{"id":7151,"date":"2008-11-28T00:00:00","date_gmt":"2008-11-28T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7151"},"modified":"2008-11-28T00:00:00","modified_gmt":"2008-11-28T00:00:00","slug":"i-segreti-per-crescere-bene","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/i-segreti-per-crescere-bene\/","title":{"rendered":"I segreti per crescere bene"},"content":{"rendered":"

Da anni in una delle viuzze antiche di Palazzo di Assisi, che sembrano i corridoi di un appartamento a cielo aperto, opera l’associazione ‘Pro Familia’ dedita alla promozione di quella cellula essenziale della societ\u00e0 che \u00e8 la famiglia. Tra le sue attivit\u00e0 trovano spazio una Scuola di formazione per consulenti familiari e un Consultorio. Fin qui nulla di sorprendente, eppure ci sono alcuni indicatori che richiamano l’attenzione di chiunque abbia a cuore la famiglia: un primo indicatore \u00e8 che a questa Scuola ormai vengono ad iscriversi persone da quasi tutte le diocesi umbre, ed in virt\u00f9 di ci\u00f2 la cultura della relazione d’aiuto di tipo consulenziale si \u00e8 largamente ramificata nella regione. A cosa sar\u00e0 dovuto questo piccolo miracolo di convergenza, che unisce risorse ed intenti in una logica di comunione e forma individui che condividono la passione del servizio integrale alla persona, alla coppia e alla famiglia in sintonia con un’autentica antropologia cristiana? Un segreto c’\u00e8, ed ecco un altro indicatore: la profonda crescita umana che la Scuola \u00e8 in grado di attuare in chi si mette in gioco fino in fondo nei tre anni di Training Group (Tg), di lezioni teoriche, di esercitazioni pratiche, di fine settimana intensivi, e di approfondimento individuale su testi specifici che ciascun futuro consulente familiare deve necessariamente attraversare. Perfino coloro che per vari motivi non arrivano al traguardo del Diploma di consulente ricavano dal corso un salto di qualit\u00e0 decisivo nella maturazione personale e nel miglioramento generale delle loro relazioni. In tutti questi anni la Scuola non ha fatto nessun tipo di divulgazione e di promozione attraverso i mezzi di comunicazione; si \u00e8 affidata soltanto al ‘passaparola’ di coloro che hanno vissuto l’esperienza e di coloro che gi\u00e0 operano come consulenti in strutture inserite nelle loro comunit\u00e0. In un mondo globalizzato dove la comunicazione \u00e8 estremamente veloce ed efficace, il ‘passaparola’ sembra un concetto da archeologia sociologica, invece gode di un unico ma essenziale privilegio: cammina e si diffonde sul canale della fiducia, sostenuta e corroborata ad ogni passaggio da una testimonianza autentica, diretta ed entusiasta di persone vive, presenti e concrete. Ma c’\u00e8 ancora un altro indicatore che \u00e8 emerso solo di recente: alla Scuola consulenti vengono ad iscriversi anche religiosi e religiose, perfino dei parroci; questa \u00e8 una novit\u00e0 potenzialmente enorme per almeno due motivi. Il primo \u00e8 tanto ovvio quanto trascurato: ancor prima di essere sacerdoti, suore, monaci, frati ecc. queste persone sono uomini e donne. Ci\u00f2 che li distingue \u00e8 la loro specifica vocazione e le scelte ad essa conseguenti, ma guai se abdicassero al comune denominatore umano e vivessero nel mondo come ‘disincarnati’. Ora, se un consulente \u00e8 un facilitatore di relazioni, un catalizzatore di crescita e di cambiamento, uno specialista dell’ascolto e dell’accoglienza, com’\u00e8 possibile che quanti (per vocazione, ministero o mandato) vanno ad interagire intimamente con delle comunit\u00e0 di persone (con delle grandi famiglie, potremmo dire) non si avvalgano anch’essi di questo straordinario strumento di crescita personale e relazionale? Ma c’\u00e8 un secondo motivo che rende grande e feconda la partecipazione di parroci e suore. Per chiarirlo mi affido alle parole stesse del Direttorio di pastorale familiare della Cei, al n. 28: ‘\u00c8 necessario mettere in atto una complessiva, articolata e capillare azione educativa per far crescere ogni persona come tale e, cio\u00e8, nella libert\u00e0 che si apre all’amore ed alla donazione di s\u00e9. (…) Un progetto che ha come centro e contenuto fondamentale l’amore, sull’esempio e nella misura di Ges\u00f9 Cristo (…). In questa prospettiva ogni azione educativa possiede una sua intrinseca dimensione vocazionale: \u00e8 aiuto offerto ad ognuno perch\u00e9 possa riconoscere e seguire la sua vocazione fondamentale all’amore nel matrimonio o nella verginit\u00e0, compimento della consacrazione battesimale, e vivere cos\u00ec la sua missione nella Chiesa e nel mondo’. Unica vocazione all’amore, comune educazione per crescere come persone, condivisione dello stesso dono di s\u00e9… Io e mia moglie (noi famiglia), abbiamo camminato insieme ai vergini dentro le aule dell’Istituto teologico per nutrirci dello stesso cibo e degli stessi fondamenti che formano i pastori della Chiesa e abilitano l’ala della fede; oggi, come consulente familiare applaudo e d\u00f2 il benvenuto ad altri vergini che vengono alla Scuola consulenti per crescere nella libert\u00e0 come persone ed abilitare la loro ala umana, fatta di ragione ma anche di emozioni e sentimenti. Ecco quanto accade di grande (nel Signore) in questo piccolo sobborgo di Assisi dove opera un piccolo Consultorio familiare di ispirazione cristiana che si ostina, malgrado tutto, a non smettere i panni della modestia e della discrezione nel suo impegno a favore della famiglia<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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