{"id":70874,"date":"2023-03-21T14:23:57","date_gmt":"2023-03-21T12:23:57","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=70874"},"modified":"2023-03-21T14:24:17","modified_gmt":"2023-03-21T12:24:17","slug":"monsignor-boccardo-accoglie-a-norcia-il-rientro-della-fiaccola-alla-vigilia-della-festa-di-san-benedetto","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/monsignor-boccardo-accoglie-a-norcia-il-rientro-della-fiaccola-alla-vigilia-della-festa-di-san-benedetto\/","title":{"rendered":"Monsignor Boccardo accoglie a Norcia il rientro della Fiaccola alla vigilia della Festa di San Benedetto"},"content":{"rendered":"
L’arcivescovo di Spoleto-Norcia<\/a>, monsignor Renato Boccardo, ha accolto nella serata di luned\u00ec 20 marzo il rientro, dopo il viaggio in Portogallo, della Fiaccola Pro Pace et Europa Una<\/em><\/a>, dedicata a San Benedetto patrono della citt\u00e0 e d’Europa. Prima sosta, al Monastero di San Benedetto in Monte dove \u00e8 stata accolta dal priore padre Benedetto Nivakoff e dai monaci per poi scendere in piazza San Benedetto, per l’accensione del tripode difronte alla Basilica dedicata al patrono cittadino e d’Europa. “Ogni gesto di violenza e di odio, anche nel nostro piccolo -ha detto il presule- contribuisce ad avvelenare la citt\u00e0 e generare la guerra. Tocca a noi essere operatori di pace”.<\/p>\n Ad attendere la Fiaccola, assieme a monsignor Boccardo, il sindaco Nicola Alemanno, Riccardo Guariglia segretario generale del ministero per gli Affari esteri e della cooperazione internazionale, l’assessore regionale Enrico Melasecche, il capo della Sezione consolare dell’ambasciata di Portogallo in Italia Bernardino Azevedo, l’europarlamentare Beatrice Covassi, gi\u00e0 capo della Rappresentanza italiana della Commissione europea.<\/p>\n “E’ sempre un’emozione grande -ha detto Alemanno-\u00a0ritrovarsi qui al cospetto del nostro santo patrono e rendergli omaggio in questo occasione che rappresenta un giorno importante in particolare per ogni nursino.<\/p>\n Da suoi concittadini, con umilt\u00e0 e dedizione, sentiamo forte la responsabilit\u00e0 di essere promulgatori dei valori etici, culturali e morali che oltre millecinquecento anni fa San Benedetto ha posto per la sua vita, e che poi sono diventati faro per le comunit\u00e0 monastiche e quelle solide radici di cui il Vecchio Continente sente la necessit\u00e0.<\/p>\n Oggi pi\u00f9 che mai -ha concluso il sindaco di Norcia- abbiamo bisogno di gesti e di iniziative come queste che, nella loro semplicit\u00e0, possono contribuire a farci sentire appartenenti ad un’unica bandiera, con valori comuni e condivisi. La luce di Benedetto indica questa via”.<\/p>\n Cercare la vita, accogliere l\u2019ospite, camminare insieme. Questi tre spunti racchiudono l\u2019omelia che l\u2019arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo ha tenuto marted\u00ec 21 marzo 2 a Norcia nella festa liturgica di San Benedetto. La solenne celebrazione eucaristica si \u00e8 tenuta nella piazza dedicata al Santo patrono d\u2019Europa, sotto la sua<\/em> grande statua in marmo, dinanzi ai ponteggi della sua<\/em> Basilica in ricostruzione dopo i terremoti del 2016. Col Presule hanno concelebrato i parroci della zona pastorale di Norcia, don Marco Rufini e don Davide Tononi, il parroco di Preci, don Luciano Avenati, quello di Cascia, don Canzio Scarabottini, don Mahlu Hagos Desta, collaboratore pastorale di Cascia. Hanno assistito alla celebrazione i Benedettini del monastero di San Benedetto in Monte di Norcia, guidati dal priore padre Benedetto Nivakoff.<\/p>\n Prima della Messa, animata dal coro della parrocchia e da quello di San Benedetto, hanno sfilato in Piazza i figuranti del corteo storico della Citt\u00e0. Molti i fedeli presenti, cos\u00ec come le autorit\u00e0 civili e militari, tra cui: la presidente della Giunta Regionale dell\u2019Umbria Donatella Tesei, Armando Gradone e Giuseppe Bellassai rispettivamente Prefetto e Questore di Perugia, il rappresentate della presidente della Provincia di Perugia, il sindaco di Norcia Nicola Alemanno e il rappresentate di quello di Spoleto Giovanni Maria Angelini Paroli.