{"id":67802,"date":"2022-07-29T11:44:07","date_gmt":"2022-07-29T09:44:07","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=67802"},"modified":"2022-07-29T11:44:07","modified_gmt":"2022-07-29T09:44:07","slug":"siccita-a-monte-guai-a-valle","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/siccita-a-monte-guai-a-valle\/","title":{"rendered":"Siccit\u00e0 a monte, guai a valle"},"content":{"rendered":"

 <\/p>\n

\n
\n

di<\/span> Andrea Zaghi<\/strong><\/span><\/p>\n

Siccit\u00e0 anche in alta montagna. Con tutto quello che ne consegue, anche in termini produttivi ed economici. A sollevare il problema sono stati ancora una volta i coltivatori diretti. E con ragione, visto che proprio in questi giorni l\u2019agricoltura di montagna inizia a vivere uno dei suoi momenti pi\u00f9 intensi e produttivi. Il monitoraggio condotto da Coldiretti non lascia spazio a molte speranze.<\/span><\/p>\n

L\u2019organizzazione parla di una \u201csituazione drammatica sui pascoli in altura, che coinvolge vaste aree montane dalla Lombardia al Veneto, dal Piemonte all\u2019Emilia, con prati secchi che costringono le greggi a spostarsi sempre pi\u00f9 dentro nei boschi; caldo anomalo, fonti d\u2019acqua in affanno, con gli animali che rischiano di non avere da bere, e in alcuni casi vengono dissetati da rifornimenti di emergenza trasportati con gli elicotteri, con le autobotti e con le cisterne trainate dai trattori\u201d. In conseguenza della mancanza di acqua, le mucche stanno producendo tra il 10 e il 20% di latte in meno. Cosa significa tutto questo?<\/span><\/p>\n

Dal punto di vista immediato, oltre ai maggiori costi di produzione e al rischio concreto di un abbattimento della produzione stessa, la prospettiva \u00e8 quella di un ritorno a valle delle mandrie in tempi piuttosto brevi. \u201cLa situazione dei pascoli in montagna \u00e8 molto critica \u2013 aggiunge Coldiretti \u2013, e in diverse zone si sta procedendo anticipatamente con il secondo taglio di fieno per salvare il salvabile, visto che dal punto di vista della quantit\u00e0 si sta raccogliendo il 40% del foraggio che invece si sarebbe in una stagione normale. Molte aziende sono costrette ad acquistarlo a prezzi altissimi, quando riescono a trovarlo\u201d.<\/span><\/p>\n

Ma c\u2019\u00e8 dell\u2019altro. Stando sempre ai coltivatori, infatti, si sta assistendo a \u201cun profondo cambiamento <\/span>del paesaggio dai pascoli ai ghiacciai. La mancanza di acqua sta mettendo in crisi un sistema fondamentale per l\u2019agricoltura e l\u2019allevamento in montagna, mettendo a rischio produzioni tipiche, dai formaggi ai salumi\u201d. Quanto tutto questo sia irreversibile \u00e8 ancora difficile dirlo, ma che stia accadendo \u00e8 un fatto. Se poi agli effetti della siccit\u00e0 appena descritti si aggiungono quelli dell\u2019ondata di incendi che sta devastando centinaia di ettari di bosco in svariate aree della Penisola, si capisce bene la complessit\u00e0 della situazione. E non basta ancora, perch\u00e9 siccit\u00e0 e caldo, oltre agli incendi, stanno favorendo anche un netto cambiamento dell\u2019assetto delle risorse idriche del Paese. A questo proposito, in questi giorni l\u2019Associazione dei consorzi irrigui e di bonifica (Anbi) ha lanciato un nuovo allarme. <\/span><\/p>\n

\u201cI prelievi d\u2019acqua a profondit\u00e0 maggiori dichiarano – comportano gravi rischi per l\u2019equilibrio idrogeologico. La risposta alla siccit\u00e0 non pu\u00f2 essere la cultura del pozzo, bens\u00ec l\u2019utilizzo razionale delle risorse di superficie, che devono essere incrementate, diminuendo la percentuale d\u2019acqua che termina inutilizzata in mare, oggi pari all\u201989% dei circa 300 miliardi di metri cubi di pioggia, che annualmente cadono sul nostro Paese\u201d. Gi\u00e0, \u201ccultura\u201d. Quanto richiamato da Anbi va nella direzione giusta. Ci\u00f2 che sta accadendo oggi, pur avendo cause naturali, \u00e8 anche frutto della carenza di una cultura della prevenzione e dell\u2019investimento, del razionale uso delle risorse e della loro conservazione. Premura che in Italia, ma non solo in Italia, per troppo tempo \u00e8 mancata, o comunque \u00e8 stata poco coltivata. C\u2019\u00e8 quindi molto da fare, e bene e in fretta.<\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

  di Andrea Zaghi Siccit\u00e0 anche in alta montagna. Con tutto quello che ne consegue, anche in termini produttivi ed economici. A sollevare il problema sono stati ancora una volta i coltivatori diretti. E con ragione, visto che proprio in questi giorni l\u2019agricoltura di montagna inizia a vivere uno dei suoi momenti pi\u00f9 intensi e […]<\/p>\n","protected":false},"author":393,"featured_media":67806,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[3],"tags":[],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/67802"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/393"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=67802"}],"version-history":[{"count":3,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/67802\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":67805,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/67802\/revisions\/67805"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/67806"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=67802"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=67802"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=67802"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}