{"id":6964,"date":"2008-09-26T00:00:00","date_gmt":"2008-09-26T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=6964"},"modified":"2015-06-18T15:03:54","modified_gmt":"2015-06-18T13:03:54","slug":"il-sorpasso-di-pubblicani-e-prostitute","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-sorpasso-di-pubblicani-e-prostitute\/","title":{"rendered":"Il sorpasso di pubblicani e prostitute"},"content":{"rendered":"

Diamo spesso per scontato che noi siamo i veri credenti graditi a Dio; gli altri che sono fuori della Chiesa sono i lontani, i maledetti, senza speranza. Oggi si direbbe che sono clandestini, senza permesso di soggiorno; sono cittadini irregolari da scacciare o tenere lontani dalle nostre comunit\u00e0. Questo atteggiamento puritano, che ci fa guardare i lontani come degli esclusi, serpeggia tra noi, anche se non lo manifestiamo apertamente. Il Vangelo oggi mette a confronto due figli: nell’ordine, il disobbediente obbediente e l’obbediente disobbediente. In alcuni codici antichi l’ordine \u00e8 invertito, ma la sostanza non cambia. La nuova traduzione italiana segue la lezione del Codice vaticano e di altri, adottata anche dalla Vulgata latina: il primo figlio in un primo tempo si rifiuta di ubbidire, ma poi si pente e compie la volont\u00e0 del padre; il secondo figlio si mostra ossequiente a parole, ma poi si rifiuta di ubbidire.<\/p>\n

Ges\u00f9 chiama gli ascoltatori a giudicare l’atteggiamento dei due figli cos\u00ec diversi, perci\u00f2 inizia il suo racconto con una domanda coinvolgente, che fa appello alla loro esperienza di padri. \u00c8 una domanda provocatoria rivolta, nel tempio di Gerusalemme, ai capi religiosi della nazione. Vuole costringerli a riflettere, perch\u00e9 si ritenevano a posto con Dio e, poco prima, avevano criticato aspramente l’autorit\u00e0 di Ges\u00f9 maestro: “Con quale autorit\u00e0 fai questo?” (21,23). Poi si erano sottratti al dialogo, irrigiditi sulle loro false certezze. Ora non possono fare a meno di rispondere, anche perch\u00e9 il dialogo \u00e8 impostato in maniera tale che la risposta appare scontata. Non sospettano che dietro una di quelle due figure di figli cos\u00ec diversi ci sono loro. Il primo figlio, con una certa dose di maleducazione, aveva opposto un rifiuto netto alla richiesta del padre. Ma poi si era pentito, aveva provato dispiacere del suo comportamento, e si era recato al lavoro. Solo di questo primo figlio vengono rivelati i sentimenti contrastanti: si era accorto di essere stato maleducato e ribelle, ne aveva provato vergogna di s\u00e9, e si era piegato alla volont\u00e0 del padre. Del secondo non \u00e8 detto nulla; \u00e8 solo messa in evidenza la sua ipocrisia.<\/p>\n

La sua risposta era stata apparentemente ossequiente, ma ad essa era seguito un atteggiamento sprezzante di disimpegno, senza ripensamenti di sorta. Il racconto presenta due facce della realt\u00e0, quella dei peccatori che rifiutano obbedienza a Dio e poi si pentono, e quella di coloro che si ritengono giusti perch\u00e9 a parole dicono di “s\u00ec” a Dio, che \u00e8 poi un “no” alla sua concreta volont\u00e0. Da quale parte stiamo? Il giudizio di Ges\u00f9 su questa situazione \u00e8 duro e tagliente, schierato nettamente a favore del primo figlio. L’enunciato \u00e8 solenne come un giuramento: “In verit\u00e0 vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio”. Per sottolineare meglio il concetto, Matteo abbandona la sua dizione consueta di “regno dei cieli”, per adottare la formula pi\u00f9 chiara di “regno di Dio”.<\/p>\n

Prima di tutto in queste sue parole c’\u00e8 il riscatto pieno delle due categorie di persone disprezzate: i pubblicani e le prostitute. Essi sono capaci di conversione pi\u00f9 dei sommi sacerdoti e i capi del popolo. Ancora una volta Ges\u00f9 afferma che l’amore di Dio non sta nelle belle parole che si dicono o nelle buone intenzioni che si enunciano, ma nel fare effettivamente la volont\u00e0 di Dio. Il fare conta pi\u00f9 del dire. Quello di compiere la volont\u00e0 di Dio \u00e8 un concetto cos\u00ec importante che nel Discorso della montagna il verbo “fare” ricorre ben 22 volte, ed \u00e8 legato all’immagine dell’albero che deve produrre frutti buoni, altrimenti \u00e8 inutile e viene tagliato (3,11). Un giorno Ges\u00f9 rispose cos\u00ec a coloro che gli annunciavano la visita dei parenti: “Chi \u00e8 mia madre e chi sono i miei fratelli?… Chiunque fa la volont\u00e0 del padre mio che \u00e8 nei cieli, questi \u00e8 per me fratello, sorella e madre” (12,48.50). Con l’affermazione che “i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio”, Ges\u00f9 non vuole dire che queste due categorie di persone abbiano il posto assicurato, comunque si comportino; e nemmeno vuole dire che i capi dei giudei sono a priori esclusi dal regno di Dio.<\/p>\n

Le parole di Cristo non esprimono un principio, fotografano solo una realt\u00e0 che era sotto gli occhi di tutti, un’esperienza vissuta da Giovanni Battista e da Ges\u00f9. Di fatto \u00e8 accaduto che la maggior parte dei capi giudei ha rifiutato l’annuncio del Vangelo, mentre i pubblicani e le prostitute, che sembravano refrattari ad ogni cambiamento di vita, in realt\u00e0 furono i primi a convertirsi. Ges\u00f9 era circondato e ascoltato da coloro che si ritenevano peccatori, non da quelli che si consideravano giusti, e quindi non bisognosi di conversione. Matteo ricordava la critica che si accese davanti alla porta di casa sua, quando Ges\u00f9 chiam\u00f2 proprio lui, il pubblicano, a seguirlo. In quell’occasione i farisei contestarono a Ges\u00f9 il diritto di mangiare con i pubblicani e i peccatori, e Ges\u00f9 rispose: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate e imparate che cosa significa: ‘Io voglio misericordia , non sacrifici’. Infatti io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori” (9,12s).<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Diamo spesso per scontato che noi siamo i veri credenti graditi a Dio; gli altri che sono fuori della Chiesa sono i lontani, i maledetti, senza speranza. Oggi si direbbe che sono clandestini, senza permesso di soggiorno; sono cittadini irregolari da scacciare o tenere lontani dalle nostre comunit\u00e0. Questo atteggiamento puritano, che ci fa guardare […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[492],"tags":[],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/6964"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=6964"}],"version-history":[{"count":3,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/6964\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":31613,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/6964\/revisions\/31613"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=6964"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=6964"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=6964"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}