{"id":6845,"date":"2008-07-25T00:00:00","date_gmt":"2008-07-25T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=6845"},"modified":"2015-06-18T15:43:49","modified_gmt":"2015-06-18T13:43:49","slug":"un-tesoro-da-scoprire-tra-le-maglie-della-vita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/un-tesoro-da-scoprire-tra-le-maglie-della-vita\/","title":{"rendered":"Un tesoro da scoprire tra le maglie della vita"},"content":{"rendered":"
Ormai sono rimasti pochi tesori da scavare nella terra e poche perle da scoprire, ma l’uomo continua ad inseguire il sogno di una improvvisa fortuna che gli dia ricchezza per l’intera vita. Altrimenti non avrebbero tanto successo le lotterie nazionali, le scommesse, i giochi d’azzardo, i casin\u00f2, dove si rincorre la dea bendata. Ges\u00f9 conosceva i sogni nascosti dei suoi umili ascoltatori e li usava per la sua pedagogia. Per molti il valore pi\u00f9 grande della vita \u00e8 la ricchezza, il benessere. Il Signore, con le parabole di oggi, afferma che la cosa pi\u00f9 preziosa della vita \u00e8 la salvezza spirituale (il Regno, la vita) da lui portata. Essa ha un valore inestimabile e sarebbe da stolti farsela sfuggire. Tutti capiscono che \u00e8 in gioco il loro futuro, la vita eterna. Le prime due parabole del Vangelo di oggi sono gemelle e possono avere il sapore di fiaba, se non fossero raccontate con estrema sobriet\u00e0. Non concedono nulla alla fantasia, che potrebbe distrarre l’attenzione dal contenuto centrale: dicono infatti che non c’\u00e8 nulla al mondo che valga quanto il regno di Dio, che ripaga ogni sacrificio e ogni rinuncia, perch\u00e9 da sicurezza in questa vita e felicit\u00e0 oltre la morte.<\/p>\n
La terza e ultima parabola richiama da vicino quella della zizzania raccontata domenica scorsa. Distingue due tempi della vita. Anzitutto lo scorrere lento degli anni che, come una rete da pesca, rastrella il nostro mare accumulando esperienze e opere buone cattive. Segue il tempo finale in cui il grande pescatore, che \u00e8 Dio, far\u00e0 la cernita del pescato e separer\u00e0 il bene dal male. Tutti dobbiamo passare in quelle mani salvifiche, che valuteranno la ricchezza della nostra vita. Allora egli scoprir\u00e0 se abbiamo trovato il vero tesoro, che d\u00e0 valore alla nostra esistenza, se ce lo siamo fatto sfuggire o lo abbiamo dissipato in maniera incosciente. Esaminiamo i tre racconti. Il primo ha per protagonista un bracciante che lavora la terra non sua. Sotto quelle zolle, inaspettatamente, affiora un tesoro nascosto l\u00ec in tempo di guerra, quando le razzie dei soldati non risparmiavano nulla e nessuno. Forse il proprietario era stato ucciso e nessuno aveva mai saputo dove aveva riposto il suo gruzzolo.<\/p>\n
Questo operaio giornaliero occasionale lo trova. Pensa che in quella cassetta o in quel vaso seppellito ci sia una fortuna da non farsi sfuggire, perch\u00e9 risolve tutti i suoi problemi di vita grama. La parabola non si pone il problema del diritto di propriet\u00e0, registra solo la reazione spontanea del protagonista e degli ascoltatori. Quell’uomo fa di tutto per comperare quel campo fortunato; vende la sua casa e le povere cose che possiede, disposto anche ad indebitarsi. Sarebbe da stolti farsi sfuggire quest’unica fortunata occasione della vita, per uno che vive nel bisogno. Il secondo racconto ha invece per protagonista un commerciante ricco che cerca il colpo di fortuna per mettersi in pensione e non avere pi\u00f9 preoccupazioni economiche.<\/p>\n
\u00c8 un cercatore di professione, non come il salariato che \u00e8 baciato inaspettatamente dalla fortuna. Infatti, un giorno trova sul mercato che frequenta una perla di inestimabile valore. Alcune perle, allora pescate nel mar Rosso, avevano prezzi da capogiro, valevano miliardi. Il furbo mercante, che ha l’occhio clinico per gli affari, subodora il colpo grosso della sua vita e non ci pensa due volte. Vende perfino i suoi magazzini con le merci che contengono e compra quella perla. Ora \u00e8 veramente ricco e si pu\u00f2 mettere al riposo. A chi e perch\u00e9 Ges\u00f9 racconta queste parabole? Sono parabole della decisione e della conversione, indicano una svolta decisiva della vita.<\/p>\n
