{"id":6951,"date":"2008-09-19T00:00:00","date_gmt":"2008-09-19T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=6951"},"modified":"2008-09-19T00:00:00","modified_gmt":"2008-09-19T00:00:00","slug":"un-anno-per-la-missione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/un-anno-per-la-missione\/","title":{"rendered":"Un anno per la missione"},"content":{"rendered":"

La parola chiave per comprendere le linee guida scaturite dall’Assemblea diocesana (11 e 12 settembre) \u00e8 ‘Missione’. La solenne riunione si \u00e8 svolta alla Domus Pacis. Dopo gli anni dedicati alla Conversione, alla Comunione, non poteva che seguire che l’anno, o meglio gli anni – come ha precisato nella sua relazione mons. Domenico Sorrentino – dedicati all’annuncio pi\u00f9 capillare possibile del Verbo. Il disegno di queste giornate \u00e8 linearmente rappresentabile come un cammino che parte da Paolo di Tarso, con la sua sofferta adesione al cristianesimo e la esplicazione del suo grande carisma di predicatore, passa per la scoperta della povert\u00e0 come intima adesione al Cristo di Francesco, e il susseguente e quasi immediato movimento di annuncio del Cristo da parte di tutti i suoi confratelli nel segno della letizia, ma anche della severit\u00e0 del poverello di Assisi; per finire con la recente esperienza dei giovani di don Andrea Brugnoli che, adattando l’annuncio cristiano a linguaggio e modalit\u00e0 dei nostri tempi, hanno riavvicinato 100 mila giovani alla Chiesa. Non a caso Giovanni Paolo II il 18 agosto 2000 a Torvergata indic\u00f2 nei giovani gli evangelizzatori del terzo millennio, coniando la suggestiva espressione: ‘Sentinelle del mattino’. Nella seconda giornata l’attesa relazione del Vescovo confermava ed amplificava quanto gi\u00e0 espresso durante la prima. La condizione della missione \u00e8 connaturata al cristiano sin dal battesimo, e ci\u00f2 ci \u00e8 storicamente ricordato dai Vangeli, da Paolo e da Francesco. Nella societ\u00e0 contemporanea affetta da relativismo e secolarizzazione, ignoranza delle proprie origini, cultura e tradizione non possiamo far a meno – raccomandava mons. Sorrentino – di far uso di tutti gli strumenti per ristabilire la verit\u00e0, e cio\u00e8 che Ges\u00f9 \u00e8 il Figlio dell’uomo venuto a portarci il lieto messaggio. Ci\u00f2 comporta un percorso di missione che va intensamente vissuto all’interno della nostra diocesi con strumenti, predisposti dal suo Vescovo, vecchi e nuovi ma tutti scolpiti nell’icona del Crocefisso di San Damiano, e particolarmente nelle mani e negli arti martoriati che invitano le nostre mani ed i nostri piedi a farsi portatori della fede in Dio Padre nel cuore e nella mente. La Missione si costruir\u00e0 anche con il concreto aiuto alle popolazioni di indios che vivono sul fiume Javar\u00ec in Brasile. Il progetto di ausilio concreto \u00e8 stato indicato al Vescovo dai frati Cappucini, dietro sua richiesta di dare un segno tangibile della Missione che la diocesi vuole portare a tutti i credenti. Dalla relazione del Vescovo: i testi ispiratori e i momenti formativi offerti per i prossimi due anni pastoraliDenso di contenuti e foriero di nuovi orizzonti programmatici l’intervento del Vescovo all’Assemblea diocesana. Ne presentiamo qui una sintesi, per approfondirne poi, nelle prossime settimane, alcuni aspetti a confronto diretto con gli operatori pastorali. Mons. Sorrentino ha richiamato l’attenzione sulla necessit\u00e0 di annunciare l’Evangelo, la buona novella, nel contesto odierno in cui la Chiesa si trova ad operare, laddove la societ\u00e0 tutta \u00e8 investita da una molteplicit\u00e0 e complessit\u00e0 di messaggi e di informazioni per la razionalizzazione e rielaborazione dei quali sembra non poter pi\u00f9 disporre di alcun tempo. Sull’eco delle parole di Giovanni Paolo II, il Vescovo ha sollecitato la comunit\u00e0 ad assumere coscienza e coraggio necessari per entrare nel tempo della nuova evangelizzazione. Icona di riferimento, in questo cammino, sono le mani ed i piedi del Crocifisso di San Damiano, perch\u00e9 ‘Ges\u00f9 cammina sulle strade del mondo nella misura in cui noi gli prestiamo i nostri piedi’. Tre i testi ispiratori del nuovo orizzonte d’azione: il mandato missionario di Ges\u00f9 agli apostoli (Lc 10,1-11) che sperimentano, in piena povert\u00e0 di mezzi, la ‘scuola della missione’; il discorso di Paolo all’Are\u00f2pago che permette all’apostolo di svelare in Cristo il volto del Dio ignoto; lo slancio missionario di Francesco, che invia i suoi primi otto compagni ad annunciare il Cristo. Il piano pastorale, ideato con valenza biennale, propone nella missione il suo primario obiettivo, sottolineandone la valenza kerigmatica: dare vigoroso annuncio e testimonianza concreta di Ges\u00f9, nostro Dio e salvatore, morto e risorto per la nostra redenzione. Il metodo d’attuazione prevede il consolidamento delle buone pratiche gi\u00e0 presenti nella diocesi, accanto ad alcune iniziative volte al raggiungimento di quanti sono estranei alla vita parrocchiale. Tra i momenti formativi: la lectio divina settimanale in parrocchia sui testi della domenica; i centri d’ascolto sulla Prima lettera ai Corinzi; i mini-corsi (circa 4 incontri) di Cristologia fondamentale. Nell’ottica di potenziare le opportunit\u00e0 presenti, nei santuari si offriranno sussidi sul mistero di Cristo; si valorizzer\u00e0 la preghiera del rosario come percorso cristologico-kerigmatico, nonch\u00e9 il momento della benedizione pasquale alle famiglie. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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