{"id":6643,"date":"2008-05-09T00:00:00","date_gmt":"2008-05-09T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=6643"},"modified":"2008-05-09T00:00:00","modified_gmt":"2008-05-09T00:00:00","slug":"unioni-fragili","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/unioni-fragili\/","title":{"rendered":"Unioni fragili"},"content":{"rendered":"
Il matrimonio \u00e8 sempre pi\u00f9 fragile. I divorzi ne sono un triste indice. In Umbria se ne sono registrati 611 nel 2005. Segnavano la fine di un matrimonio che nel 19% dei casi \u00e8 durato meno di 9 anni e nel 32% pi\u00f9 di 19 anni. L’80,9% dei divorzi \u00e8 relativo a matrimoni celebrati con rito religioso, che sono anche la maggioranza dei matrimoni celebrati. Le separazioni, pi\u00f9 numerose, arrivano prima: il 19,4 % \u00e8 richiesta da coppie con meno di cinque anni di matrimonio alle spalle. Il lavoro del Tribunale ecclesiastico regionale umbro si svolge in questo quadro generale, ma \u00e8 profondamente diverso dal lavoro di un giudice civile. In questo Tribunale ci si occupa solamente dei matrimoni celebrati con rito religioso e non si ‘scioglie ci\u00f2 che Dio ha unito’. L’indagine dei giudici \u00e8 rivolta ad accertare se il matrimonio \u00e8 stato validamente celebrato oppure no. Chiedere la verifica, e quindi il giudizio di nullit\u00e0 del matrimonio, \u00e8 il passo necessario per quanti non si accontentano di una sentenza di divorzio, che consente un nuovo matrimonio civile ma non la celebrazione di un secondo sacramento. Chi, per ragioni di fede, desidera potersi unire in un secondo matrimonio rimanendo in comunione con la Chiesa, pu\u00f2 farlo soltanto se il primo matrimonio dovesse risultare ‘nullo’, ovvero non esistente. In tal caso il secondo matrimonio religioso in realt\u00e0 sarebbe il primo validamente celebrato. La prossima settimana il Tribunale ecclesiastico regionale celebra l’inaugurazione dell’Anno giudiziario: un’occasione per fare il punto sul lavoro del Tribunale stesso. Ogni volta la relazione del vicario giudiziale, mons. Pierluigi Rosa, offre, per\u00f2, dei dati interessanti per coloro che si occupano, e preoccupano, della ‘salute’ delle coppie unite in matrimonio, in Chiesa. Una prima osservazione sui dati \u00e8 che ‘negli ultimi due anni sono diminuite le cause con esito positivo e sono diminuite anche le nuove cause. Le ragioni possono essere due, commenta Enrico Solinas, il primo laico da cinque anni giudice del Tribunale. E spiega che da un lato pesa l’idea che per una causa occorra spendere molti soldi. ‘Ci sono stati casi reali, – spiega – dovuti per\u00f2 alle parcelle di avvocati che probabilmente non rispettavano il tariffario approvato dalla Conferenza episcopale italiana’, ma in realt\u00e0 il costo \u00e8 piuttosto prevedibile e pu\u00f2 anche essere nullo in quanto \u00e8 previsto il ‘Patrono d’ufficio’ per gli indigenti’. L’altra ragione, interna al tribunale, \u00e8 che ‘si \u00e8 sempre pi\u00f9 affermato il ruolo del ‘Patrono stabile’ al quale chiunque sia interessato pu\u00f2 rivolgersi per avere una valutazione previa della situazione, ed \u00e8 evidente che il Patrono stabile non ha interesse, che pu\u00f2 avere un avvocato esterno, ad introdurre cause che non hanno possibilit\u00e0 di essere accolte’. L’altra osservazione \u00e8 sulle cause di nullit\u00e0. Qui \u00e8 confermata la tendenza degli ultimi anni che registra nella ‘incapacit\u00e0’ di uno o di entrambi i coniugi ad assumere o ottemperare agli obblighi coniugali il pi\u00f9 alto numero di capi di nullit\u00e0 che portano a riconoscere il sacramento come mai validamente celebrato. Dati sui quali la relazione del Vicario giudiziale porter\u00e0 maggiori particolari. Apertura dell’Anno giudiziarioL’inaugurazione dell’anno giudiziario al Tribunale ecclesiastico umbro si terr\u00e0 il 13 maggio a partire dalle ore 9.30. Dopo la messa nella cappella del Seminario arcivescovile, ci si sposter\u00e0 nell’aula magna del Tribunale, alle logge di San Lorenzo (piazza IV Novembre). Questi gli interventi: saluto di mons. Chiaretti; relazione dell’attivit\u00e0 del Tribunale nel 2007, a cura del vicario giudiziale mons. Pierluigi Rosa; presentazione del volume ‘L’Ostpolitik della Santa Sede’ del canonista Giovanni Barberini; prolusione di mons. Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio consiglio per i testi legislativi. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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