I primi destinatari dovettero essere gli apostoli, che avevano lasciato tutto e lo avevano seguito (Mt<\/em> 4,18-22). Ges\u00f9 aveva detto al giovane ricco: “Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi. Udito questo, il giovane se ne and\u00f2 triste, perch\u00e9 aveva molte ricchezze” (19,21s). Pietro aveva preso allora la parola: “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito. Che cosa ne otterremo?” Ges\u00f9 disse loro: “Chiunque avr\u00e0 lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome , ricever\u00e0 cento volte tanto e avr\u00e0 in eredit\u00e0 la vita eterna” (19,27-29). Dentro ci sono tutti quei credenti che hanno preso sul serio il Vangelo e si sono messi alla sequela di Ges\u00f9, ritenendo il resto cosa secondaria che si pu\u00f2 anche perdere, magari rinunciandovi. Chi ha Dio, ha tutto. La scelta di Dio e delle sue parole vale pi\u00f9 di ogni altra cosa al mondo. C’\u00e8 solo da chiedersi se ci crediamo veramente.<\/p>\n La terza parabola sembra non aver nulla a che fare con le due precedenti, eppure le completa. Descrive infatti il momento della verifica delle scelte che siamo chiamati a fare. \u00c8 radicata nell’ambiente del lago di Tiberiade, dove Ges\u00f9 predicava. Vedeva ogni mattina i pescatori trascinare a terra la loro rete a strascico, che aveva rastrellato il lago tutta la notte in cerca di buoni pesci. Nel lago ce n’erano 24 specie, non tutte commestibili. Durante la pesca non si pu\u00f2 valutare il pescato, perch\u00e9 la rete raccoglie tutto, pesci buoni e pesci cattivi. Bisogna aspettare la fine per giudicare e fare la cernita. La mano e l’occhio esperti del pescatore divino soppeseranno il valore di ogni pesce che viene tirato a riva. Durante la vita Dio non giudica, attende le nostre scelte, valide fino all’ultimo momento. Sa che la sua Chiesa \u00e8 come quella rete, contiene buoni e cattivi. Egli aspetta con pazienza, come il pescatore, la fase finale, quando la rete arriva ai suoi lidi eterni.<\/p>\n Fino all’ultimo, lo sostiene una segreta speranza: che i pesci cattivi diventino buoni. Accade spesso nella sua rete, non in quella del pescatore del lago. C’\u00e8 gente che si converte anche all’ultimo minuto, come il ladrone sulla croce; allora cambia il valore della vita. Solo Dio pu\u00f2 pronunciare la parola “fine” per noi che siamo giunti alla meta. La nostra speranza \u00e8 che allora trovi nella nostra vita quel tesoro e quella perla che abbiamo acquistato con fatica e impegno durante il tempo della nostra esistenza terrena. Le sette parabole che Ges\u00f9 ci ha raccontato per tre domeniche successive miravano a farci diventare consapevoli dell’originalit\u00e0 del suo insegnamento sul Regno dei cieli, cio\u00e8 sul modo di agire di Dio nella storia e nella nostra vita. Se accettiamo l’insegnamento siamo “come il padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche”, abbiamo cio\u00e8 il vero discernimento cristiano della vita, sappiamo valutare ci\u00f2 che vale e ci\u00f2 che non vale.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Ormai sono rimasti pochi tesori da scavare nella terra e poche perle da scoprire, ma l’uomo continua ad inseguire il sogno di una improvvisa fortuna che gli dia ricchezza per l’intera vita. Altrimenti non avrebbero tanto successo le lotterie nazionali, le scommesse, i giochi d’azzardo, i casin\u00f2, dove si rincorre la dea bendata. Ges\u00f9 conosceva […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[492],"tags":[],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/6845"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=6845"}],"version-history":[{"count":3,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/6845\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":31595,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/6845\/revisions\/31595"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=6845"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=6845"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=6845"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}