Rito di ordinazione<\/a> episcopale del vescovo Ivan Maffeis.<\/p>\nL’omelia del Cardinale Bassetti<\/h2>\n
Il Cardinale Gualtiero Bassetti ha presieduto la liturgia ed ha tenuto l’omelia che riportiamo integralmente qui sotto.<\/p>\n
\u00abCaro fratello Ivan, vivi fino in fondo i rischi del Vangelo, dovunque il Signore ti chiami\u00bb<\/em><\/p>\nFratelli e figli carissimi,<\/em><\/p>\nsiamo convenuti in questa chiesa cattedrale per partecipare al banchetto eucaristico vivendo insieme il segno antichissimo della successione apostolica, che riconduce direttamente al mandato conferito da Gesu\u0300 a Pietro e ai primi seguaci, continuatori del messaggio e della testimonianza evangelica. Nella sua infinita misericordia, il Signore non lascia mai privo di guide il suo popolo, e ha voluto inviare a Perugia-Citta\u0300 della Pieve un nuovo pastore, che sia maestro e padre di tutta la Comunita\u0300.<\/em><\/p>\nSaluto i tanti confratelli Cardinali e Vescovi qui giunti da ogni parte d\u2019Italia, che intorno a questa sacra mensa formano una splendida corona, segno di una Chiesa viva che su mandato di Cristo estende nel tempo il suo ministero e trasmette la fede.<\/em><\/p>\nCon particolare gioia saluto l\u2019Arcivescovo di Trento, Mons. Lauro Tisi, e tutti i fedeli venuti da quella bellissima terra a visitarci e a farci il dono prezioso del nuovo pastore. Con particolare affetto saluto il fratello Dionisio esarca della comunita\u0300 ucraina in Italia, mentre gli assicuro la nostra vicinanza e la nostra preghiera per il suo Paese sconvolto dalla guerra. Saluto l\u2019Amministratore diocesano Mons. Marco Salvi e lo ringrazio per l\u2019opera svolta durante la sede vacante.<\/em><\/p>\nUn grande abbraccio ai fratelli, alle sorelle e a tutti i familiari di Don Ivan che gli sono accanto in questo giorno cosi\u0300 significativo per la sua vita. Anche il papa\u0300 Santo, la mamma Licia e il caro fratello Marco, morto prematuramente, si uniscono a noi dal cielo.<\/em><\/p>\nRingrazio i sacerdoti, i diaconi, i seminaristi, tutti i consacrati. Un distinto ossequio porgo alle autorita\u0300 di ogni ordine e grado qui convenute. <\/em>Con tanto affetto saluto il popolo santo di Dio che e\u0300 in Perugia-Citta\u0300 della Pieve, che ho amato e continuo ad amare, che ho servito come ho potuto, e che oggi consegno al cuore e nelle mani del Vescovo Ivan.<\/em><\/p>\nCome i primi discepoli, raccolti sulle rive del Lago di Galilea, cosi\u0300 oggi: il Signore manda te, Don Ivan carissimo, a proclamare il Vangelo della salvezza e a spezzare il pane della vita. Tra poco siederai sulla cattedra che fu di san Costanzo, Vescovo e martire degli anni di fondazione di questa comunita\u0300 cristiana; una cattedra dalla quale molti altri pastori hanno avuto a cuore questa Chiesa che io, ultimo di una lunga serie, ti consegno con fiducia e amore.<\/em><\/p>\nCaro Ivan, la voce di Gesu\u0300 che e\u0300 risuonata nella tua vita fin dalla fanciullezza, la voce che hai seguito nei vari ministeri che ti sono stati affidati nella Chiesa di Dio, ti chiama oggi con piu\u0300 forza: sarai successore degli Apostoli, segno personale di Cristo vivo, immagine di Lui in questa santa Chiesa particolare. Sarai icona luminosa della sua presenza nella misura in cui, imitandolo, donerai la vita: il buon pastore, infatti, dona la vita per le pecore.<\/em><\/p>\nCarissimo fratello, ho avuto modo di conoscerti e apprezzarti durante gli anni in cui abbiamo collaborato nella Conferenza Episcopale Italiana. Ho sempre ammirato le tue qualita\u0300 umane e sacerdotali, e le belle virtu\u0300 con le quali il Signore ha voluto adornarti, perche\u0301 ti spendessi per il suo popolo e la sua santa Chiesa. In momenti difficili hai saputo farti carico di grandi responsabilita\u0300, con generoso spirito di servizio, con umilta\u0300 e attaccamento alle comunita\u0300 cristiane che sono in Italia.<\/em><\/p>\nTerminato quell\u2019incarico, sei voluto tornare tra le tue valli trentine per servire la comunita\u0300 di Rovereto; lo hai fatto per amore e con cura e oggi i tuoi parrocchiani sono venuti in gran numero per salutarti, ringraziarti e gioire con te per il dono dell\u2019episcopato, con la sofferenza di averti perso.<\/em><\/p>\nFratello carissimo, il Signore Gesu\u0300 Cristo ti chiede ora di completare il dono della tua vita; ti pone dinanzi le responsabilita\u0300 del ministero realizzato nella pienezza del sacerdozio. Sarai padre, pastore e maestro della porzione del popolo Santo di Dio che in Perugia-Citta\u0300 della Pieve, e che percorre da secoli il suo cammino di Chiesa.