{"id":66988,"date":"2022-05-28T14:38:21","date_gmt":"2022-05-28T12:38:21","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=66988"},"modified":"2022-06-19T17:20:59","modified_gmt":"2022-06-19T15:20:59","slug":"assemblea-ecclesiale-chiesa-umbra","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/assemblea-ecclesiale-chiesa-umbra\/","title":{"rendered":"Assemblea ecclesiale regionale Chiesa Umbra: ripresa e ripartenza"},"content":{"rendered":"

A Foligno, nel complesso parrocchiale di San Paolo Apostolo, sabato 28 maggio, si \u00e8 tenuta l\u2019assemblea ecclesiale regionale della Chiesa Umbra sul tema: \u201cQuale ripresa? Per una sapienza pastorale dopo la pandemia\u201d, quale incontro di comunione e fraternit\u00e0 dopo la dispersione e la frammentariet\u00e0 generata dall\u2019emergenza sanitaria, per dare un segnale di ripresa e un messaggio di speranza. Presenti i Vescovi dell\u2019Umbria e 25 delegati per ognuna delle otto diocesi, accolti con cordialit\u00e0 dal parroco don Giovanni Zampa e dalla equipe della parrocchia. Quest\u2019assise della Chiesa umbra si inserisce nel Cammino sinodale delle Chiese in Italia che d\u00e0 spazio all\u2019ascolto e al racconto della vita delle persone, delle comunit\u00e0 e dei territori.<\/p>\n

Dialogo, confronto e scambio<\/h2>\n

Nel saluto iniziale di benvenuto l\u2019arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra mons. Renato Boccardo<\/a> ha detto che “siamo nuovamente riuniti in Assemblea non per un ascolto unilaterale, quale pu\u00f2 essere l’acquisizione di informazioni, di dati e di analisi accurate della realt\u00e0, ma per un tempo di dialogo, di confronto, di scambio su convinzioni e pareri, anche diversi. Con l’intento di trovare sintonia nello stile evangelico, sinergia nell’impiego delle forze, simpatia e passione nel guardare la vita del mondo. Senza sognare soluzioni facili per una realt\u00e0 complessa n\u00e9 cedere alla tentazione di diagnosi deprimenti; cercando piuttosto di individuare rimedi incoraggianti. Vorremmo riflettere perci\u00f2 su come impostare una ripresa della pastorale, come ridare slancio, come tornare ad entusiasmarci dopo la dispersione della pandemia, di fronte alle conseguenze della crisi economica e ai traumi generati dalla guerra in corso, con il proposito di preparare magari un incontro pi\u00f9 organico e strutturato nel prossimo anno”. Mons. Domenico Sorrentino vescovo di Foligno e di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino ha presieduto la preghiera iniziale di invocazione allo Spirito Santo. \u201cNel brano degli Atti degli Apostoli (Atti 18, 23-28) che abbiamo ascoltato \u2013 ha evidenziato mons. Sorrentino – \u00a0emerge la dinamica dell\u2019evangelizzazione: strada, chiesa, casa. L’evangelizzazione e il cammino sinodale hanno bisogno di tutti e tre questi elementi: la strada che esprime il dinamismo dell’annuncio, la casa che esprime l’esperienza di relazioni calde di umanit\u00e0 e di fede, la chiesa dove ci si raduna per sentirsi popolo e comunit\u00e0 credente”.<\/p>\n

Chiacchiericcio che “avvelena le comunit\u00e0”<\/h2>\n

Momento centrale dell\u2019incontro \u00e8 stata la riflessione di mons. Erio Castellucci<\/a> vescovo di Modena-Nonantola e Carpi, vicepresidente della Conferenza Episcopale italiana, che partendo dall\u2019attuale situazione storica e sociale della Chiesa in riferimento alle crisi che segnano il mondo, dalla guerra alla pandemia, dalle povert\u00e0 alla questione ecologica, dall\u2019immigrazione all\u2019integrazione, ha evidenziato come “la crisi \u00e8 una dimensione della vita che va abitata e gestita. Non possiamo vivere pensando di schivare le crisi. Il primo modo di affrontarle \u00e8 la gioiosa fraternit\u00e0, nella consapevolezza dei problemi e nella capacit\u00e0 di affrontarli instaurando delle relazioni \u00a0gioiose e profonde. Una fede lamentosa, infatti, non produce frutti. Il lamento c’\u00e8 e \u2013 ha sottolineato Castellucci – serve come segnalazione di ci\u00f2 che manca, ma nelle comunit\u00e0 deve essere presente in modo pi\u00f9 incisivo la gioia del Vangelo. Una comunit\u00e0 fraterna, in un cammino di crescita condivisa, \u00e8 pi\u00f9 interessata a cogliere le ricchezze dell’altro, piuttosto che evidenziarne i limiti. Il troppo chiacchiericcio e la malevolenza allontanano dalla Chiesa: sono il veleno delle comunit\u00e0, che sembra influire anche in modo rilevante sui giovani e il loro allontanamento dalla Chiesa”.\u00a0La crisi pu\u00f2 essere elemento per una trasformazione dei punti di debolezza in forza, che per mons. Castellucci possono dare nuovo slancio all\u2019azione pastorale. “Non \u00e8 tanto importante contare i risultati ma essere autentici, accettando anche le debolezze. Siamo sempre preoccupati dei numeri, che sono indicatori interessanti, per\u00f2 la debolezza deve diventare forza, e cambiare la nostra mentalit\u00e0 passando dal conteggio al contagio. Dobbiamo creare dei luoghi di accoglienza e di ascolto che intercettino la vita delle persone, l\u00ec dove esse vivono, casa, luoghi di lavoro e di socialit\u00e0, e non necessariamente nelle parrocchie”.\u00a0Mons. Castellucci ha concluso il suo intervento con la suggestione data da tre parole: sale, lievito e luce, elementi che non bastano a se stessi ma che per produrre ed essere efficaci devono essere coniugati ad altri e ben dosati; a ribadire l\u2019importanza di riconoscersi negli altri e con loro proseguire nel cammino cristiano della Chiesa in uscita, sempre pi\u00f9 chiamata ad essere, come disse papa Benedetto XVI, \u201cminoranza creativa\u201d.\u00a0L\u2019assemblea \u00e8 proseguita con un momento di ascolto e confronto tra i partecipanti e nei gruppi di lavoro sulla formazione degli operatori pastorali, sul rinnovamento della pastorale e sugli stili delle proposte cristiane.<\/p>\n

Fotogallery<\/h2>\n