incisioni autentiche. Si tratta di una ventina di opere; non moltissime, ma alcune risalgono addirittura al XVI secolo”.<\/p>\n
Come ne siete entrati in possesso? “Verso la fine degli anni ’50 alcuni nostri amici e collaboratori erano venuti a sapere che un’illustre famiglia austriaca metteva in vendita l’intera raccolta di stampe di loro propriet\u00e0. La Galleria acquist\u00f2 in blocco quelle a carattere cristologico, dato che il nostro fine istituzionale \u00e8 appunto quello di evangelizzare attraverso l’arte”.<\/p>\n
Chi erano i committenti originari di queste stampe? “Nobili, a volta addirittura re, come quello di Francia. Inviavano i loro incisori di fiducia a copiare soprattutto i capolavori del Rinascimento italiano”.<\/p>\n
Nella mostra, che rester\u00e0 aperta fino al 31 gennaio, compaiono opere realizzate tra il Cinquecento e l’Ottocento, tratte principalmente da pittori italiani quali Raffaello, Giovanni Bellini detto “Giambellino”, fra’ Bartolomeo, Jacopo Bassano, Annibale Carracci, il Veronese. Tutte le stampe in mostra sono corredate da dati storico-biografici sugli incisori e sugli autori da cui sono riprese. Una serie di pannelli didattici aiutano a leggerle da diversi punti di vista: dai testi evangelici di riferimento (dal Natale alla Disputa con i dottori al tempio), oppure testi apocrifi, alle varie tecniche incisorie; dallo sviluppo storico dell’iconografia agli elementi simbolici: giglio, agnello, cardellino, libro, ecc. In occasione della mostra viene inoltre presentato un libro fresco di stampa di don Oscar Battaglia, biblista noto ai lettori de La Voce, dal titolo Quando Dio si fece Bambino, Cittadella editrice. Un racconto della Nativit\u00e0 attraverso gli occhi dei protagonisti, di fronte a “quel mistero di un Dio bambino”.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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