{"id":66915,"date":"2022-05-26T16:50:56","date_gmt":"2022-05-26T14:50:56","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=66915"},"modified":"2022-05-27T18:07:46","modified_gmt":"2022-05-27T16:07:46","slug":"chiesa-umbra-verso-assemblea-foligno-28-maggio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/chiesa-umbra-verso-assemblea-foligno-28-maggio\/","title":{"rendered":"La Chiesa umbra verso una nuova Assemblea (Foligno, 28 maggio)"},"content":{"rendered":"
Dopo quella del 18 e 19 ottobre 2019<\/a>, i Vescovi umbri promuovono una nuova Assemblea ecclesiale regionale il<\/strong><\/span> 28 maggio<\/strong>,\u00a0sempre nella chiesa di San Paolo a Foligno. Ne parliamo con mons.<\/strong><\/span> Renato Boccardo<\/strong>, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale regionale.<\/span><\/p>\n Ripartiamo da quanto vissuto a Foligno nel 2019…<\/strong><\/p>\n \u201c\u00c8 stata una significativa esperienza di Chiesa, che ha aperto belle prospettive per quanto riguarda la collaborazione tra le diocesi, e direi che ha quasi anticipato quanto Papa Francesco e i Vescovi italiani ci hanno chiesto di mettere in atto con il cammino sinodale. Ci siamo trovati, abbiamo riflettuto insieme, abbiamo rivolto uno sguardo d\u2019amore alle nostre Chiese e alla nostra regione, domandandoci: come cristiani all\u2019interno di questa societ\u00e0, cosa dobbiamo fare per annunciare la gioia del Vangelo? Sono nate riflessioni ricche e feconde affidate poi alla responsabilit\u00e0 e all\u2019accoglienza di ciascuna delle nostre Chiese diocesane\u201d.<\/span><\/p>\n Poi \u00e8 giunta la pandemia\u2026\u00a0\u201cEsatto. Ci siamo bloccati lungo il cammino, e quello che allora era nato si \u00e8 in qualche modo interrotto. Adesso come Vescovi abbiamo pensato che quel patrimonio e quella bellissima esperienza dovevano essere ripresi e rivitalizzati. Ecco allora l\u2019iniziativa di ritrovarci ancora una volta a Foligno per una giornata di ulteriore riflessione. Abbiamo bisogno di rimetterci insieme, di consolidare quei rapporti di fraternit\u00e0, di amicizia e di comunione che la pandemia ha indebolito e sfilacciato. Non si tratta dunque di aggiungere qualche cosa alle diverse esperienze di cammino sinodale che gi\u00e0 sono in atto nelle nostre diocesi, bens\u00ec di potenziare questa esperienza di comunione, di ascolto reciproco, di sogno condiviso. Ecco il senso della giornata del 28 maggio\u201d.<\/span><\/p>\n Come si svolger\u00e0?<\/strong><\/p>\n \u201cAbbiamo chiesto a mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena, di aiutarci a leggere quanto stiamo vivendo e a guardare avanti individuando alcune prospettive condivise. Ci introdurr\u00e0 al lavoro e ci consegner\u00e0 tre piste di riflessione che poi cercheremo di approfondire nei gruppi.<\/span>\u00a0L\u2019obiettivo \u00e8 far emergere alcuni temi centrali che poi potremmo riprendere in un\u2019assemblea pi\u00f9 generale delle nostre Chiese. Non si tratta di definire un programma, ma di vivere un\u2019esperienza di ascolto reciproco, di comunione e di comunicazione dalla quale, proprio grazie a questo lavoro sinodale, potrebbero emergere gradualmente alcuni punti particolarmente preziosi per il cammino comune\u201d.<\/span><\/p>\n <\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n Programma dell\u2019Assemblea e relatore<\/span><\/strong><\/p>\n A guidare i lavori dell\u2019Assemblea ecclesiale regionale, il 28 maggio a Foligno, \u00e8 mons.