{"id":6755,"date":"2008-06-20T00:00:00","date_gmt":"2008-06-20T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=6755"},"modified":"2015-06-18T16:05:35","modified_gmt":"2015-06-18T14:05:35","slug":"il-coraggio-della-propria-fede","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-coraggio-della-propria-fede\/","title":{"rendered":"Il coraggio della propria fede"},"content":{"rendered":"

Chi guarda il fenomeno religioso oggi ha l’impressione che esistano solo due posizioni estreme: il fanatismo e l’indifferenza. Il fanatismo islamico inferocito che compie attentati, e il laicismo della societ\u00e0 occidentale che ritiene la religione inutile e contraria alla scienza. Nella cultura europea dominante sembra non esserci posto per una coraggiosa ed equilibrata professione di fede senza fanatismi, ma anche senza cedimenti. La fede cristiana \u00e8 spesso osteggiata, emarginata, sbeffeggiata. Ci\u00f2 non accade alle altre fedi, o perch\u00e9 non sono conosciute o perch\u00e9 si ha paura delle reazioni violente di chi non tollera critiche o irrisione. Nel discorso di missione che continuiamo a leggere anche questa domenica, Ges\u00f9 traccia il modello del discepolo, proprio in situazioni di ostilit\u00e0 da parte del mondo.<\/p>\n

L’istruzione inizia con il grido che abbiamo udito tante volte sulla bocca degli ultimi Pontefici: “Non abbiate paura!”. Ges\u00f9 ha in mente un cristiano coraggioso, sincero, impegnato nella sua fede. Il suo insegnamento si sviluppa in maniera didattica, con immagini contrastanti che intendono facilitare la memoria. Si parla di cose tenute nascoste, ma necessariamente svelate, di tenebre e di luce, di cose sussurrate all’orecchio da gridare sui tetti, di corpo che pu\u00f2 perire e di anima che deve salvarsi, di passeri che cadono a terra e di capelli del capo che si perdono. Sono immagini che indicano varie situazioni concrete della vita di fede, fatta di contrasti, con i suoi rischi e i suoi impegni, ma anche con le sue certezze esaltanti, specie la sicurezza della cura amorosa e costante di Dio per i credenti.<\/p>\n

\u00c8 una vita di fede impegnativa che richiede coraggio, coerenza, sacrificio, nella certezza della provvidenza amorosa e vigile di Dio che non dimentica nessuno e valorizza ogni sforzo. Vediamo cosa chiede Ges\u00f9 ai suoi. Innanzi tutto vuole una professione di fede chiara e aperta, il coraggio di non nascondersi e di non amputare, per una falsa concezione del dialogo a tutti i costi, il patrimonio di verit\u00e0 e di impegno che il Vangelo comporta. Questo \u00e8 il senso della prima frase, di origine proverbiale, usata da Ges\u00f9: “Non c’\u00e8 nulla di nascosto che non debba essere rivelato, e di segreto che non debba essere manifestato”. Vuole dire che a Dio non si pu\u00f2 nascondere nulla. Un atteggiamento incoerente e ipocrita pu\u00f2 ingannare gli uomini, ma non Lui che conosce ogni segreto del cuore. Ges\u00f9 aveva detto: “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrer\u00e0 nel regno dei cieli, ma colui che fa la volont\u00e0 del Padre mio che \u00e8 nei cieli” (7,21).<\/p>\n

Non si pu\u00f2 nascondere la fede, sarebbe contraddire l’essere stesso cristiano. La fede non \u00e8 un fatto privato da tener nascosto nel segreto della propria coscienza, come vorrebbe farci credere certa cultura secolarista molto diffusa oggi. L’idea \u00e8 ripresa alla fine del nostro brano con la frase: “Chi mi confesser\u00e0 (omologh\u00e9in<\/em>) davanti agli uomini, anch’io lo riconoscer\u00f2 (omologh\u00e9in<\/em>) davanti al Padre mio che \u00e8 nei cieli. Chi invece mi rinnegher\u00e0 (arn\u00e9omai<\/em>) davanti agli uomini, anch’io lo rinnegher\u00f2 (arn\u00e9omai<\/em>) davanti al Padre mio che \u00e8 nei cieli” (vv. 32-33). I verbi usati fanno riferimento alla professione di fede (omologhia<\/em>) chiara ed esplicita della liturgia cristiana, e al rinnegamento di Pietro in casa di Caifa, dove l’apostolo neg\u00f2 di conoscere Ges\u00f9 e di aver qualcosa a che fare con lui. La fede ha una dimensione sociale che coinvolge le relazioni tra le persone, perch\u00e9 cambia il modo di vivere dei credenti.<\/p>\n