<\/p>\n “San Benedetto -ha detto monsignor Boccardo- ci spinge a riscoprire quello che abita in profondit\u00e0 il nostro cuore, a non mettere da parte i desideri pi\u00f9 autentici che a volte siamo portati a credere irrealizzabili e lontani, soprattutto in momenti difficili come questo, con la guerra che \u00e8 ritornata a ferire l’Europa. Guardandoci attorno, spesso constatiamo che quello che rende l\u2019umanit\u00e0 cos\u00ec delusa e a volte cos\u00ec violenta \u00e8 la consapevolezza di un mondo e di una vita insignificanti. C\u2019\u00e8 una crisi di senso<\/em>. Una vita consegnata alla noia o al consumismo ha in s\u00e9 i germi della gelosia, dell\u2019invidia e della rivolta. Ora domandiamoci: cos\u2019\u00e8 che rende questo mondo insignificante? Non sar\u00e0 che noi lo costruiamo in funzione di finalit\u00e0 che non sono degne dell\u2019uomo? Ricercando sempre pi\u00f9 il denaro e l\u2019agio, ci priviamo della gioia della condivisione; accettando tutti i compromessi purch\u00e9 le nostre ambizioni e la nostra sete di potere vengano soddisfatti, impediamo agli altri di crescere; soddisfacendo gli istinti pi\u00f9 bassi, ci ripieghiamo su noi stessi, incapaci di conoscere la gioia del fratello la cui felicit\u00e0 si nutre della felicit\u00e0 dei propri fratelli.<\/p>\n San Benedetto ci sprona a ritrovare il vero significato di ogni costruzione umana: esiste una ragione ultima per vivere e questa ragione si chiama Dio che \u00e8 amore. E proprio per fedelt\u00e0 alla persona umana creata da Dio, al suo superiore destino, ai suoi diritti e ai suoi doveri, ci sentiamo di chiedere a coloro che hanno assunto la responsabilit\u00e0 della cosa pubblica -ha sottolineato l\u2019arcivescovo- di rendersi attenti e sensibili a quanto fa bella e buona la vita di tutti, iniziando col promuovere e difendere l\u2019istituzione familiare costituita dall\u2019unione stabile di un uomo e di una donna, aperti ad assumersi la responsabilit\u00e0 genitoriale e ad assicurare ai bambini l\u2019indispensabile presenza di un pap\u00e0 e di una mamma”.<\/p>\n “Tutti gli ospiti che giungono in monastero siano ricevuti come Cristo, poich\u00e9 un giorno egli dir\u00e0: Sono stato ospite e mi avete accolto<\/em>.\u00a0<\/b>Questo passo della Regola di San Benedetto (53, 1) -ha detto ancora monsignor Boccardo- \u00e8 molto importante, soprattutto nei nostri giorni dove si respira una sempre maggiore diffidenza, una paura dell’altro, visto come una minaccia per la nostra prosperit\u00e0 e la nostra felicit\u00e0.<\/p>\n Sappiamo bene che non basta una visione cruenta per decidere di prendersi cura dell\u2019altro: se prima non si \u00e8 accesa umanit\u00e0 nel cuore, l\u2019occhio non vede. Come gli occhi di chi guarda i morti per naufragio sui barconi e parla di quelle vite come fossero bestiame. Non \u00e8 possibile non pensare alla radicale insensibilit\u00e0, all’assenza di umanit\u00e0 mostrati quando, di fronte alla morte in mare di oltre novanta migranti, di cui molti bambini, si ribadisce che la colpa \u00e8 la loro: Non dovevano partire.<\/em> Quella che Papa Francesco ha da tempo chiamato la cultura dell’indifferenza<\/em> sta producendo veri e propri mostri: persone che di fronte al dolore altrui non solo si voltano dall’altra parte, ma incolpano i sofferenti dei loro stessi mali, senza neppure tentare di comprendere l’immane tragedia che sta dietro e dentro le loro vite. Benedetto invece ci ricorda che l’altro non \u00e8 solamente qualcuno al quale io devo dare, ma \u00e8 soprattutto colui dal quale io posso ricevere”.<\/p>\n “Infine l’ultimo aspetto che potremmo imparare dal patrono d’Europa per i nostri giorni \u00e8 il senso di comunit\u00e0. C’\u00e8 nella Regola una espressione che \u00e8 importante recuperare: tutti insieme<\/em>. Occorre camminare insieme -ha detto infine il presule- senza lasciare indietro nessuno; occorre individuare il passo giusto<\/em>\u00a0perch\u00e9 nessuno vada troppo avanti e qualcuno rimanga indietro. La comunit\u00e0 delineata da Benedetto non \u00e8 una gara nella quale si vince se qualcuno arriva per primo, ma dove la vittoria c’\u00e8 se si arriva tutti insieme<\/em>\u00a0alla meta. Anche questo oggi dobbiamo imparare nella nostra societ\u00e0 europea: non si vince se c’\u00e8 qualcuno che arriva prima, ma solamente se si cammina tutti insieme e insieme si raggiunge la meta, che \u00e8 una convivenza civile veramente degna dell\u2019uomo”.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" L’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, ha accolto nella serata di luned\u00ec 20 marzo il rientro, dopo il viaggio in Portogallo, della Fiaccola Pro Pace et Europa Una, dedicata a San Benedetto patrono della citt\u00e0 e d’Europa. 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