<\/strong><\/span> Erio Castellucci<\/strong>,\u00a0uno dei tre vice presidenti della Cei. Mons. Castellucci ha il titolo di \u201carcivescovo abate\u201d di Modena Nonantola, nonch\u00e9 quello di vescovo di Carpi.<\/span><\/p>\n Nato a Forl\u00ec l\u20198 luglio 1960, \u00e8 stato ordinato sacerdote nel 1984. Dal 2015 \u00e8 vescovo di Modena, e dal 2020 della diocesi di Carpi, unita alla precedente<\/span>\u00a0in persona episcopi …\u00a0quindi pu\u00f2 ben comprendere la situazione di ben quattro su otto diocesi umbre al momento attuale. Dal 2021 mons. Castellucci \u00e8 anche diventato vice presidente della Cei. \u00c8 inoltre consultore della Congregazione per il clero e soprattutto, tra i motivi pi\u00f9 interessanti per invitarlo a Foligno, consultore della Segreteria generale del Sinodo<\/span>\u00a0dei vescovi. <\/span><\/p>\n <\/p>\n Il<\/span>\u00a0programma<\/strong>\u00a0della giornata<\/strong> prevede l\u2019accoglienza presso la parrocchia di San Paolo apostolo (o \u201cchiesa di Fuksas\u201d) a partire dalle ore 9, seguita dall\u2019invocazione allo Spirito santo.<\/span><\/p>\n<\/blockquote>\n<\/div>\n<\/div>\n Alle ore 10 l\u2019intervento di mons. Castellucci, sul tema \u201cQuale ripresa? Per una sapienza pastorale dopo la pandemia\u201d. Dopo un\u2019oretta e una breve pausa, ha luogo la discussione tra il relatore e i partecipanti. Fatta la pausa pranzo, alle 14.30 i partecipanti si ritrovano nei gruppi di lavoro per elaborare gli spunti raccolti in mattinata. Alle ore 18 l\u2019Assemblea si conclude con la recita dei primi vespri della solennit\u00e0 dell\u2019Ascensione di Cristo.<\/span><\/p>\n L\u2019evento potr\u00e0 essere seguito in diretta dal canale Youtube<\/span>\u00a0Chiesa in Umbria<\/a> ,\u00a0sulla pagina Facebook<\/a> del settimanale<\/span>\u00a0La Voce\u00a0e su<\/span>\u00a0www.lavoce.it<\/a> .<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n <\/p><\/blockquote>\n <\/p>\n Rispetto al 2019, alcune diocesi umbre si trovano ora sotto la guida dello stesso vescovo. Pensiamo ad Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Foligno, e a Gubbio e Citt\u00e0 di Castello.<\/strong><\/p>\n \u201cQueste comunit\u00e0 stanno facendo esperienza di sinodalit\u00e0, di condivisione, di collaborazione. \u00c8 vero che la prima impressione che si pu\u00f2 trarre da queste operazioni di unione<\/span>\u00a0in persona episcopi\u00a0\u00e8 di un impoverimento: \u2018Non abbiamo pi\u00f9 il vescovo residente\u2019 sentiamo dire. Com-<\/span> prendo e rispetto la sensibilit\u00e0 di chi legge gli avvenimenti in questa prospettiva. Per\u00f2 non si tratta di impoverimento, ma di allargamento: le due Chiese diocesane che sono chiamate a fare un cammino convergente, non parallelo, mettono a disposizione l\u2019una dell\u2019altra le proprie ricchezze e condividono anche le rispettive povert\u00e0.<\/span><\/p>\n Nella nostra Regione ora abbiamo un numero minore di vescovi, \u00e8 vero, ma non \u00e8 tanto il numero che deve richiamare la nostra attenzione quanto piuttosto la vitalit\u00e0 delle nostre Chiese, chiamate ad affrontare una situazione nuova che ci propone sfide fino a oggi inattese. Perch\u00e9 non considerare quanto sta avvenendo\u00a0<\/span>come una proposta forte per una pi\u00f9 grande attenzione a ci\u00f2 che \u00e8 essenziale per la vita cristiana, per definire bene quale debba essere il nostro posto nella societ\u00e0 quali portatori e testimoni della gioia del Vangelo? Io vedo in questa situazione un tempo di grazia, faticoso certamente e che richiede un cambio di mentalit\u00e0, che ci conduce a rimettere in movimento tante energie, tante possibilit\u00e0, tanti sogni che possono essere preziosi per il nostro mondo di oggi\u201d.