<\/em><\/p>\nA te, caro fratello, sara\u0300 chiesto, come a Mose\u0300, di intercedere per il popolo, anche quando le strade sembrano divergere. Il nostro Dio e\u0300 un Dio di misericordia, che aspetta ogni figlio per riabbracciarlo. Con la consapevolezza di essere stato amato e perdonato tu stesso per primo, come dice san Paolo, sarai chiamato a tua volta ad andare incontro ad ogni pecorella che ha lasciato l\u2019ovile per migrare in pascoli lontani, e allo stesso tempo cercherai la dracma nascosta, immagine di quei figli che, pur rimasti in casa, non si sentono piu\u0300 amati ne\u0301 visti e si nascondono allo sguardo e al cuore del Padre. E\u0300 tuo compito, com\u2019e\u0300 nel tuo carattere, andare alla sostanza delle cose, prenderti cura di quelli che sono lontani ed estranei, e di quelli che sono ancora nel gregge. E, per tutti, spendere la vita.<\/em><\/p>\nCarissimo, ti consegno stasera una Chiesa dalla storia antica, che ha vissuto la gioia della comunione in Cristo e dei frutti della pace, ma che ha anche sofferto per le divisioni e le tragedie della storia. Metto nelle tue mani una Chiesa, forse povera di mezzi, ma ricca della forza dello Spirito Santo, che sempre consola e illumina il cammino dei fedeli. <\/em>
\nStamani, nelle tappe che hanno segnato il tuo ingresso in diocesi, hai gia\u0300 fatto delle scelte evangeliche. Il tuo cuore di pastore non ti impedira\u0300 di trovare strade sempre nuove per andare incontro a tutti, e persino a quelle persone che hanno difficolta\u0300 a rapportarsi con la Chiesa.<\/em><\/p>\nTroverai qualche ferita da medicare, inclusa forse l\u2019indifferenza, che fa tanto soffrire chi la prova e chi la riceve; troverai solitudine e dolore; ma troverai, credimi, tanta gioia e speranza in tutti coloro che hanno fatto l\u2019esperienza dell\u2019amore di Dio. Troverai la forza e la bellezza dei giovani, verso cui tutta la comunita\u0300 e\u0300 impegnata nella trasmissione della fede; troverai famiglie in difficolta\u0300, ma consapevoli che l\u2019amore e\u0300 piu\u0300 forte di ogni divisione. Troverai un grande sforzo di carita\u0300, che si esplica in mille modi, istituzionali e capillari, anche dove meno te lo aspetteresti.<\/em><\/p>\nSemplicemente accogliendo e ascoltando, come sai fare tu, ma soprattutto scavando, con la tenacia che ti distingue, incontrerai una terra ricca di fede, di tradizioni religiose e di insigni istituzioni culturali e accademiche. Di fronte a tanta ricchezza di vita e di opere, che i padri ci hanno tramandato, lasciati commuovere, come <\/em>sono commosso stasera io, che dopo tredici anni lascio a te la guida di questo popolo, a me carissimo. <\/em><\/p>\nCome fratello piu\u0300 anziano, ti dico: ama e spenditi per questa nostra Chiesa, con i suoi preti, coi suoi consacrati, con la gioia di tante famiglie e di tante persone umili! Non spegnere mai i sogni dei nostri ragazzi e <\/em>dei giovani. Piuttosto, custodiscili! Custodisci e coltiva i semi di bene che ovunque incontrerai! <\/em>Metti tutto il tuo impegno di successore degli apostoli nel promuovere la fedelta\u0300 a Cristo e al Vangelo, perche\u0301 si possa passare sempre piu\u0300 da un cristianesimo di tradizione ad un cristianesimo di convinzione. Vedrai <\/em>che si tratta di un cammino intrapreso, ma ci vorra\u0300 ancora coraggio e dedizione.<\/em><\/p>\nPadri non si nasce, neppure con l\u2019episcopato; \u00abpadri si diventa\u00bb. Si diventa con fatica e gioiosa <\/em>gestazione, camminando insieme, insieme lavorando, insieme amando, sempre col canto sulle labbra, come Francesco d\u2019Assisi che cantava la \u00abperfetta letizia\u00bb, anche quando, andando per l\u2019aspra e desolata Valle del Tescio, come dicono le Fonti Francescane, sbucarono dei briganti che l\u2019acciuffarono: \u00abChe hai da cantare con tanta allegria e chi sei?\u00bb. Francesco rispose: \u00abSono l\u2019araldo del gran re!\u00bb. Lo gettarono in fondo ad un burrone, ma lui continuava a cantare. Come Francesco, non ti manchi mai la gioia della sequela di Cristo, che orientera\u0300 ogni tua azione di pastore.<\/em><\/p>\nCaro fratello, sei innalzato alla dignita\u0300 episcopale? Sei innalzato sulla croce! Lasciati attrarre da Gesu\u0300. Inginocchiati come lui nel servizio di tutti. Fermati dinanzi ad ogni ferito, ad ogni abbandonato e dimenticato: e, come il buon Samaritano, caricatelo sulle spalle per portarlo al sicuro. Perdona, accogli, ascolta, illumina, fortifica e guida con i doni dello Spirito, e sempre offri te stesso in riscatto per tutti. Vivi fino in fondo i rischi del Vangelo, dovunque il Signore ti chiami.<\/em><\/p>\nLa Chiesa di Trento ti dona a questa nostra di Perugia-Citta\u0300 della Pieve. Possano entrambe gioire di te sempre, per le meraviglie dell\u2019amore di Dio nella tua vita! <\/em>Maria Santissima, qui venerata con il titolo di Madonna delle Grazie in quanto Madre della divina Grazia, col suo \u00abEccomi\u00bb ha acceso la speranza del mondo intero. Interceda Lei per te, affinche\u0301 il Signore che ti ha chiamato porti a compimento questa nostra speranza!<\/em><\/p>\n\n