Sar\u00e0 bene rileggere le chiare e ammonitrici parole di Ges\u00f9 poste all’inizio del Discorso del monte, perch\u00e9 spiegano bene che cosa intenda dire Ges\u00f9 con la frase un po’ enigmatica sulle cose nascoste che devono essere rivelate: “Voi siete il sale della terra. Se il sale perde il sapore, con che cosa si potr\u00e0 rendere salato? Non serve ad altro che a essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo. Non pu\u00f2 restare nascosta una citt\u00e0 collocata sul monte; non si accende la lucerna per nasconderla sotto un recipiente, ma per collocarla sul lucerniere perch\u00e9 faccia luce a tutti coloro che sono in casa. Cos\u00ec risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perch\u00e9 vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che \u00e8 nei cieli” (Mt<\/em> 5,12-16).<\/p>\n

I cristiani sono per il mondo ci\u00f2 che il sale \u00e8 per le vivande. Se c’\u00e8, si sente. Se il sale non d\u00e0 sapore, \u00e8 da buttar via come cosa inutile da calpestare come polvere di strada. Il credente non pu\u00f2 abdicare alla sua dignit\u00e0 senza meritare disprezzo. La luce non si nasconde, si pone in un luogo dove possa far luce a tutta la stanza. Ges\u00f9 conclude non con il lancio di una crociata, ma con l’invito a vivere una vita esemplare con umilt\u00e0 e coerenza. Il Signore poi non ha mai illuso i suoi seguaci con la prospettiva di un futuro di successi. Avrebbe contraddetto la sua stessa vita, che \u00e8 apparsa ai contemporanei come un fallimento. Egli non ha avuto vita facile: \u00e8 stato rifiutato, combattuto, perseguitato, ucciso. I suoi seguaci non possono pretendere di pi\u00f9. Tra le circostanze cui vanno incontro c’\u00e8 anche il rischio non infrequente del martirio. La fede non \u00e8 un talismano che preserva dalla violenza e dalla morte, non \u00e8 una polizza di assicurazione sulla vita.<\/p>\n

Il credente resta una persona vulnerabile come tutti sul piano fisico, ma ha da Dio la promessa della salvezza eterna sul piano spirituale. Ges\u00f9 prospetta al cristiano l’eroismo della fede, ma lo rassicura con la certezza che nessuno pu\u00f2 togliergli il paradiso: “Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima” (v. 28). Solo Dio ha potere di condannare all’inferno, che Ges\u00f9 designa come “la Geenna”. Il nome indica la valle di Gerusalemme dove si bruciavano le immondizie e si compivano sacrifici cruenti al dio Molok; provocava perci\u00f2 negli abitanti di Gerusalemme disgusto e orrore. Il giudizio di Dio non toccher\u00e0 i credenti impegnati nel testimoniare la propria fede, perch\u00e9 su di loro veglia amorosa la Provvidenza divina.<\/p>\n

\u00c8 vero, i cristiani restano vulnerabili come i passeri venduti per pochi spiccioli sul mercato; possono essere stimati gente di poco valore dal mondo, ma sono preziosi e amati agli occhi di Dio che li prende delicatamente e affettuosamente in mano. Possono essere visti come i capelli del capo che cadono ad uno ad uno con gli anni, ma Dio ha cura di loro perch\u00e9 non vuole che il mondo resti calvo; sarebbe brutto ai suoi occhi. Un mondo senza testimonianza cristiana sarebbe un mondo senza luce e senza sapore, un mondo senza vita e senza giovinezza.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Chi guarda il fenomeno religioso oggi ha l’impressione che esistano solo due posizioni estreme: il fanatismo e l’indifferenza. Il fanatismo islamico inferocito che compie attentati, e il laicismo della societ\u00e0 occidentale che ritiene la religione inutile e contraria alla scienza. Nella cultura europea dominante sembra non esserci posto per una coraggiosa ed equilibrata professione di […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[492],"tags":[],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/6755"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=6755"}],"version-history":[{"count":3,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/6755\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":31585,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/6755\/revisions\/31585"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=6755"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=6755"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=6755"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}