{"id":6588,"date":"2008-04-18T00:00:00","date_gmt":"2008-04-17T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=6588"},"modified":"2015-08-05T15:22:49","modified_gmt":"2015-08-05T13:22:49","slug":"un-bene-da-costruire-insieme","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/un-bene-da-costruire-insieme\/","title":{"rendered":"Un bene da costruire insieme"},"content":{"rendered":"

Prospettive concrete di attuazione del bene comune: se ne parla in un ciclo di incontri a Perugia. Sul tema abbiamo sentito il prof. Pierluigi Grasselli dell’Universit\u00e0 di Perugia. Cosa vuol dire oggi parlare di bene comune? ‘Noterei anzitutto che negli ultimi tempi c’\u00e8 stato in generale un ritorno di interesse per il bene comune, anche a causa dell’incapacit\u00e0 drammatica del nostro Paese di risolvere problemi di interesse collettivo. Penso ai rifiuti, all’energia, alla grande viabilit\u00e0, all’istruzione-formazione, alla previdenza, all’assistenza sociale e quant’altro. Questo per\u00f2 ci deve mettere in guardia anche sul modo corretto di concepire, individuare ed attuare il bene comune. Il ciclo di seminari, che entrer\u00e0 nel vivo il prossimo 21 aprile, \u00e8 rivolto proprio a questa comprensione pi\u00f9 profonda e articolata. Il bene comune, come \u00e8 disegnato dalla dottrina sociale della Chiesa, non \u00e8 il bene totale degli utilitaristi, non \u00e8 nemmeno semplicemente l’interesse generale o l’interesse collettivo: \u00e8 un bene relazionale, di tutti e di ciascuno, da costruire e da godere insieme. \u00c8 anche chiaro che il bene comune, cos\u00ec come viene proposto dalla dottrina cristiana, poggia sul presupposto antropologico della persona ed implica l’esercizio della solidariet\u00e0, della sussidiariet\u00e0 e della fraternit\u00e0. Nel bene comune trova sintesi tutto il pensiero sociale della Chiesa: ai credenti \u00e8 chiesto di tradurne i principi nella realt\u00e0 concreta, esercitando mediazione anche politica ai diversi livelli. Nel corso del ciclo di seminari parleremo infatti di mercato del lavoro, politiche sociali, sussidiariet\u00e0’. Ci sono prospettive concrete? ‘\u00c8 questa un’esigenza primaria e drammatica, imposta dai problemi del nostro tempo e delle nostre societ\u00e0. Per poter individuare e poi attuare una configurazione di bene comune a livello sociale, occorre un’educazione al bene comune: bisogna che noi cittadini ci abituiamo, con la nostra riflessione e le nostre conoscenze, a vederci nel grande quadro della vita sociale, a cogliere non solo i nostri bisogni, ma anche quelli degli altri, e le compatibilit\u00e0 e le sinergie che si devono stabilire per evitare il declino delle nostre societ\u00e0, assicurando la promozione effettiva di tutto l’uomo e di tutti gli uomini. C’\u00e8, come si vede, un grosso lavoro di mediazione, di approfondimento che ci spetta, in vista della realizzazione del bene comune. La Chiesa cattolica, con le sue strutture e i suoi uomini di pensiero e di azione, nel suo continuo colloquio con la societ\u00e0 civile e la societ\u00e0 politica, pu\u00f2 costituire un luogo privilegiato per abituare le persone a considerare questa prospettiva in maniera seria e operativa’. Il prossimo 21 aprile prenderanno il via i seminari: come si svolger\u00e0 la riflessione? ‘Abbiamo chiamato a ragionare su questi problemi studiosi provenienti da varie Universit\u00e0 italiane. Non si tratter\u00e0 soltanto di ascoltare le loro riflessioni, ma di instaurare anche un dialogo, uno scambio di idee tra loro e con esponenti della societ\u00e0 civile. Un seminario a pi\u00f9 voci dove si potr\u00e0 anche valutare la traducibilit\u00e0 pratica dei concetti illustrati’. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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