editoriale<\/a> a firma del direttore Daniele Morini pubblicato nel n. 24 del 1 luglio 2022.
\n<\/em><\/p>\nLa lettera di Stefano Bucaioni<\/h2>\n
Caro Direttore,<\/p>\n
Le famiglie sono vivissime e, a dimostrarlo, sono le piazze. Prendendo spunto dall\u2019apertura del suo editoriale, mi sono permesso di declinarla al plurale, provando ad offrire il contributo della nostra comunit\u00e0 all\u2019interessante riflessione che ho letto sulle pagine de La Voce<\/em>. Parlare di \u201cfamiglie\u201d anzich\u00e9 di \u201cfamiglia\u201d<\/strong>, infatti, non \u00e8 un espediente retorico per piantare una bandierina progressista nella discussione pubblica, ma il tentativo che la nostra comunit\u00e0 porta avanti da anni per tirar fuori il tema dal piano dell\u2019ideologia<\/strong> e riportarlo dove dovrebbe stare: nelle piazze, nelle strade, sul piano della vita concreta delle persone. Un tentativo che, evidentemente, sta a cuore ad entrambi.<\/p>\nHo seguito da vicino, per il ruolo che ricopro, l\u2019evolversi delle polemiche attorno a questa edizione dell\u2019Umbria Pride<\/strong>. Ho visto, per l\u2019ennesima volta, i soliti personaggi politici rivendicare la rappresentanza politica della Chiesa umbra e utilizzare \u201cla famiglia\u201d come una clava con cui provare a schiacciare noi persone LGBT+, i nostri diritti, le nostre famiglie e le nostre rivendicazioni. Ho assistito ai balletti, alle invettive e alle guerre di potere nel centro-destra umbro, che con le polemiche sul patrocinio alla manifestazione davano inizio alla guerra per un posto in lista alle prossime elezioni politiche.<\/p>\nInfine ieri ho letto il suo editoriale<\/strong> e sono rimasto colpito perch\u00e9, tra le righe, ho scorto la sfida del dialogo<\/strong> e il coraggio di provare a sminare un terreno che per troppi decenni \u00e8 stato un campo di battaglia sulla pelle di tante, troppe, persone. Ammirando quel coraggio ho deciso di accettare la sua sfida e di provare a offrire il contributo della mia comunit\u00e0 alla sua preziosa riflessione.<\/p>\nLe piazze dell\u2019Umbria Pride di sabato<\/strong> e dell\u2019Incontro delle famiglie di domenica<\/strong> portano certamente visioni e interpretazioni diverse rispetto a temi importanti come quello delle famiglie, della sessualit\u00e0, dell\u2019autodeterminazione. Ma sono visioni che, come ci dimostrano la maggior parte dei paesi europei, possono convivere, arricchendosi reciprocamente, in uno stato laico come l\u2019Italia.<\/p>\nUscendo dallo schema che ci impongono i nuovi \u201ccrociati\u201d della destra, credo sia possibile immaginare una societ\u00e0 in cui ogni persona possa contribuire al benessere collettivo con le proprie identit\u00e0, con le proprie convinzioni e con la propria fede, senza rinunciare a se stessa e senza pretendere che gli altri rinuncino a loro stessi.<\/p>\n
L\u2019Umbria Pride<\/strong>, cos\u00ec come i tantissimi pride<\/strong> che si svolgono in Italia e nel resto del mondo, non ha mai avuto e mai avr\u00e0 come bersaglio la \u201cfamiglia tradizionale\u201d<\/strong>, tanto pi\u00f9 che di \u201cfamiglie tradizionali\u201d al Pride ce ne erano veramente tante, variamente composte e estremamente orgogliose. Piuttosto, il vero antagonista del Pride \u00e8 chi utilizza la \u201cfamiglia\u201d come un\u2019ideologia dell\u2019odio e dell\u2019esclusione. Nessuna rivendicazione della comunit\u00e0 LGBTI+ contiene la censura o l\u2019abrogazione dei diritti delle \u201cfamiglie tradizionali\u201d.