Il Sinodo \u00e8 giunto alla sua conclusione. Per il suo Segretario generale, mons. Gualtiero Sigismondi, la conclusione coincide con il suo passaggio, in qualit\u00e0 di Pastore, nella vicina diocesi di Foligno. Dall’annuncio della sua nomina, il 3 luglio scorso, non ha cessato di adempiere al suo incarico di Vicario generale e ha continuato ad occuparsi delle ultime fasi del Sinodo nonostante ‘testa’ e ‘cuore’ siano sempre pi\u00f9 proiettati al 5 ottobre, data dell’ingresso in diocesi. Mons. Sigismondi, cosa ha rappresentato per lei l’esperienza del Sinodo? ‘Difficile rispondere. Potrei dire che \u00e8 stata l’esperienza pi\u00f9 bella che ho vissuto da vicario generale ed \u00e8 quella che mi permette di mettere il sigillo al servizio che il Signore, attraverso l’arcivescovo, mi ha chiesto di svolgere in questa diocesi. Perch\u00e9 mi ha permesso di dare forma all’ecclesiologia del Concilio Vaticano II, a quei concetti che ho insegnato per diversi anni, partendo da una convinzione che mi attraversa e cio\u00e8 che l’amore per Cristo sarebbe un vago affetto se non si esprimesse nell’amore alla Chiesa. Credo che il Sinodo abbia dato questo contributo facendo fare ai sinodali proprio questa esperienza. Lo dico per averlo vissuto io stesso cos\u00ec ma anche avendo raccolto testimonianze in questo senso’. Con quale spirito ha affrontato questo compito? ‘Anzitutto la convinzione che Dio d\u00e0 la luce necessaria per il passo successivo. Nell’anno, faticosissimo della progettazione credo che abbiamo trovato la formula vincente che poi \u00e8 stat confermata dalla partecipazione. Abbiamo puntato sui ruppi, anche per la fase finale di dibattito dei documenti e della raccolta degli emendamenti e qui davvero tutti hanno portato il loro contributo. Ora vedo i documenti che andremo a votare veramente ricchi. Tutti possono dire di averci messo mano’. I documenti da votare sono quelli consegnati a fine giugno? Il Vescovo li ha gi\u00e0 visti? ‘S\u00ec, certamente. Il Sinodo vota i documenti che ha messo nelle mani del vescovo che, da parte sua, ha gi\u00e0 preso visione dei testi e posso dire che ha espresso gi\u00e0 un sostanziale consenso. A lui spetta il compito dell’ultima parola, non solo di promulgarli ma anche di arricchirli con il contributo della sua esperienza e del suo discernimento dopo che per tutto il Sinodo \u00e8 rimasto in ascolto. Ha preso in mano i testi e so che li ha letti con grande attenzione in questa estate. Il 28 settembre li promulgher\u00e0 mettendoci anche la sua mano, e non solo la firma’. Quale idea ecclesiale l’ha guidata in questo compito? ‘La traduco con una espressione di San Cipriano il quale dice che ‘senza il cemento della concordia \u00e8 impossibile fare Chiesa perch\u00e9 lo Spirito non trova lo spazio su cui agire’. Questa \u00e8 stata la preoccupazione costante e anche la difficolt\u00e0 di cui hanno risentito gli stessi gruppi di studio’. Ci sono stati momenti o punti di particolare difficolt\u00e0 che hanno richiesto un intervento? ‘Nel Sinodo \u00e8 emersa molto forte la tensione tra parrocchia e movimenti e soprattutto nella fase redazionale c’\u00e8 stato un intervento preciso. Mi riferisco alla scelta, nel documento sull’evangelizzazione, di affrontare la questione, che che nella prima stesura attraversava tutto il documento, solo alla fine per significare che questo \u00e8 un capitolo in larga parte ancora da scrivere. E tuttavia \u00e8 un capitolo di cui conosciamo gi\u00e0 i nodi centrali che sono stati messi sul tavolo. Su questa questione credo che si giocher\u00e0 buona parte della stagione post-sinodale’. Ora lei sar\u00e0 Vescovo di Foligno e mons. Giuseppe Chiaretti \u00e8 in attesa della nomina del successore. Sar\u00e0 lui a prendere in mano i frutti del Sinodo. Cosa ne far\u00e0? ‘Il nuovo vescovo trova un biglietto da visita della nostra chiesa, non dello stato di salute, ma della sua identit\u00e0, veramente inedito e molto bello. I documenti sinodali sono un punto di partenza che rivelano la bellezza della nostra Chiesa che non ha solo problemi da risolvere ma tante risorse. Lo dico con un’immagine: c’\u00e8 uno straordinario giacimento di missionariet\u00e0 del laicato e una ricchissima miniera di generosit\u00e0 dei preti’. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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