{"id":6608,"date":"2008-04-25T00:00:00","date_gmt":"2008-04-25T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=6608"},"modified":"2008-04-25T00:00:00","modified_gmt":"2008-04-25T00:00:00","slug":"la-guerra-del-pane","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-guerra-del-pane\/","title":{"rendered":"La guerra del pane"},"content":{"rendered":"
Dopo la guerra fredda, per non andare con la memoria troppo lontano, dopo le guerre etniche e tribali, dopo la guerra per il petrolio e per l’acqua, alcune ancora in atto e di cui si \u00e8 molto parlato e, giustamente, si dovr\u00e0 ancora trattare, arriva ora la guerra del pane. Anche questa \u00e8 tristemente sempre attuale, espressa sotto varie forme: quella delle grandi carestie, della fame e denutrizione, delle malattie per carenze alimentari. In un recente scambio di idee con un diplomatico in procinto di insediarsi come Nunzio apostolico nella capitale di un Paese tra i pi\u00f9 poveri della America latina, mi \u00e8 stato detto che vi sono al mondo almeno 30 Paesi a rischio di guerra per il pane. Si dice per il pane, come dell’alimento principale, ma tutti gli alimenti basilari della nutrizione umana sono divenuti troppo cari. Le cause sono molteplici, dall’aumento vertiginoso del prezzo del petrolio alle coltivazioni di cereali non per l’alimentazione ma per produrre biocarburanti. Per fare un esempio, si calcola che nel 2008 negli Stati Uniti per la produzione di etanolo, il biocarburante pi\u00f9 diffuso, verr\u00e0 assorbito il 30% della coltivazione di grano. Una tale quantit\u00e0 potrebbe potrebbe essere utilizzata per dare da mangiare a 250 milioni di persone. Cause non ultime di tutto ci\u00f2 sono la speculazione dei mercanti del grano e dei cereali e le ‘distrazioni’ del ‘dio mercato’ cui sono affidate, secondo l’ideologia dominante, le sorti dell’umanit\u00e0.Conoscere ed analizzare le cause di ci\u00f2 \u00e8 compito dei Governi e delle organizzazioni internazionali, e quindi della politica nel senso pieno e forte del termine, nelle sue varie articolazioni, considerata come governo della comunit\u00e0 umana e saggia amministrazione delle risorse per garantire la sopravvivenza di tutti gli esseri umani e lo sviluppo ordinato della societ\u00e0. Il punto di partenza \u00e8 prendere atto del fenomeno e posizionarlo al centro dell’attenzione mondiale. La Fao ha reso noto che nel 2007 i prezzi dei beni alimentari sono aumentati del 40%, e il riso, preso a se stante \u00e8 aumentato negli ultimi cinque anni, sempre secondo la Fao, del 300%. A tale situazione si deve rispondere aumentando la produzione, anche se ci\u00f2, secondo il presidente della Fao Jacques Diouf, non servir\u00e0 ad abbassare i prezzi. Altro rimedio \u00e8 la ripresa della coltivazione di cereali nei milioni di ettari stornati da tale produzione in Paesi quali Kazakistan, Russia e Uraina, che la Fao e la Bers (Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo) hanno calcolato in 23 milioni di ettari. Non possiamo trascurare inoltre che un problema del pane si pone per molte fasce sociali anche nei Paesi sviluppati e in Italia, dove i prezzi alimentari si \u00e8 fatto eccessivo e perci\u00f2 \u00e8 stata fatta la proposta di portare il prezzo del pane ad un euro al kg. Non siamo in grado di valutare il fenomeno, le cause e i rimedi, di cui abbiamo appreso notizie da relazioni di organismi internazionali. Crediamo, per\u00f2, che sia giusto riflettere sullo stato in cui versa attualmente l’umanit\u00e0, non per incutere paura, ma per alimentare la fiducia nella Provvidenza che opera attraverso le risorse di razionalit\u00e0 e virt\u00f9 donate da Dio agli uomini ed anche per indurre ad apprezzare e seguire il secolare magistero sociale della Chiesa. Basti ricordare a questo proposito l’idea centrale dell’enciclica di Paolo VI ‘Populorum progressio’ (3 marzo 1967), in cui il Papa afferma: ‘Lo sviluppo \u00e8 il nuovo nome della pace’.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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