<\/p>\nL\u2019obiettivo delle nostre rivendicazioni<\/strong>, al contrario, \u00e8 ed \u00e8 sempre stato l\u2019estensione di tali diritti alle tante e nuove formazioni familiar<\/strong>i, per dar loro dignit\u00e0 e dare finalmente l\u2019opportunit\u00e0 a tutte e tutti di vivere pienamente, felicemente e in armonia la propria identit\u00e0, il proprio orientamento sessuale e le proprie relazioni. Quegli attacchi che provengono dai Pride, e che spesso prendono come bersaglio proprio la Chiesa cattolica, non sono altro che il diretto risultato di chi, rivendicando la rappresentanza politica della Chiesa, brandendo rosari e immagini sacre, perpetra un sistema di oppressione del quale, non possiamo nascondercelo, in passato la Chiesa cattolica \u00e8 stata direttamente responsabile.<\/p>\nLa comunit\u00e0 LGBTI+<\/strong> ha sofferto ed \u00e8 stata per secoli emarginata anche per mano della Chiesa, e un movimento di liberazione come quello dei Pride non pu\u00f2 che passare anche da una denuncia, talvolta aspra, dell\u2019oppressore.
\nAllo stesso modo, per\u00f2, \u00e8 responsabilit\u00e0 di tutte e tutti provare ad uscire dalle paludi della contrapposizione cieca, cercando con fatica un dialogo fondato sul reciproco riconoscimento e sul comune desiderio di costruire, ciascuno a modo proprio, una societ\u00e0 migliore per tutte e tutti.<\/p>\nLe rispettive differenze certamente rimangono<\/strong> e probabilmente le ferite del passato non si rimargineranno<\/strong> fintanto che la Chiesa cattolica non avr\u00e0 il coraggio di chiedere perdono per il male che nei secoli ha compiuto, avallato o tollerato contro le persone omosessuali e transessuali. Per i roghi, per le condanne e per le \u201cterapie riparative\u201d che, purtroppo, ancora oggi vengono praticate in Italia e nel mondo. Il dialogo, tuttavia, potrebbe restituirci, oltre a ci\u00f2 che ci divide, anche ci\u00f2 che ci unisce. La cura del prossimo, l\u2019accoglienza dei migranti, il sostegno di chi ha meno, il perdono di chi sbaglia, e anche la difesa delle famiglie, tutte, sottraendo finalmente questo tema dagli artigli della destra oltranzista e ipocrita per costruire una societ\u00e0 migliore, pi\u00f9 aperta, pi\u00f9 inclusiva e, quindi, pi\u00f9 felice.<\/p>\nStefano Bucaioni<\/strong>
\nPresidente di Omphalos LGBTI<\/em><\/p>\nLa lettera di Massimo Gandolfini<\/h2>\n
Egregio Direttore, ho avuto occasione di leggere sia il Suo editoriale, sia la lettera che Le ha inviato il Sig. Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos. Premesso che non amo le polemiche, che ritengo inutili, dannose e foriere solo di confusione, mi corre l\u2019obbligo di chiarire alcuni aspetti<\/strong> al fine di non lasciare ai Suoi lettori \u2013 se Lei vorr\u00e0 essere cos\u00ec cortese da pubblicare questa mia – la sensazione che quanto \u00e8 espresso in tali scritti sia espressione non di personali convincimenti, quanto piuttosto di una verit\u00e0 oggettiva e, come tale, indiscutibile.<\/p>\nLe categorie di \u201ccattolici oltranzisti\u201d e di \u201ccattolici progressisti\u201d-<\/strong> tanto spesso utilizzate – mi ricordano molto da vicino la prima Lettera ai Corinti: \u201cIo sono di Paolo \u2026 io di Apollo … io di Cefa \u2026\u201d, che l\u2019Apostolo stigmatizza e condanna senza appello, invocando il precetto dell\u2019unit\u00e0 voluto da Cristo stesso. Il popolo dei credenti in Cristo, come Lei sa bene, ha riferimenti ben precisi e ineludibili per trovare questa unit\u00e0: la Rivelazione, la Sacra Scrittura, la Tradizione ed il Magistero della Chiesa. Ogni questione, anche storico-sociopolitica, soprattutto se di valore morale, in ogni tempo, va affrontata e risolta alla luce di quell\u2019insegnamento, che indica con chiarezza la via della verit\u00e0.