{"id":71178,"date":"2023-04-20T18:53:48","date_gmt":"2023-04-20T16:53:48","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=71178"},"modified":"2023-04-25T18:59:57","modified_gmt":"2023-04-25T16:59:57","slug":"respingere-non-e-la-soluzione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/respingere-non-e-la-soluzione\/","title":{"rendered":"Respingere non \u00e8 la soluzione"},"content":{"rendered":"
di Stefano de Martis<\/strong><\/span><\/p>\n Si \u00e8 mai vista un\u2019emergenza che dura da almeno quarant\u2019anni? Eppure nel dibattito pubblico la questione migratoria continua costantemente a essere proposta in questi termini, cos\u00ec come emergenziale \u00e8 l\u2019approccio da cui la politica non riesce a emanciparsi nel fronteggiare questo fenomeno che invece \u00e8 epocale e strutturale. Anche in questa fase in cui si registra un aumento significativo degli arrivi via mare nel nostro Paese, i numeri sono ben lontani dal giustificare un allarme generalizzato. <\/span><\/p>\n A sostenerlo \u00e8 lo stesso ministro dell\u2019Interno che ha qualificato la dichiarazione dello stato d\u2019emergenza da parte del governo come una scelta tecnica per poter snellire e velocizzare alcune procedure. Si potranno presto verificare gli effetti concreti di questa decisione. Ma resta il fatto che all\u2019opinione pubblica viene sistematicamente veicolato un messaggio di tutt\u2019altro segno, come se l\u2019immigrazione fosse un pericolo mortale da cui l\u2019Italia deve difendersi o nella migliore delle ipotesi un problema essenzialmente di ordine pubblico. <\/span><\/p>\n Non \u00e8 un caso che, in parallelo alla dichiarazione dello stato d\u2019emergenza, in Parlamento il \u201cdecreto Cutro\u201d sia diventato oggetto di modifiche in senso ulteriormente restrittivo rispetto a un testo che gi\u00e0 in origine risultava molto controverso. E a ben vedere sulla stessa linea si colloca anche un altro discusso provvedimento, quello che in questi mesi ha penalizzato fortemente l\u2019azione di soccorso delle Ong. L\u2019Alto commissario Onu per i diritti umani ha chiesto in questi giorni che quelle norme siano riviste per non criminalizzare \u201ccoloro che sono coinvolti nel fornire assistenza salva-vita\u201d.<\/span><\/p>\n Proprio l\u2019aumento degli sbarchi mentre le Ong sono messe ai margini, peraltro, dimostra come l\u2019accusa che veniva loro rivolta di incentivare i movimenti in mare fosse priva di fondamento. Una delle conseguenze pi\u00f9 negative dell\u2019approccio emergenziale \u00e8 la rimozione quasi totale dal dibattito pubblico del tema dell\u2019accoglienza e soprattutto di quello dell\u2019integrazione. Quest\u2019ultima, come tutti gli studi attestano concordemente, \u00e8 il principale e pi\u00f9 efficace antidoto al rischio di comportamenti criminali o comunque socialmente pericolosi. Quindi, anche in un\u2019ottica meramente securitaria, le politiche di integrazione dovrebbero essere considerate una priorit\u00e0. Invece si alimenta ancora una volta l\u2019illusione che i problemi possano essere risolti con respingimenti e rimpatri, impresa che finora si \u00e8 rivelata del tutto velleitaria. Per non parlare dell\u2019aspetto economico. <\/span><\/p>\n Il Documento di economia e finanza approvato nei giorni scorsi dal governo d\u00e0 pochissimo spazio alla questione migratoria. Tuttavia, nel disegnare gli scenari futuri da qui al 2070, segnala che un significativo aumento degli immigrati avrebbe effetti di grande rilevanza sulla diminuzione del debito pubblico in rapporto al Pil, mentre un equivalente calo dell\u2019immigrazione farebbe crescere il debito in modo esponenziale.<\/span> Sono simulazioni e il 2070 \u00e8 lontano, si dir\u00e0.<\/span><\/p>\n Ma sul punto \u00e8 nata una polemica nella maggioranza e dunque non si tratta di una questione meramente accademica. Del resto, che un\u2019immigrazione ben governata possa essere anche un\u2019importante risorsa per i sistemi economici non \u00e8 una novit\u00e0, come testimonia l\u2019esperienza di altri Paesi non solo europei e come ben sanno tanti nostri imprenditori.<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" di Stefano de Martis Si \u00e8 mai vista un\u2019emergenza che dura da almeno quarant\u2019anni? Eppure nel dibattito pubblico la questione migratoria continua costantemente a essere proposta in questi termini, cos\u00ec come emergenziale \u00e8 l\u2019approccio da cui la politica non riesce a emanciparsi nel fronteggiare questo fenomeno che invece \u00e8 epocale e strutturale. 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