{"id":65986,"date":"2022-04-06T18:46:25","date_gmt":"2022-04-06T16:46:25","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=65986"},"modified":"2022-04-06T18:46:59","modified_gmt":"2022-04-06T16:46:59","slug":"sasha","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/sasha\/","title":{"rendered":"Sasha"},"content":{"rendered":"

Andando a Leopoli vi era il progetto di portar fuori dall\u2019Ucraina quanta pi\u00f9 gente possibile di quella in pericolo di vita. Per questo eravamo in contatto con associazioni e cliniche, ospedali e case di cura che ci facilitassero il contatto con i pi\u00f9 fragili, anziani e disabili, che non riescono a saltare su un treno o su un autobus. <\/span><\/p>\n

Al mio pulmino da nove posti viene assegnata una famiglia formata da 5 persone: Sasha, Marina, Andrej, Yarik e Valdik. I primi due sono i giovanissimi genitori di un bambino di nove anni e di altri due di otto. Uno di questi ultimi ha una grave disabilit\u00e0 che non gli consente di camminare e muoversi autonomamente oltre a un ritardo cognitivo evidente. Il vero problema alla frontiera sar\u00e0 convincere la polizia a consentire il passaggio di Sasha che \u00e8 abile e arruolato per combattere. Consegniamo i passaporti e restiamo in trepida attesa. Dopo circa mezzora una poliziotta ce li restituisce facendoci capire che ha ricevuto il consenso a permettere l\u2019attraversamento della frontiera per tutti. <\/span><\/p>\n

Le lacrime e i sorrisi si confondono nell\u2019abbraccio spontaneo che diventa un girotondo. La vita apparentemente \u201cinutile\u201d di quel bambino ha salvato quella del padre. Oltre i confini uno spiraglio di speranza e di pace.<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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