<\/p>\nIl compito del cristiano<\/strong> \u00e8 stato, \u00e8 e sar\u00e0 sempre di vivere e testimoniare quella verit\u00e0, nella vita privata come in quella pubblica<\/strong>. Senza dimenticare che \u201cla nostra lotta non \u00e8 contro le creature di sangue e di carne, ma contro lo spirito del male che domina in questo mondo di tenebra\u201d. La linea di pensiero promossa dalle varie associazioni LGBTQ+ \u00e8 inconciliabile con la dottrina cattolica, in cui noi fermamente crediamo e che abbiamo il dovere di annunciare sempre \u201copportune et importune\u201d.<\/p>\nNon si tratta di condannare nessuno<\/strong>, in quanto siamo assolutamente convinti che il giudizio spetta sempre e solo a Dio nostro Padre, ma non possiamo neppure lasciar passare l\u2019idea che tutto va bene<\/strong>, che tutto \u00e8 relativo, perch\u00e9 l\u2019unica cosa che conta \u00e8 che le persone siano contente e felici permettendo loro di fare ci\u00f2 che vogliono. Che cosa voleva Erode Antipa? Tenere per s\u00e9 la moglie del fratello e vivere felice cos\u00ec. Un Giovanni Battista in chiave \u201ccultura dell\u2019inclusione\u201d doveva starsene zitto, farsi i fatti suoi, vivere in casa sua i suoi valori ed il suo credo, ma senza denunciare pubblicamente il grave torto perpetrato dal re. Certamente cos\u00ec facendo si sarebbe salvato la vita, ma non era quella la sua missione \u2026 cos\u00ec come non lo \u00e8 per noi, in forza di quel Battesimo che ci fa \u201csacerdoti, re e profeti\u201d.<\/p>\nStimato Direttore, essere profeti oggi significa avere tutti contro,<\/strong> significa rimetterci la testa non materialmente (almeno per ora!) ma socialmente e essere grottescamente associati a quella categoria che tanto va di moda dei \u201cseminatori d\u2019odio\u201d. Oggi, essere pietra d\u2019inciampo<\/strong> e \u201cnon conformarsi alla mentalit\u00e0 del mondo\u201d \u2013 \u00e8 sempre San Paolo ad esortarci – significa avere il coraggio di dire che la famiglia \u00e8 una sola<\/strong>, mamma, pap\u00e0, figli, nonni e nipoti, e ogni altra unione civile, pur riconosciuta dalla legge, non \u00e8 famiglia. Significa dire a chiare lettere che aborto e eutanasia sono crimini contro la vita, inconciliabili con la rivelazione cristiana.<\/p>\nL\u2019apertura al dialogo<\/strong> \u00e8 certamente un grande e utile strumento di confronto<\/strong> all\u2019interno del vivere civile, ma non pu\u00f2 significare la rinuncia o il sottacere i valori in cui crediamo,<\/strong> che \u2013 non dimentichiamocelo mai \u2013 sono la via della vera felicit\u00e0 per ogni uomo. L\u2019uomo non \u00e8 felice perch\u00e9 fa ci\u00f2 che vuole, perch\u00e9 vive il delirio del libero arbitrio (mascherato da autodeterminazione senza limiti, come si vuole oggi): speriamo che almeno noi \u2013con tutti i nostri limiti e le nostre personali miserie \u2013 abbiamo chiaro che la felicit\u00e0 \u00e8 fare la volont\u00e0 di Dio, che ci viene indicata dalla Chiesa.