{"id":6862,"date":"2008-08-01T00:00:00","date_gmt":"2008-08-01T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=6862"},"modified":"2015-06-18T15:40:41","modified_gmt":"2015-06-18T13:40:41","slug":"dar-da-mangiare-agli-affamati","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/dar-da-mangiare-agli-affamati\/","title":{"rendered":"Dar da mangiare agli affamati"},"content":{"rendered":"
Matteo lega il miracolo della moltiplicazione dei pani dei pesci alla morte di Giovanni Battista. Ges\u00f9 \u00e8 stato appena informato – dai discepoli del precursore e amico – del delitto compiuto da Erode Antipa su istigazione della moglie Erodiade. Si ritira allora, in segno di lutto, in un luogo solitario per pregare e pensare all’amico. Sono con lui i suoi discepoli. Il grande dispiacere per la perdita di quella persona cara, Ges\u00f9 lo lenisce col silenzio, la solitudine, la preghiera. Il suo ritiro \u00e8 violato per\u00f2 dalla folla che ha bisogno di lui. Egli comprende che a ricordare l’amico, pi\u00f9 del pianto, valgono le opere di bene. Matteo sembra dire dunque che Ges\u00f9 compie i miracoli di guarigione e moltiplicazione del pane per onorare il grande profeta martire appena scomparso.<\/p>\n
La carit\u00e0 \u00e8 sempre il migliore suffragio. I miracoli sgorgano dal grande amore di compassione che Ges\u00f9 ha verso la gente bisognosa, che gli si accalca intorno, variante di quella profonda amicizia che lo legava a Giovanni Battista. Soprattutto, il gesto del pane donato agli affamati fino alla saziet\u00e0 diviene, per l’evangelista, un segno della carit\u00e0 di quel Dio che aveva donato, per quaranta anni, la manna dal cielo al suo popolo in cammino nel deserto, dopo avergli donato la sua parola come nutrimento spirituale. Parola e pane sono qui i doni di Ges\u00f9: la parola che cura e istruisce, il pane che nutre per la vita. Ges\u00f9 era un uomo concreto, non un sognatore. Ha salvato l’uomo tutto intero, non solo la sua anima. Cos\u00ec lo aveva creato Dio, cos\u00ec egli lo redime. I miracoli sono il suo impegno per la salute del corpo, le sue parole sono lo strumento per la salvezza dell’anima. La grande folla che si accalca attorno a Ges\u00f9 per ascoltare la sua parola e ottenere la guarigione dei malati che trascina con s\u00e9, merita comprensione, simpatia e compassione.<\/p>\n
Il cuore del Figlio di Dio non pu\u00f2 rimanere sordo alla muta invocazione di aiuto che sale da quella sua gente. Nessuno chiede esplicitamente nulla, ma parlano quegli occhi e quelle orecchie protesi; grida soprattutto quella fame e sete di Dio che ognuno si porta dentro. Questo grido inespresso muove Ges\u00f9, che lo sa interpretare, e lo muove all’azione. Quelle persone hanno ascoltato attente e pazienti il suo insegnamento fino a sera, quasi senza accorgersi che il tempo trascorreva inesorabile. \u00c8 l’ora della cena, il principale pasto della giornata; il luogo dove sono \u00e8 disabitato, e gli apostoli sollecitano Ges\u00f9 a licenziare la gente perch\u00e9 vada nei paesi vicini a comprarsi il pane prima che si faccia buio. La risposta di Ges\u00f9 li coglie di sorpresa: “Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare”.<\/p>\n
\u00c8 una proposta impossibile, che va oltre le loro risorse, sia perch\u00e9 \u00e8 impossibile trovare tanto cibo in quel luogo deserto, sia perch\u00e9 costerebbe un patrimonio, che non hanno. Ma Ges\u00f9 chiede ai discepoli di cambiare prospettiva: sostituire il “comprare” con il “donare”; un capovolgimento dell’economia umana fondata sul potere di acquisto del denaro. Questo tipo di economia commerciale mostra ancora oggi la sua impotenza a risolvere i problemi della povert\u00e0 del mondo. I poveri non hanno nulla da dare in contraccambio, perci\u00f2 sono lasciati nella fame e nel sottosviluppo. Difficile trovare chi fornisca aiuti a fondo perduto, per mettere in movimento iniziative e sviluppo nei Paesi che non hanno risorse in tal senso. La scusa che impedisce spesso la carit\u00e0 \u00e8 la convinzione che \u00e8 troppo poco ci\u00f2 che si pu\u00f2 dare per cambiare una situazione di fame, \u00e8 una goccia in un deserto, sparisce nel nulla in un pozzo senza fondo. Di questa mentalit\u00e0 risente la risposta dei discepoli: “Non abbiamo altro che cinque pani e due pesci”. Pochissima cosa per una folla cos\u00ec grande, un aiuto perfettamente inutile.<\/p>\n