<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n Le Chiese umbre si ritrovano in assemblea con un dato poco incoraggiante: il Seminario regionale \u00e8 abitato da pochissimi seminaristi. Su cosa lavorare per far dire a un giovane che\u00a0vale la pena essere preti?<\/strong><\/p>\n \u201c\u00c8 vero. E poi diminuiscono i preti, aumenta la loro et\u00e0 e sempre pi\u00f9 spesso devono farsi carico di pi\u00f9 parrocchie. Non dobbiamo per\u00f2 dimenticare che la comunit\u00e0 cristiana non coincide con il sacerdote. Certo la loro presenza \u00e8 insostituibile, e questo allora deve far porre l\u2019attenzione su un aspetto urgente per le nostre Chiese: un\u2019autentica pastorale della famiglia, nella quale si creino le condizioni favorevoli per ascoltare e decifrare la voce di Dio. \u00c8 la famiglia il luogo in cui nascono tutte le vocazioni, anche quelle al sacerdozio. Abbiamo bisogno di preti, \u00e8 vero. Ma perch\u00e9 ci siano, abbiamo bisogno – prima ancora – di famiglie che sappiano coltivare questo clima di ascolto delle varie chiamate del Signore. <\/span><\/p>\n Le vocazioni dunque ci sono, Dio continua a proporre delle mete alte a tutti: a chi la vita sacerdotale, a chi quella religiosa e a chi quella familiare. I giovani non hanno paura dell\u2019impegno, ma della mediocrit\u00e0. E noi purtroppo continuiamo a proporre alle giovani generazioni una vita mediocre perch\u00e9 pensiamo che sia pi\u00f9 facile e pi\u00f9 consolante. I nostri giovani, sono convinto, hanno grandi ideali e grandi sogni. Tante volte siamo noi adulti che questi sogni li mortifichiamo e li spegniamo. Due le cose fondamentali: la preghiera e, lo ripeto, la presenza di famiglie cristiane<\/span>\u00a0che sappiano apprezzare anche la bellezza di un figlio prete. Non \u00e8 una \u2018disgrazia\u2019 avere un prete in famiglia…\u201d.<\/span><\/p>\n L\u2019appello di voi Vescovi alle famiglie e ai giovani?<\/strong><\/p>\n \u201cL\u2019appello che lancio alle famiglie, anche a nome dei miei confratelli vescovi, \u00e8: coltivate in casa la possibilit\u00e0, per i vostri figli, di scoprire la chiamata di Dio per loro. Abbiamo bisogno di famiglie che siano il riflesso dell\u2019amore, della fedelt\u00e0, della misericordia, della pazienza, del perdono di cui Dio ci fa continuamente strumenti. Ai giovani umbri dico: non abbiate paura di donare la vita. Essere prete \u00e8 bello e ancora oggi riempie il cuore. Dobbiamo infine impegnarci sempre di pi\u00f9 per una pastorale vocazionale che si intrecci con quella della famiglia: questa mi pare una delle urgenze fondamentali di oggi. Il prete, poi, da solo pu\u00f2 fare ben poco. Ci vogliono anche cristiani coscienti della propria missione, capaci di rendere testimonianza della fede che abita il loro cuore e ispira la loro vita. Questo vuol dire, allora, il rinnovamento delle nostre Chiese\u201d.<\/span><\/p>\n \n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Dopo quella del 18 e 19 ottobre 2019, i Vescovi umbri promuovono una nuova Assemblea ecclesiale regionale il 28 maggio,\u00a0sempre nella chiesa di San Paolo a Foligno. Ne parliamo con mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale regionale. 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