<\/p>\nA questo proposito, il nostro Santo Padre Papa Francesco<\/strong> ha parole inequivocabili sui temi eticamente sensibili. L\u2019aborto<\/strong> \u00e8 un omicidio per mano di \u201csicari\u201d in guanti bianchi, \u201c\u00e8 un\u2019atrocit\u00e0\u201d (16 giugno 2018), l\u2019eutanasia<\/strong> \u00e8 un crimine che non trova giustificazione alcuna e offende la sacralit\u00e0 della vita (22 maggio 2022), \u201cIl dono pi\u00f9 grande che Dio ha fatto all\u2019umanit\u00e0 \u00e8 la famiglia \u2026 padre e madre sono immagine e somiglianza di Dio \u2026 la famiglia \u00e8 icona di Dio<\/strong> .. Oggi, fa male dirlo, si parla di famiglie \u201cdiversificate\u201d: diversi tipi di famiglia. Si, \u00e8 vero che la parola \u201cfamiglia\u201d \u00e8 una parola analogica: \u201cfamiglia\u201d delle stelle, \u201cfamiglia\u201d degli alberi, degli animali \u2026 Ma la famiglia umana, immagine di Dio, \u00e8 una sola. E\u2019 una sola\u201d (Vaticano, sabato 16 giugno 2018).<\/p>\nE in Amoris Laetitia<\/em>, 251: \u201cCirca il progetto di equiparazione al matrimonio delle unioni tra persone omosessuali<\/strong>, non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia<\/strong>\u201d. \u201cL\u2019accoglienza e il rispetto \u00e8 per tutte le persone, ma la famiglia \u00e8 una sola\u201d. Queste non sono clave da utilizzare contro chi non la pensa come noi, ma sono luci da tenere accese perch\u00e9 tutti sappiano che esiste la via di verit\u00e0 della \u201cvera felicit\u00e0\u201d, direbbe S. Agostino.<\/p>\nMolto probabilmente \u2013 considerato ci\u00f2 che ha scritto \u2013 il Signor Stefano Bucaioni<\/strong> non \u00e8 a conoscenza di queste e di molte altre dichiarazioni<\/strong> che nei secoli la Chiesa ha fatto su questi temi, ma sarebbe davvero ingiustificabile se coloro che si ritengono o definiscono cristiani le avessero dimenticate o \u2013 peggio \u2013 le contrastassero pubblicamente.<\/p>\nEgregio Direttore, La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato, e mi permetto di formulare l\u2019auspicio, per tutti noi, di continuare ad essere \u201cil sale\u201d della terra \u2026 \u201cperch\u00e9 se il sale perdesse il sapore a null\u2019altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini\u201d (Mt.<\/em> 5,13). Il Signore perdoni le nostre mancanze e i nostri errori (io, come il senatore che non viene mai nominato, ne abbiamo certamente tanti), ma ci aiuti ad essere sempre Suoi servi fedeli, ricordandoci che chi vuol piacere al mondo ricever\u00e0 sicuramente elogi e approvazione dal mondo, ma non pu\u00f2 piacere a Dio
\nBuon lavoro, Direttore.<\/p>\nMassimo Gandolfini
\n<\/strong>Associazione Family Day \u2013 Difendiamo i Nostri Figli<\/em>
\nNeurochirurgo e Psichiatra<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"Riportiamo di seguito le due lettere di cui sono stati riportati ampi stralci nell’articolo pubblicato su La Voce n. 25 dell’8 luglio 2022. Due diverse risposte all’editoriale a firma del direttore Daniele Morini pubblicato nel n. 24 del 1 luglio 2022. La lettera di Stefano Bucaioni Caro Direttore, Le famiglie sono vivissime e, a dimostrarlo, […]<\/p>\n","protected":false},"author":393,"featured_media":67589,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[5,3694],"tags":[1113,2912,7324,3096],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/67575"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/393"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=67575"}],"version-history":[{"count":15,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/67575\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":67596,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/67575\/revisions\/67596"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/67589"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=67575"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=67575"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=67575"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}