{"id":7187,"date":"2008-12-12T00:00:00","date_gmt":"2008-12-12T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7187"},"modified":"2008-12-12T00:00:00","modified_gmt":"2008-12-12T00:00:00","slug":"la-crisi-economica-non-risparmia-nessuno","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-crisi-economica-non-risparmia-nessuno\/","title":{"rendered":"La crisi economica non risparmia nessuno"},"content":{"rendered":"
Lavoro: la crisi c’\u00e8. E pure grossa. Gli ultimi dati della Cgil, resi noti in conferenza stampa mercoled\u00ec scorso, parlano chiaro: in Umbria i lavoratori interessati dalla cassa integrazione sono 5.499 (Cig), quelli in mobilit\u00e0 o licenziati 272. Cento coloro che usufruiscono del contratto di solidariet\u00e0. Merloni, Mignini-Petrini, Yara, Rapanelli, Profer System, Sirio ecologica’ \u00e8 solo un piccolo elenco di aziende tristemente – per i lavoratori – alla ribalta delle cronache. ‘Dall’ultimo rilevamento – afferma il sindacalista Sandro Piermatti (Cgil) – il numero dei cassaintegrati \u00e8 raddoppiato. Il manifatturiero \u00e8 sotto scacco: meccanica, ceramica, tessile, automotive, non c’\u00e8 settore che ormai non sia colpito duramente dalla crisi finanziaria ed economica’. Ma segnali pericolosi arrivano, adesso, anche dai servizi. Tengono le multinazionali. E la crisi colpisce il non profit’Le commesse pubbliche per le aziende di pulizia caleranno del 15 per cento’, aggiunge il segretario regionale Piermatti. A Terni la ThyssenKrupp ha gi\u00e0 ridotto del 10 per cento gli interventi manutentivi e le preannunciate casse integrazioni metteranno severamente in difficolt\u00e0 l’indotto. Il settore dell’automotive – 4.000 addetti, 55 aziende e molte meno commesse a causa della crisi dell’automobile – subisce la cassa integrazione. L’edilizia, trainante in Umbria nell’ultimo decennio, ha gi\u00e0 rallentato la produzione degli impianti fissi (diminuzione dei turni di lavoro nella fabbricazione di calcestruzzo e dei laterizi) e registra un brusco calo dell’attivit\u00e0 nei cantieri. ‘La contrazione era prevista dopo la ricostruzione post-terremoto, ma ormai non si commissionano pi\u00f9 opere pubbliche e il mercato abitativo \u00e8 fermo. I tagli della Finanziaria al welfare umbro, 20 milioni di euro in meno, comporteranno anche la perdita di 500 posti di lavoro nel terzo settore, facendo venir meno servizi decisivi per le persone disabili e gli anziani’. Come sistema, l’Umbria reagisce con fondi per la piccola e media impresa e ammortizzatori sociali a sostegno del reddito. ‘Ma se il Governo mette appena un miliardo e 200 milioni per tutta Italia, la risposta della Cgil \u00e8 solo lo sciopero nazionale. Alle regioni servono subito pi\u00f9 risorse per fronteggiare la crisi’, conclude Piermatti. Sbarra (Cisl): ‘Che i Comuni recuperino l’evasione fiscale’ Ulderico Sbarra \u00e8 il nuovo segretario regionale della Cisl, succeduto a Bruschi. ‘La mia analisi – afferma – \u00e8 la stessa che fanno alla Cgil. La situazione del lavoro in Umbria \u00e8 davvero pesante, brutta. Pu\u00f2 sembrare un paradosso, ma a resistere sono la multinazionale dell’acciaio a Terni e la Nestl\u00e9 a Perugia, che mantengono le rispettive produzioni centrali nella nostra regione. Per\u00f2 l\u00e0 dove ci sono rami d’azienda vengono tagliati. Qui c’\u00e8 una crisi vera, siamo in recessione. A questo punto o si riapre alla produzione, al lavoro e al consumo o cadremo, ben presto, nella deflazione e in depressione’. A differenza della Cgil, che ha scelto la strada dello sciopero generale ‘contro la crisi e contro il Governo’, la Cisl invoca un nuovo e duraturo patto sociale fra lo Stato e i lavoratori. E continua a trattare, imperterrita, i loro diritti a quei tavoli dove siede il Governo. ‘Sembra che, dopo mille confronti, il governo Berlusconi metter\u00e0 altri 3 miliardi di euro nella manovra’ ma \u00e8 chiaro che la crisi finanziaria ed economica internazionale, per quanto riguarda l’Italia, trova di fronte a s\u00e9 uno Stato debole’, spiega Sbarra. ‘L’unica medicina che noi suggeriamo al Governo per limitare i danni \u00e8 diminuire e razionalizzare la spesa pubblica: occorre riformare i grandi enti, abolire i privilegi, combattere duramente contro l’evasione fiscale e recuperare soldi per i pi\u00f9 bisognosi, per le famiglie, per chi non ce la fa ad arrivare a fine mese con misere pensioni. Il ministro Tremonti fece una legge per consentire ai Comuni, in collaborazione con l’Agenzia delle entrate, il recupero delle tasse evase, malcostume ben diffuso in Umbria. Dei soldi recuperati un 30 per cento resterebbe ai Comuni che, a quel punto, avrebbero risolto molti dei loro problemi economici. Per\u00f2 la legge fatta da Tremonti, una buona legge, non viene applicata. Perch\u00e9 continuiamo a farci del male?’. Quali ricette per far uscire l’Umbria dalla crisi del lavoro? La Cisl umbra propone, ancora una volta, il ripensamento del modello di sviluppo per l’Umbria. ‘Da troppo tempo – afferma Sbarra – sentiamo parlare di valorizzare la filiera della cultura, del turismo e dell’ambiente. Per\u00f2, sull’argomento, la Regione non ha ancora un piano ben definito’. Altrimenti detto: al di la di convegni, dibattiti, progetti, dichiarazioni e comunicati stampa, non si va. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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