{"id":70111,"date":"2023-01-18T13:27:37","date_gmt":"2023-01-18T11:27:37","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=70111"},"modified":"2023-01-18T13:36:27","modified_gmt":"2023-01-18T11:36:27","slug":"con-latroce-morte-in-nigeria-di-padre-isaac-achi-affiora-il-ricordo-di-persecuzioni-e-violenze","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/con-latroce-morte-in-nigeria-di-padre-isaac-achi-affiora-il-ricordo-di-persecuzioni-e-violenze\/","title":{"rendered":"Con l\u2019atroce morte in Nigeria di padre Isaac Achi, affiora il ricordo di persecuzioni e violenze"},"content":{"rendered":"
“Ogni volta che apprendo la tragica notizia della morte violenta di un missionario, sia consacrato sia laico, in terra di missione, mi vengono i brividi. Nella morte atroce di padre Isaac Achi, bruciato vivo nella sua canonica in Nigeria, domenica scorsa 15 gennaio, rivivo quanto \u00e8 accaduto ad alcuni dei miei compagni in Burundi, presso la Missione di Buyengero dei Padri Saveriani. La sera del 30 settembre 1995, tre soldati arrivano alla Missione di Buyengero: fanno inginocchiare padre Ottorino Maule,\u00a0 padre Aldo Marchiol e Catina Gubert, una volontaria laica, e vengono uccisi con arma da fuoco. Padre Ottorino Maule fu ordinato sacerdote insieme a me e ad altri 29 saveriani il 15 ottobre 1967”.<\/p>\n
A raccontarlo al settimanale cattolico La Voce<\/em>, in edicola venerd\u00ec 20 gennaio, \u00e8 l\u2019ottantaduenne monsignor Orlando Sbicca, direttore dell\u2019Ufficio diocesano missionario di Perugia-Citt\u00e0 della Pieve<\/a>, che trentenne, nel 1971, lasci\u00f2 la sua Umbria (\u00e8 originario di Deruta, dove \u00e8 nato l\u201911 gennaio 1941) per andare missionario in Burundi. Dal piccolo Paese africano, della regione dei Grandi Laghi, don Orlando venne espulso, su disposizione delle autorit\u00e0 governative, otto anni dopo, nel 1979, perch\u00e9 considerato un prete contrario ai Vatussi<\/em>, precisa lo stesso sacerdote.<\/p>\n “Pur avendo dalla mia parte -ricorda don Orlando- persone del posto che testimoniarono in mio favore, smentendo le false accuse a me mosse, non ebbi scampo. Dopo momenti di tensione e di paura mi fu ordinato di lasciare il Burundi in ventiquattro ore\u2026 Furono momenti duri! Certo, con il cuore sono rimasto per sempre in Africa. Ogni volta che apprendo notizie su feroci persecuzioni, i ricordi affiorano nella mente e penso anche a quanto bene i missionari riescono a fare in mezzo a mille difficolt\u00e0 e tribolazioni.<\/p>\n I cristiani sono da sempre perseguitati per la testimonianza della propria fede -commenta l\u2019anziano sacerdote- diversi, purtroppo, fino al martirio in molte parti del mondo. \u00c8 una tragedia che si ripete periodicamente con decine di morti. Lo scorso anno ne abbiamo contati ventidue tra consacrati e laici in terra di missione.<\/p>\n