{"id":70841,"date":"2023-03-18T13:03:06","date_gmt":"2023-03-18T11:03:06","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=70841"},"modified":"2023-04-28T20:55:41","modified_gmt":"2023-04-28T18:55:41","slug":"numerosi-giovani-in-cattedrale-alla-veglia-di-quaresima-con-larcivescovo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/numerosi-giovani-in-cattedrale-alla-veglia-di-quaresima-con-larcivescovo\/","title":{"rendered":"Numerosi giovani in Cattedrale alla Veglia di Quaresima con l’arcivescovo"},"content":{"rendered":"
Venerd\u00ec sera 17 marzo, in una gremita Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, si \u00e8 tenuta la Veglia di Quaresima<\/a> dei giovani con l\u2019arcivescovo Ivan Maffeis, organizzata dalla Pastorale diocesana giovanile insieme alle Pastorali vocazionale ed universitaria e al Coordinamento Oratori Perugini (COP). Gli interrogativi di alcuni giovani presentati durante le cinque stazioni della via Crucis hanno stimolato la riflessione di monsignor Maffeis (il testo integrale \u00e8 scaricabile dal link: http:\/\/diocesi.perugia.it\/veglia-quaresima-giovani-perugia-17-marzo-2023\/<\/a> ), che ha concluso con un invito non poco impegnativo rivolto loro:<\/p>\n “Lasciatevi incontrare dal Vangelo e guardare negli occhi dal Signore Ges\u00f9: vi ritroverete subito in cammino. E non vi sentirete pi\u00f9 soli”.<\/p>\n L\u2019arcivescovo ha introdotto la sua meditazione citando una recente fotografia<\/em>\u00a0del quotidiano\u00a0Il Sole 24 Ore<\/em> sulle giovani generazioni da cui emerge una generazione in sofferenza, ferita da un dolore segreto<\/em>.\u00a0“Un fiume carsico -ha detto-\u00a0che appare e scompare velocemente: se non sei attento, se non sei disponibile a coglierne i segni, a riconoscerlo, ci passi accanto senza nemmeno vederlo”.<\/p>\n Si \u00e8 poi soffermato sui tanti altri luoghi e situazioni di fragilit\u00e0 e di sofferenza, che diventano subito invisibili<\/em>, come le famiglie del territorio Perugino che il terremoto ha privato della loro abitazione e delle loro chiese<\/em>.<\/p>\n Ha raccontato anche del suo incontro con un detenuto di Capanne, che gli ha detto: “Mi sto spegnendo, non riesco pi\u00f9 a sentire emozioni, a innamorarmi\u2026”.<\/p>\n Nell\u2019allargare lo sguardo, l\u2019arcivescovo si \u00e8 soffermato sulle vicende di un Iran, che acceca letteralmente i suoi giovani, le sue ragazze, con l\u2019intento di umiliarne la bellezza e spegnerne i sogni<\/em>; sulla guerra in un\u2019Ucraina, che era il granaio d\u2019Europa e non solo, mentre oggi \u00e8 bagnata dal sangue di centinaia di migliaia di vite<\/em>; su\u00a0un Malawi, il ‘nostro’ Malawi, devastato dalla furia del ciclone<\/em>\u201d; su un Mediterraneo che, a differenza del Mar Rosso, si richiude, annegando le speranze di vita di quanti fuggono dalla miseria e dalla violenza, dalla persecuzione e dalla guerra\u2026 <\/em><\/p>\n “Queste croci -ha sottolineato- che per noi \u00e8 facile non vedere, contraddicono il disegno di Dio sull\u2019uomo e sulla creazione. Un disegno che prende forma nel volto di Ges\u00f9 di Nazareth, nelle sue parole, nella sua vita: la sua stessa croce dice la misura del suo amore; la sua passione riassume in s\u00e9 la passione di ogni uomo; in lui, coronato di spine, c\u2019\u00e8 il giusto sofferente, che anche nella morte non smette di affidarsi al Padre: il grido del Crocifisso \u00e8 lanciato al cielo, non contro il cielo\u2026<\/p>\n Dinanzi a lui possiamo venir presi da un\u2019infinita tenerezza, proprio come fu per San Francesco, che meditava la Passione con com-passione”.<\/p>\n Monsignor Maffeis, avviandosi alla conclusione, ha parlato di una vita possibile<\/em> come le testimonianze dei dodici giovani che a Pasqua riceveranno il battesimo<\/em>.<\/p>\n “Si sono avvicinati alla fede e alla Chiesa -ha aggiunto- per contagio, perch\u00e9 affascinati dalla vita di un compagno di Universit\u00e0, dall\u2019amore di un ragazzo, da un percorso di catechesi, da un\u2019esperienza di accoglienza da parte della comunit\u00e0 cristiana”.<\/p>\n Come anche le parole di Chiara Letizia e di Maria Grazia che testimoniano come la vita proposta da Cristo \u00e8 possibile ed \u00e8 bella<\/em>, ha commentato l\u2019arcivescovo precisando che<\/p>\n “Chiara Letizia, nella domenica dopo Pasqua, far\u00e0 la sua professione nel monastero delle Clarisse di Sant\u2019Agnese; mentre Maria Grazia, in questo stesso nostro monastero, ha appena celebrato i settant’anni di professione religiosa.<\/p>\n Una giovane e un\u2019anziana, unite da una sola parola: gratitudine alla vita. Cari ragazzi, no, non siamo semplicemente il prodotto casuale e senza senso dell\u2019evoluzione. Ciascuno di voi \u00e8 voluto, \u00e8 amato, \u00e8 necessario<\/em>“.<\/p>\n La Veglia di Quaresima, \u00e8 proseguita con la Via Crucis, lungo le navate della Cattedrale, la croce che poteva cos\u00ec toccare i quadri viventi in cui alcuni capi scout rappresentavano le vicende raccontate nelle meditazioni.<\/p>\n “Ogni scena \u00e8 stata incensata dall\u2019arcivescovo, perch\u00e9 i ragazzi potessero riconoscerle come profumate, importanti -ha commentato don Luca Delunghi, responsabile dell\u2019Ufficio diocesano di pastorale giovanile- hanno scoperto come l\u00ec c\u2019\u00e8 passata la croce, ma anche il crocifisso che con loro ha condiviso quelle pieghe della loro vita”.<\/p>\n A ciascuno dei settecento giovani presenti nel Duomo di Perugia, \u00e8 stato consegnato un sacchetto di stoffa con dell\u2019incenso. I sacchetti, sono stati realizzati dalle detenute e riempiti dai detenuti della Casa Circondariale di Capanne. “Frutto del loro lavoro e del loro tempo offerto per noi -ha sottolineato don Luca- segno di tutto quello che pu\u00f2 riempire la nostra vita, con le tante piaghe che la abitano e che ci abitano”.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Venerd\u00ec sera 17 marzo, in una gremita Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, si \u00e8 tenuta la Veglia di Quaresima dei giovani con l\u2019arcivescovo Ivan Maffeis, organizzata dalla Pastorale diocesana giovanile insieme alle Pastorali vocazionale ed universitaria e al Coordinamento Oratori Perugini (COP). 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