Era la merenda di un bambino, dice Giovanni (Gv<\/em> 6,9), figuratevi se poteva servire da cena a migliaia di persone! Ges\u00f9, per fare il miracolo, ha chiesto la minima collaborazione umana, anche se sproporzionata. Solo dopo quel piccolissimo gesto di generosit\u00e0, il poco diventa molto, l’indigenza diventa abbondanza, la fame si trasforma in saziet\u00e0. Dio non fa tutto da solo, sollecita la nostra generosit\u00e0, si serve della nostra povert\u00e0 per operare miracoli nel mondo. Del resto sono sempre i poveri ad aiutare i poveri, perch\u00e9 sanno bene ci\u00f2 che significa povert\u00e0 e fame. Quel piccolo atto di carit\u00e0 di un bambino fa scattare la scintilla del miracolo nelle mani di Ges\u00f9. Egli ordina alla folla di sedersi comodamente sull’erba; ci tiene alla dignit\u00e0 di un banchetto che faccia sentire le persone come ospiti graditi, con un minimo di accoglienza umana. Nessuno si deve sentire trattato da straccione in fila per un pane.<\/p>\n Solo ora pu\u00f2 cominciare la distribuzione del cibo: Ges\u00f9 prende i pani e pesci, alza gli occhi al cielo, recita la preghiera di ringraziamento a Dio Padre, “che d\u00e0 il cibo ad ogni vivente”, spezza il pane e il pesce e fa servire a tutti la cena dai suoi discepoli. Il cibo si moltiplica nelle mani del Signore e passa nelle mani dei discepoli addetti al servizio delle mense. Cos\u00ec arriva, benedetto e abbondante, nelle mani dei commensali, serviti e riveriti con grande delicatezza. Ges\u00f9 sa fare le cose per bene: il suo dono non umilia, ma esalta l’uomo che lo riceve con signoria. Il banchetto sull’erba del prato ai bordi del lago di Genezaret \u00e8 l’anticipo simbolico del banchetto pasquale dell’eucaristia celebrato qualche mese dopo a Gerusalemme. Il suo significato eucaristico \u00e8 evidenziato dall’evangelista Giovanni (Gv<\/em> 6,16-58).<\/p>\n I gesti compiuti da Ges\u00f9 sono quelli dell’ultima cena: “prese il pane, rese grazie, lo spezz\u00f2 e lo diede”. Ormai nella Chiesa apostolica quel gesto \u00e8 ripetuto dai discepoli di Cristo nelle celebrazioni delle chiese locali. Ma rimane per i fedeli l’invito alla solidariet\u00e0 verso i poveri, come segno di autenticit\u00e0. Perci\u00f2 fin dai tempi apostolici non ci fu mai eucaristia senza la raccolta delle offerte per i poveri. Questo sta a significare che la carit\u00e0 nella Chiesa non \u00e8 un optional, ma un dovere che sgorga dal dono che Ges\u00f9 fa di se stesso nel sacramento e dall’invito rivolto agli apostoli: “Voi stessi date da mangiare ai poveri”, io far\u00f2 il resto che manca. Nessuno si pu\u00f2 tirare indietro.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Matteo lega il miracolo della moltiplicazione dei pani dei pesci alla morte di Giovanni Battista. Ges\u00f9 \u00e8 stato appena informato – dai discepoli del precursore e amico – del delitto compiuto da Erode Antipa su istigazione della moglie Erodiade. Si ritira allora, in segno di lutto, in un luogo solitario per pregare e pensare all’amico. […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[492],"tags":[],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/6862"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=6862"}],"version-history":[{"count":3,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/6862\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":31597,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/6862\/revisions\/31597"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=6862"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=6862"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=6862"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}